Sono una studentessa di 21 anni e questo è il mio ultimo anno accademico alla triennale. Sono sempre stata una persona tranquilla e positiva, allegra e ottimista. L’ansia per gli esami c’è sempre stata ma, appunto, sono rimasta sempre una persona equilibrata, serena. Tutto è cambiato quest’anno, quando ho deciso che sarebbe stato l’ultimo e che dopo sarei voluta andare a lavorare, mi rende felice questa cosa. Solo che questo, dall’altro lato, ha comportato dei cambiamenti e dei pensieri,obiettivi in me: mi sono prefissata di fare tutto perfetto e ottenere il voto 110/110L così da ottenere un risultato perfetto e conclude così questo percorso. Peccato che da novembre tutto questo ha cominciato a diventare un po’ troppo, il perfezionismo e la fissa per questo è cresciuta sempre di più, fino a portami allo sfinimento: ho dato 3 esami in tempi record, sono pure andati bene. Peccato però che dopo sono crollata. Ho sottoposto il mio fisico ad uno stress incredibile, e nonostante io a tratti ne fossi stata consapevole, ho continuato lo stesso dicendomi “ormai devi farlo”, ho programmato tutto e non mi sono concessa nulla di nulla. Sveglia presto,studio, pausa pranzo, studio , cena e a nanna. Il tutto moltiplicato per 3 mesi e mezzo.
Tutto ciò mi ha portata a diventare facilmente irritabile, stanca, spossata .. insomma, quello che non ero mai stata. Il giorno dopo l’ultimo esame sono crollata completamente, ho avuto un esaurimento nervoso, disturbo ossessivo con pensieri cattivi.. notti intere sveglia a pensare e ripensare, stanchezza fisica e mentale ma senza riuscire a dormire.. poi le cose sono migliorate per via dell’aiuto che ho richiesto e della forza che ho provato a metterci.
Purtroppo però , proprio quando ho iniziato a stare meglio, è iniziato il periodo di quarantena e non pensare è diventato difficile e ancora ho,qualche volta pensieri ossessivi/cattivi e il problema è che sono rivolti proprio verso chi amo. Per esempio,stamattina mentre ero tranquilla ho detto fra me e me” che bello, oggi sono serena fino ad ora e senza pensieri per cui stare male ed ecco che all’improvviso mentre ero in una stanza coi miei affiora nella mia mente un pensiero “Sisi ma tanto io lo penso davvero a ciò che mi è capitato di pensare altre volte”, (mi riferisco ad esempio a insulti o brutti auguri che in precedenza mi erano venuti in mente in modo ossessivo), e nella mia testa tutto ciò risuonava in modo deciso e oserei dire forzato . Ecco di nuovo che ritorna il malessere e il mio sentirmi cattiva, che non merito l’amore dei miei genitori o le cose belle della vita che Dio mi ha donato da sempre o che potrebbe donarmi in futuro (sono molto credente,profondamente). Ecco tutto .
Cara Amelia,
La prima domanda che le rivolgo è di specificare che tipo di aiuto abbia richiesto:
- si è rivolta a uno psicoterapeuta?
Se così fosse, lo ricontatti anche se adesso non vi vedete di persona. A mio avviso, in questo momento lei ha bisogno di esternare i suoi pensieri in modo da poterli intanto "fare uscire" dal loop che essi creano restando "rinchiusi" nella sua mente. Restando inespressi la quantità di energie che essi le richiedono per essere gestiti, è enorme.
Anche il fatto che abbia scritto qui, forse la sta in parte aiutando... ma urge un lavoro più specifico.
Come le spiegavo nella risposta di qualche settimana fa, è fondamentale interrompere i circuiti ricorsivi formati dai suoi pensieri prima che diventino "invalidanti" o comunque molto stressanti.
Se non avesse contattato ancora un professionista, e se vuole, mi contatti attraverso il modulo della mia scheda. In questo periodo di "quarantena" mi sono anch'io organizzata per lavorare on-line.
L'altra soluzione complementare alla psicoterapia (non alternativa), sarebbe una consulenza psichiatrica per la prescrizione dei farmaci. In molti casi analoghi al suo si rivelano utili.
Tuttavia, in questo tipo di disagio, ritengo il lavoro psicoterapeutico fondamentale.
Spero di esserle stata d'aiuto.
Resto a disposizione.
Un saluto cordiale.
Cara Amelia, hai ragione tu quando dici di star male a causa dei tuoi pensieri.
Le valutazioni e le cognizioni negative che abbiamo di noi stessi sono responsabili del nostro stato di salute psicofisica perché in grado di influenzare e determinare le nostre emozioni, le nostre sensazioni fisiche e i nostri comportamenti.
La tua idea di non meritare amore se non dimostrando di essere perfetta e all'altezza della situazione ti fa vivere in costante tensione e ansia.
Ti consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia per risalire a quegli eventi che hanno installato in te una convinzione tanto potente e condizionate.
Attraverso la tecnica dell'EMDR è possibile, attraverso i ricordi, lavorare su precedenti esperienze precoci, procedere alla loro elaborazione ed eliminarne l'impatto sul presente.
Resto a disposizione.
Roma
La Dott.ssa Cinzia Cefalo offre supporto psicologico anche online
Buongiorno Amelia,
Il nostro corpo e la nostra mente sono strettamente connessi tra loro e quando alcune emozioni non vengono elaborate, pensate il nostro corpo manda spesso segnali quali insonnia, stanchezza ed altro ancora, ciò che in termini clinici vengono chiamate somatizzazioni. Il periodo di esami molto stressante ha probabilmente smosso emozioni e pensieri contrastanti che hanno preso forma attraverso i malesseri che ha citato e nei "cattivi" pensieri.
Un'altra riflessione è relativa al bisogno /necessità di raggiungere il massimo; a volte ci poniamo obiettivi elevati per motivazioni esterne o interne che ci costruiamo crescendo in relazione alle esperienze che abbiamo, può succedere che i desideri /bisogni di dare il massimo non ci fanno stare bene, anzi ci pongono in una situazione di stress e fatica ; potrebbe essere utile capire meglio da dove arrivano e sono reali bisogni di oggi per stare meglio.
In questo momento di crisi a livello globale, è normale che si riattivino preoccupazioni e malesseri perché siamo immersi in una situazione difficile da affrontare: incertezze, paure ma può essere risorsa per ascoltare meglio i nostri bisogni, di cosa ha bisogno oggi Amelia?
Nella sua richiesta parlava di un aiuto che ha avuto dopo gli esami, se parla di un collega può provare a continuare il percorso o iniziare un supporto anche online, visto che in questo momento non sono possibili terapie in studio .
Ogni momento di crisi per quanto doloroso e complesso e' in grado di aprire nuove porte e modalità di pensiero, ci rende più forti e consapevoli se viene affrontato.
Spero di poterle essere stata d'aiuto.
A presto