Convincimenti

antonio

Salve,
attraverso un periodo di profonda crisi... dovuta al fatto che non riesco a credere più alle persone ...qualsiasi cosa dicano...(a parte mia madre...che è l'unica persona che so per certo che non direbbe e non farebbe mai nulla contro di me ) ....
Dato per assodato che ho dei problemi ....io mi chiedo:
esiste qualcuno...che dall'alto della propria esperienza, delle conoscenze acquisite, degli studi fatti, e chi ne ha più ne metta, potrebbe convincermi, certificare, che ci sia una  risoluzione ai mie problemi??
C'è qualcuno che potrebbe dirmi che attraverso un percorso terapeutico ....io "sicuramente" risolverò ogni mio malessere??
Nel caso in cui avessi la fortuna di trovarmi di fronte ad una persona " illuminata"....beh sarei ben disposto a parlare e condividere...a prescindere dalle problematiche. 
Grazie anticipatamente

19 risposte degli esperti per questa domanda

Buongiorno Antonio, purtroppo credo che lei non troverà nessun collega disposto a concederle una sicurezza del genere, semplicemente perchè non è possibile. L'obiettivo di un percorso terapeutico deve essere quello di promuovere il cambiamento, attraverso il quale il malessere può trovare modo di essere chiarito, motivato, e infine trasformato o fatto defluire. Credo che nel suo caso possa sia assolutamente indicato intraprendere un percorso. Resto a sua disposizione per ulteriori chiarimenti, o nell eventualità dovesse decidere di orientarsi in questa direzione. Un caro saluto.

Diffidi di chiunque le risponda con un "sì". Un percorso terapeutico non è mai certo. L'unica cosa vicina alla certezza che posso dirle è che, attraverso un percorso, ha un grado molto maggiore di risolvere i suoi malesseri che non intraprendendo quel percorso. La invito inoltre a riflettere se la sua richiesta di "sicurezza" faccia parte di quei problemi che dà per assodato di avere.

Cordiali saluti.

Buongiorno

capisco la sua richiesta ma non credo che, per quante specializzazioni e conoscenze l'essere umano possa avere, potrà mai certificare quanto Lei sta chiedendo, ma la sua è una provocazione che è possibile accogliere nei limiti del suo impegno in un futuro percorso terapeutico. Senza tale impegno, di certo non si potrà risolvere alcunché, ammesso che qualcosa vada risolto e non trasformato, cosa molto interessante in un percorso analitico.

Grazie

Dott. Rosario Di Nocera

Dott. Rosario Di Nocera

Napoli

Il Dott. Rosario Di Nocera offre supporto psicologico anche online

Salve Antonio, il percorso di psicoterapia e' un percorso di due persone : uno psicoterapeuta preparato e professionale ed un paziente motivato al cambiamento. Puo' trovare un professionista "illuminato", cosi come lo definisce, che se ha un paziente non motivato, fara' un grande buco nell'acqua, e viceversa. Intraprendere un percorso di psicoterapia non e' per tutti, sopratutto non e' per le persone che attendono l'incantesimo da parte dell'altro, immagini una canoa a due posti, dove per arrivare alla riva si deve remare insieme. Le auguro di trovare un grande desiderio di cambiamento e un professionista attento e preparato.

Non esiste una garanzia assoluta pur con le consolidate validazioni scientifiche sulla validità della psicoterapia.

Ma proprio la sua sfiducia verso tutti, tranne sua madre, prevede di mettere in dubbio a maggior ragione un intervento "estraneo" come lo psicologo.

Proprioper questo, la guarigione inizia per lei proprio da questo decentramento da sè e sua madre e affidarsi...pian piano.

Auguri

Buongiorno Sig. Antonio,

non si può certificare che esista una guarigione o una risoluzione dei problemi. Nessuno può risolverglieli ma la possiamo aiutare a trovare delle soluzioni e, poi, Lei sceglierà quella più adatta a Lei. Sicuramente Lei ha subito dei gravi torti...e di questo sono dispiaciuta....si affidi a mani esperte....

