Da bambina mi è stata diagnosticata una marginalità cognitiva

Caterina

Salve, le scrivo perché da bambina mi è stato diagnosticata una marginalità cognitiva mi è stato assegnato la maestra di sostegno. Ho parlato con la neuropsichiatria infantile perché adesso ho 26 anni e lei mi ha detto che ho una marginalità cognitiva in base ha un test effettuato mi ha assegnato il sostegno, il punto è questo quando vado per imparare un argomento devo leggere tante volte non riesco ad apprendere subito, le tabellina o i conti li devo ripetere sempre perché non riesco ha ricordare, il mio cervello è come se non vuole registrare le informazioni. Questo mio deficet mi sta creando tanti problemi, sul lavoro mi dicono che sono poco sveglia, sulla patente pure. Cosa posso fare? C'è una cura? Voi dite che è un handicap mentale?

5 risposte degli esperti per questa domanda

Salve, mi dispiace per la situazione che sta vivendo.

E' molto difficile fare una diagnosi in questo modo, la cosa migliore in generale è sempre quella di vedersi di persona per parlare e avere tutte le informazioni che servono. Che tipo di test ha fatto? Ricorda il nome? Inoltre, come ha vissuto da bambina la situazione specifica? Non credo sia stato semplice. Scrive che questo deficit le sta creando tanti problemi e posso comprenderla, ma stia tranquilla, dove c'è il problema c'è la soluzione.

Andrei molto cauto sull'handicap mentale, a volte si confondono alcune cose.

In ultimo, eviti di cercare le risposte su alcuni siti che scrivono cose false e fuorvianti.

Buona giornata.

Dott. Fiori

Dott. Valeriano Fiori

Dott. Valeriano Fiori

Roma

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Gentile Caterina, 

ti faccio i miei complimenti per la consapevolezza che dimostri e la tua tenacia. Le domande che porti sono legittime e meritano di trovare una risposta.

Il primo passo deve essere un approfondimento del tuo profilo cognitivo, soprattutto per capire bene quali sono le tue risorse e le aree nelle quali fai più fatica. Solo dopo una valutazione completa sarà possibile capire come procedere e supportarti nelle tue difficoltà.

Puoi ricercare psicologi oppure psichiatri che siano in grado di fare una valutazione cognitiva e delle competenze di apprendimento per gli adulti, anche nei dipartimenti di salute mentale pubblici del tuo territorio di residenza.

Ti auguro di riuscire a comprendere meglio le tue caratteristiche e trovare il supporto che sia più adatto a te.

Un caro saluto,

dott.ssa Valentina Olla Pes

Buongiorno, per poter essere esaustiva nella risposta dovrei conoscere la sua storia di vita. Oggi, purtroppo c'è a livello scolastico un abuso di alcuni termini e diagnosi facili con assegnazione di insegnanti di sostegno anche se non strettamente necessario. Certamente bisognerebbe fare ulteriori approfondimenti. Se è interessata può contattarmi. Cordiali saluti

Carissima,

più di una persona che ho conosciuto da grande e che da bambina/o aveva avuto una diagnosi di fragilità cognitiva, ha portato avanti la sua vita regolarmente (e qualcuna anche studi superiori e universitari).

Questo è accaduto perché sono state aiutate a fare emergere le loro risorse e le hanno potenziate, se pur faticosamente e con il tempo...

Sicuramente lei, Caterina, ha un potenziale da sfruttare.

Nella vita ognuno dovrebbe trovare il proprio talento, il potenziale di cui dispone, per poter vivere nel modo migliore possibile. Le faccio un esempio, una persona con un deficit sensoriale (ad es. una persona non udente) impara a fare affidamento sui sensi che possano aiutarla a relazionarsi e ad essere autonoma...

Lo stesso vale per un deficit cognitivo.

Dal momento che nelle neuroscienze non si parla più di "un solo tipo di intelligenza", ma di "diverse intelligenze", va compreso quali siano le sue possibilità in questo senso. Questa comprensione profonda l'aiuterebbe sia a contare su di sé che a fortificarla da un punto di vista dell'autostima.

Le consiglio vivamente di consultarsi con un/a professionista psicoterapeuta o con un/a neuropsicologo/a, anche del servizio pubblico, per fare una valutazione e impostare un lavoro su misura per lei.

Spero di esserle stata d'aiuto.   

Saluti cordiali,

Dott.ssa Verusca Giuntini

Salve Caterina, ciò che può fare è intanto un approfondimento del funzionamento intellettivo, facendo un test chiamato Q.I. per adulti. In questo modo avrebbe una valutazione complessiva delle abilità cognitive, tramite un punteggio ottenuto dal test

Se risultasse un piccolo deficit o ritardo, è importante accettare questa realtà con serenità.

Saluti,

Dr. Cameriero Vittorio