Buongiorno Cristina,
il Mobbing è “una condotta del datore di lavoro, del superiore gerarchico o di un pari, sistematica e protratta nel tempo, tenuta nei confronti del lavoratore nell'ambiente di lavoro, che si risolve in sistematici e reiterati comportamenti ostili che finiscono per assumere forme di prevaricazione o di persecuzione psicologica, da cui può conseguire la mortificazione morale e l'emarginazione del dipendente, con effetto lesivo del suo equilibrio fisiopsichico e del complesso della sua personalità”.
Consiste, quindi, in un’aggressione psicologica, una forma di offesa morale volta a danneggiare alcuni aspetti del ruolo o della mansione o spingere il soggetto ad andarsene. Si tratta di comportamenti vessatori che per essere definiti mobbing, devono essere ripetuti, con una certa frequenza e durata nel tempo. Una situazione in cui il lavoratore viene posto in una situazione di debolezza e aggredito direttamente o indirettamente da una o più persone in modo sistematico e per un lungo periodo e dimostrabili.
E' una problematica che ha 2 risvolti: uno psicologico e uno legale, entrambi molto importanti nell’ affrontare la situazione.
L’aspetto psicologico è molto importante, in quanto chi ha subito Mobbing è soggetto ad un disagio psicologico, anzi una patologia, con risvolti psicologici e fisici importanti, tra i quali un'alterazione dell’equilibrio psicofisico, con manifestazioni psicosomatiche, ansia, depressione da valutare e gestire. Parlare con uno psicologo è importante per acquisire la consapevolezza e comprendere cosa è successo, come è stato affrontato e come è stato vissuto.
Durante gli incontri con lo psicologo sarebbe, inoltre, importante lavorare:
sull’assertività, la capacità di rapportarsi e comunicare facendo valere i propri punti di vista, bisogni ed esigenze nel pieno rispetto delle esigenze e dei diritti altrui, una competenza importante per affrontare in maniera efficace situazioni problematiche o conflittuali;
sulla gestione delle emozioni per acquisire strumenti per lo stress e l’ansia e, quindi, per affrontare le situazioni problematiche o conflittuali con un equilibrio psicofisico che permetta di agire e non reagire.
Poi c'è un aspetto legale per il quale non posso molto aiutarla, perché in Italia non c’è una legislatura per il reato di Mobbing. Posso solo fornirle le seguenti informazioni:
Il mobbing deve essere dimostrato, con testimoni, mail, lettere, dimensionamento, sanzioni disciplinari immotivate, etc,, e anche la dimensione della temporalità è molto importante. E se dimostrato il datore di lavoro può essere condannato in base all’articolo nr. 2087 del codice civile (Tutela delle condizioni di lavoro). L'imprenditore è tenuto ad adottare nell'esercizio dell'impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l'esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l'integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro.
Non riesco a capire a quando risale la sua domanda e spero, davvero, che nel frattempo Lei abbia agito in modo da tutelarsi sia psicologicamente che legalmente.
Cordialmente.
Vania Marsonetto