Buona giornata e buona guarigione

Dott.ssa Anna Maria Rita Masin

Dott.ssa Anna Maria Rita Masin

Roma

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Salve. Lei dice che non riesce a credere alle persone: non crede a persone che non conosce o anche a quelle che conosce? E’ una cosa che c’è sempre stata nella sua vita o è subentrato da poco il periodo di crisi? Sono domande che mi servono per capire e avere chiara la situazione perché non è molto chiara. Se vuole posso provare ad aiutarla ma deve sapere che la soluzione al suo problema c'è. 

Buongiorno Antonio,

penso che non riuscire a credere in alcuna persona sia profondamente doloroso da vivere giorno per giorno e che non lasci spazio ad alcun’altra relazione, al di fuori di quella che ha con sua madre, nemmeno se le si presentasse di fronte quella “persona illuminata” tanto attesa.

Io sono una psicologa-psicoterapeuta e non mi ritengo “illuminata”, non potrei nemmeno assicurarle di risolvere ogni suo malessere, in quanto il percorso terapeutico che affronto con i miei pazienti consiste in un incontro (a cadenza settimanale) in cui due persone conversano: una racconta la sua storia e cerca di capire cosa c’è che non va e l’altra che la guida in questo tortuoso cammino fatto di emozioni, ricordi, lacrime, rabbia, coraggio, gioia e cambiamenti.

Credo che il punto da cui partire non sia convincerla che esista una particolare persona illuminata che le risolva i problemi, ma comunicarle che esistono molte persone pronte ad ascoltarla e interessate a farla stare meglio! Forse, se la sua ricerca si focalizzasse di più su queste persone, avrebbe diverse possibilità e maggiori probabilità di risolvere le sue questioni.

La ringrazio

cordialmente

Buongiorno,

“a prescindere dalle problematiche” lo psicologo guida la persona che segue verso la risoluzione dei problemi, ma è sempre la persona che con motivazione e fiducia deve impegnarsi in prima persona e “lasciarsi guidare” verso la risoluzione. Che cosa intende con “qualcuno che dall'alto della propria esperienza, delle conoscenze acquisite, degli studi fatti” la convinca che Lei sicuramente risolverà i suoi problemi? Nessuno può certificare che Lei nello specifico risolverà tutti i suoi problemi perché in buona parte dipenderà da Lei, nella misura in cui si lascierà guidare e sarà motivato al cambiamento. Lo psicologo può presentarle delle statistiche sulla percentuale di risoluzione del Suo “tipo” di problema, ma resteranno percentuali. Se intende che lo psicologo deve convincerla non tanto cognitivamente ma emotivamente, empaticamente, nel senso che Le ispira fiducia, allora Le consiglio di conoscere più psicologi e poi scegliere quello a cui vorrà affidarsi.

Salve Antonio,

Ha ragione. Il primissimo passo per una psicoterapia è proprio riuscire a fidarsi almeno un po' e aprire ad un estraneo i propri pensieri e paure.

In questa sede è difficile fare previsioni o promesse, ma posso dirle che di solito dopo qualche incontro sia il paziente che il terapeuta hanno modo di ragionare sugli obiettivi, sui metodi, sulla durata e sulle possibili soluzioni.

Non esistono strategie buone per tutti, anche dopo anni di studio è necessario integrare le strategie alle situazioni personali di ognuno.

In questa ottica direi che si può trovare una soluzione anche per i suoi pensieri ossessivi, con la serenità di poter valutare lei stesso e in ogni momento come sta andando il percorso e se lo trova utile a stare meglio.

Le consiglio un terapeuta cognitivo comportamentale, potrebbe meglio adattarsi alle sue problematiche.

Disponibile per qualunque dubbio o chiarimento,

Cordiali saluti.

