Nell’obesità si può optare per interventi chirurgici finalizzati alla riduzione del peso in caso di IMC (indice di massa corporea) o BMI (body mass index) uguale o superiore a 40 kg/m2, oppure tra 35-40 kg/m2 in presenza di comorbilità sanitarie, oppure tra 30-35 kg/m2 se le comorbilità non sono controllate dalla terapia medica. IMC o BMI è il numero che si ottiene dividendo il peso (Kg) per il quadrato dell’altezza (metri).
La chirurgia bariatrica è indicata per le persone che non ottengono miglioramenti significativi con la terapia tradizionale conservativa: dieta, attività fisica e farmaci, al fine di prevenire e/o contrastare i problemi medici correlati con l’obesità.
Questa possibilità implica l’impegno di collaborare per tutta la vita alle prescrizioni alimentari, di attività fisica e farmacologiche, previste nel postoperatorio. E’ richiesto un ruolo attivo del paziente, di cambiamento di abitudini, di integrazione della nuova immagine corporea, dove è fondamentale lo stato mentale ed emotivo dello stesso. Inoltre il calo ponderale tende a stabilizzarsi dopo due anni dall’intervento e dal terzo c’è anche il rischio di aumento di peso, nella maggior parte dei pazienti si presenta il fenomeno della cute in eccesso, esteticamente poco gradevole, questi elementi non vanno sottovalutati rispetto alle implicazioni psicologiche.
Le linee guida internazionali e nazionali raccomandano una valutazione preoperatoria delle condizioni psichiche ed emotive, che viene effettuata attraverso il colloquio clinico e i test psicodiagnostici. La finalità è indagare la storia del peso e delle abitudini alimentari, le motivazioni di questa scelta, le aspettative, la collaborazione futura alle indicazioni nel post intervento, la presenza di criticità psichiche che necessitano di un percorso psicologico mirato nel pre e/o post operatorio, di disturbi mentali riconsiderabili per la chirurgia bariatrica dopo una psicoterapia, di quadri psicopatologici controindicati.
L’incontro con lo psicologo per la certificazione di idoneità/non idoneità all’intervento, andando oltre all’iniziale richiesta diagnostica, può essere una preziosa occasione di intraprendere una relazione terapeutica, in un’ottica presa in carico multidisciplinare sul lungo periodo del soggetto obeso, anche una prima valutazione di non idoneità con indicazioni terapeutiche, che può generare frustrazione, è in realtà una possibilità futura di esito positivo sul lungo termine dell’operazione.
Per ottenere un miglioramento duraturo del benessere psicofisico e della qualità della vita lo psicologo è altrettanto importante quanto gli specialisti in chirurgia bariatrica, (eventualmente estetica), dietologi, dietisti, nutrizionisti, endocrinologi.
commenta questa pubblicazione
Sii il primo a commentare questo articolo...
Clicca qui per inserire un commento