Ho 16 anni, peso 120 chili voglio dimagrire perché non mi piaccio ma non riesco a farlo.
Ho sofferto di bullismo già dalla elementari fino alle medie (ora mi arrivano qualche frasette ma niente in paragone a quello che mi dicevano). Mi sentivo dire balena e che dovevo persino morire, diciamo che dopo tutte quelle frasi io ho cominciato anche a crederci e così ho iniziato a procurarmi delle ferite e nella testa avevo questa voglia di farla finita e diventare anoressica. Fatto sta che io ho sempre fatto delle diete (dai 12 anni) ma con 0 risultati oppure dimagrivo ma riprendevo i chili 1/2 settimane dopo. Nel corso del tempo mi ha abbandonata una delle mie più care amiche, mia madre con un tumore al seno ( ora sta meglio) e la separazione dei miei genitori. Ho pochissima autostima, e mi vengono quasi sempre questi sbalzi di umore che cambiano dopo due secondi (felice,triste, irascibile e arrabbiata con il mondo) oppure mi sveglia alla mattina che non ho emozioni le uniche sono la tristezza e la solitudine. Mi successero due fatti il primo all'Ikea; c'era tantissima gente e ho cominciato a sudare, mi mancava il respiro e ho detto a mia madre di uscire che mi stavo sentendo malissimo, era come se li tutti quanti mi stessero fissando; il secondo stessa storia però sull'autobus. Io ho davvero bisogno di qualcuno che mi faccia capire che ho bisogno di aiuto perché da sola non ci riesco.
Cara Aurora,
mi dispiace molto leggere queste parole da una ragazza così giovane, e che dovrebbe godersi le cose belle che la vita offre. Chiedi aiuto per cercare di uscire da questa situazione, e credo sia una richiesta molto sensata, visto che, come sottolinei, da sola diventa complicato. Sarebbe importante intraprendessi un percorso psicoterapico, affiancato a un percorso di rieducazione all'alimentazione da un nutrizionista. Non scrivi se le diete fatte in precedenza, erano state stilate ad ok per te da un professionista, o svolte in autonomia. Penso inoltre che, corpo e mente, essendo strettamente collegati, abbiano bisogno entrambi di essere "supportati e aiutati". Parli di atti di bullismo, di vicende personali come il tumore della mamma e della separazione dei tuoi, tutte vicende che hanno, sicuramente, lasciato un segno ed un dolore in te (tanto che accenni a sintomi, come quelli che si hanno, quando si è in preda ad un "attacco di panico"). Inoltre è difficile potersi "amare e stimare", se tu per prima hai un'idea di te negativa. Fatti un "regalo", cerca di volerti bene e farti aiutare da professionisti competenti ed empatici, che possano dare un significato al tuo dolere per poter arrivare a trascorrere serenamente la tua vita.
Auguro con tutto il cuore buona fortuna
Ciao Aurora, sembra proprio che sia tempo di farti aiutare. Nella tua giovane vita ha vissuto già abbastanza eventi disturbanti. Menzioni nel tuo scritto alcune informazioni utili, ne occorrerebbero molte altre per poterti dare indicazioni più precise. Ti suggerisco di intraprendere un percorso di psicoterapia, all'interno del quale recuperare una narrativa più consapevole degli effetti delle tue esperienze. Se hai fatto controlli medici e hai potuto escludere cause organiche che motivino in parte o in toto il tuo peso, sarà utile nel percorso psicoterapico capire cosa è accaduto al tuo corpo. Ci dai diversi altri elementi che suggeriscono il tuo bisogno di entrare in psicoterapia, tra cui l'aver subito bullismo, l'aver agito autolesionismo e gli sbalzi di umore o l'ottundimento emotivo per quanto ti riguarda, oltre agli eventi accaduti all'interno del tuo nucleo familiare. Meriti di più dalla vita, concediti questa opportunità. Un saluto.
Carissima Aurora,
la situazione che stai vivendo deve essere davvero difficile. Si evince tutta la sofferenza che stai provando.
Il tuo appello è una chiara e forte richiesta d'aito, della quale, nonostante tutto, sembri essere molto consapevole. Forse il problema risiede da un'altra parte, non sai forse a chi rivolgerti?
Penso che il primo passo sia di chiedere ai tuoi genitori di poter contattare un professionista. Pensi che questo sia possibile? Hai mai chiesto ai tuoi genitori di aiutarti in questo senso? Essendo tu un soggetto con meno di 18 anni, questo passaggio è fondamentale.
Rimango a disposizione.
Un caro saluto,
Dott.ssa Fornari Daniela
Iseo (BS)
Per prima cosa, grazie per questa preziosa condivisione e per il coraggio di portare in modo così aperto una questione che provoca molto dolore.
L'insieme di difficoltà emerse, il grande carico di sofferenza e l'età mi spingono a suggerirti un percorso, perlomeno supportivo: un luogo dove poter affrontare questi elementi di dolore.
Sicuramente nella tua città esistono servizi di psicologia clinica o di sostegno anche a prezzi accessibili e calmierati.
In alternativa, potrai rivolgerti ad uno specialista privato, magari conesperienza specifica in questo campo tanto delicato.
Vivere i propri 16 anni è davvero una sfida dura!
Dottor Ricci Gianfranco
Buongiorno Aurora,
tutte le cose che hai scritto tra di loro hanno forti collegamenti e condizionano fortemente il tuo riuscire poi ad aderire ad una dieta.
La dieta dimagrante è una grossa sfida e se non si ha una buona autostima e un buon supporto intorno, è molto difficile vederne i risultati, con una tremenda conseguenza: che in realtà quella dieta che doveva farti sentire meglio, ti fa stare peggio e ti fa sentire ancora più inadeguata e incapace.
Gli episodi che hai descritto verso la fine sembrano degli attacchi di panico. Ci sono strategie per imparare a gestirli, ma si deve comunque risalire al motivo per cui arrivano per fare in modo che tu possa superarli.
Dovresti affidarti ad un centro che abbia tutte le figure che collaborano tra di loro: uno psicoterapeuta e un dietologo, oppure provare presso strutture ospedaliere.
Prova a parlarne con i tuoi genitori e chiedi loro di cercare insieme la struttura più adeguata, è una cosa che non puoi affrontare da sola.
Spero di aver risposto alle tue domande.
Cara Aurora, da ciò che scrivi capisco che i tuoi 16 anni sono colmi di una profonda sofferenza. Il rapporto con il cibo, la separazione dei tuoi genitori, il tumore al seno di tua madre, l'allontanamento della tua migliore amica, gli atti di bullismo, gli insulti e le angherie subite fin dalla tenera età. I tuoi sintomi sono indice di una sofferenza e un disagio. Ciò che chiedi è una sorta di incoraggiamento, ebbene si, sicuramente una psicoterapia potrà aiutarti a conoscerti meglio, a capire e tirare fuori le sofferenze di questi anni, e il fatto che tu abbia chiesto aiuto mi fa capire che dentro di te esistono le risorse per poter intraprendere un percorso con un terapeuta, che ti possa aiutare in qualche modo anche a riscoprire la bellezza della tua età. Potrai rivolgerti a uno dei tanti professionisti della tua zona, o iniziare con una consulenza online.
Un caro saluto e un abbraccio
Sassari
La Dott.ssa Maria Laura Muroni offre supporto psicologico anche online
Salve Aurora, nel suo percorso di crescita ha provato ad aiutarsi da sola e in qualche modo per certi versi c'è anche un po' riuscita. Le esperienze che ha vissuto: episodi scolastici di bullismo, la separazione dei genitori, hanno messo a dura prova il concetto che lei ha di sé stessa, le sue sicurezze interne,, il suo senso di identità. Cosi come vivere in un corpo che non riusciva ad accettare. Per lei sarebbe di aiuto potersi confrontare con un professionista della relazione di aiuto per trovare le capacità emotive di elaborare le paure che ha dovuto subire, cioè per imparare ad affrontare queste paure e sentirsi via via più sicura, più consapevole di sé stessa, trovando i suoi punti di forza. Potrebbe anche richiedere una consulenza psicologica on line per una prima chiarificazione del suo problema.
Auguri sinceri,
Dr. Cameriero Vittorio
Cara Aurora,
la sua giovane vita è stata già interessata da tanti eventi traumatici e dolorosi che sono ancora vividi nella sua memoria e forse non elaborati...il cibo, spesso, può divenire una via di fuga gratificante per evitare il dolore, ma ha, tuttavia, un’efficacia solo momentanea.
Io credo che lei sia consapevole di aver bisogno di aiuto e lo testimonia il fatto che ha scritto, condividendo della sua sofferenza.
Il consiglio che posso darle è quello di rivolgersi a qualche centro specializzato nella cura dei disturbi dell’alimentazione, dove le problematiche vengono affrontate nella loro complessità e non solo dal punto di vista di un piano alimentare. E’ fondamentale, infatti, che il suo percorso venga sostenuto da una psicoterapia.
Molto importante in questo percorso sarà inoltre la presenza della sua famiglia; si appoggi a loro….il loro aiuto sarà prezioso.
Se ha bisogno di supporto, non esiti a contattarci nuovamente.
Un caro saluto,
Dott.ssa Giovanna Ascolese
Roma
La Dott.ssa Giovanna Ascolese offre supporto psicologico anche online
Gentile Aurora,
per quanto sia difficile poter elaborare una diagnosi attraverso un’e-mail, si potrebbe ipotizzare che la sua instabilità emotiva ( i cambiamenti repentini nel tono dell’umore), si esprima anche in impulsività, che le impedisce di esercitare il necessario autocontrollo nel regolare la sua alimentazione.
Oltre a ciò, il perseguimento di un obiettivo a lungo termine come quello del dimagrimento implica il dispendio di una notevole energia mentale, che non è evidentemente disponibile nel momento in cui la mente è assorbita da ruminazioni e pensieri depressivi. Nella sua e-mail fa riferimento ad una serie di eventi traumatici non superati, che sono ancora molto influenti e presenti nella sua mente. La stanchezza mentale e la depressione che ne derivano generano sfiducia nelle proprie capacità di farcela (a dimagrire ad esempio), per cui si rinuncia anzitempo a portare avanti o modificare una strategia che possa rivelarsi efficace, dal momento che si preferisce non investire ulteriori energie in qualcosa che si si ritiene a priori un’impresa senza speranza. La depressione e i pensieri negativi fanno poi interpretare la mancanza di successo nell’ottenere il dimagrimento come una ulteriore “riconferma” della propria mancanza di valore e della propria incapacità nel farcela, innescando un circolo vizioso da cui diventa difficile uscire.
Come vede sono molteplici i fattori su cui dover lavorare, ma è molto difficile “convincere” una persona a cercare aiuto se questa ritiene di non averne bisogno, specie se, come nel suo caso, l’aiuto necessario consiste in un intervento psicologico su più livelli. Lo psicologo non ha la bacchetta magica, il trattamento implica sempre un impegno consistente e costante anche da parte del paziente. Se questo non c’è, è consigliabile non iniziare alcun intervento di questo tipo.
Le auguro di trovare al più presto la strada per ritrovare la serenità ed uscire dal suo disagio.
Un caro saluto
Roma
La Dott.ssa Michela Arnò offre supporto psicologico anche online