Dott.ssa Camilla Marzocchi

Dott.ssa Camilla Marzocchi

Bologna

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Buona sera, le rispondo in merito alla sua precisa domanda che richiede una precisa risposta. Credo che il suo non  credere più a nessuno dipenda da un suo vissuto e che, forse non ricorda ma, che ha lasciato in lei la sensazione sgradevole del “non fidarsi”. Un percorso psicoterapeutico l’aiuterà a trovare il bandolo della matassa e poter vivere una vita più serena. Si affidi ad un terapeuta con tranquillità ma si fidi della persona che troverà. Impari  a “fidarsi” ed “affidarsi”.

 

Buonasera

ho letto con interesse la sua mail ed ecco la mia risposta.

La psicoterapia non è magia, nessun terapeuta bravo, bravissimo, possiede una bacchetta magica capace di risolvere problemi, paure, ansie.

La psicoterapia è un gioco di squadra, in cui lentamente cresce l'intesa, si rafforza il legame e si incomincia ad andare nella stessa direzione.

Allora si, è possibile.E' possibile lavorare.E' possibile un cambiamento.

In bocca al lupo

 

Gentile Antonio,

attualmente lei parla di problemi che da lettore posso inferire consistano, come lei afferma, nel non riuscire a credere più alle persone qualsiasi cosa dicano.
Provi a porsi queste domande: cosa fa sì che io abbia perso completamente la fiducia nelle persone? Cosa mi fa pensare che proprio tutte le persone siano immeritevoli di fiducia?
Potrebbe essere un inizio di percorso auto-riflessivo in cui può iniziare a porsi verso i suoi convincimenti ed esperire come la facciano sentire le risposte che lei si darà.
A volte siamo noi stessi, con le nostre credenze, a produrre gli stati d'animo che ci fanno convincere che le cose stiano in un certo modo.
Parlarne con uno psicologo/psicoterapeuta potrà far sì che lei possa esplorare più a fondo e da altre prospettive certi suoi convincimenti e stati emotivi. Predire e certificare che ogni suo malessere venga risolto non è possibile, non sarebbe nemmeno onesto farlo, ma sicuramente lei avrebbe modo di essere accompagnato in un'esplorazione che potrebbe darle più chiarezza, arricchirla e far appunto sciogliere dei malesseri, come dice lei, costruendo la possibilità di stare all'interno di una relazione solida, continua, stabile e autentica. 

Un saluto cordiale

Buongiorno Antonio,

la psicologia è una scienza che indaga e approfondisce gli aspetti soggettivi delle dinamiche emotive conscie ed inconscie che la persona mette in atto nel rapporto con il suo ambiente.  

Una psicoterapia è necessaria quando il malessere si basa su conflitti personali, difficoltà di rapporto con gli altri, difficoltà di accettazione di sè stessi e dell'ambiente.

Il percorso psicologico è lo strumento per osservare soprattutto la propria vita interiore, con l'aiuto di un altro, allo scopo di conoscere l'origine del proprio malessere e di trovare soluzioni. E' un lavoro che si fa in due, paziente e terapeuta, e si basa sul colloquio. L'uso della parola e della introspezione, all'interno di una relazione terapeutica, permette di giungere alla comprensione delle ragioni della sofferenza che caratterizza la vita interiore della persona e che la influenzano nel modo di relazionarsi con sè stesso e con l'esterno.

Il lavoro psicoterapeutico, quindi, si occupa soprattutto delle emozioni e poco delle categorie razionali, poichè le categorie logico-razionali sono solo uno degli aspetti del rapporto con il mondo esterno. Buona parte della nostra vita psichica, in realtà, è influenzata da intuizioni, sensazioni e emozioni che sfuggono al controllo della ragione e sono per lo più inconsapevoli alla persona stessa.

Il fine del lavoro psicoterapeutico, in conclusione, è incentrato sulla presa di consapevolezza di tutti quegli aspetti irrazionali che ci caratterizzano, che creano malessere e che si manifestano in modo immaturo nella relazione con l'esterno. Una volta acquisita tale comprensione la persona può acquisire strumenti diversi e scegliere modi più maturi di stare in relazione con sè stesso e con gli altri.

Cordiali saluti 

Salve Antonio,

sarò diretto, nessuno deve convincerla di nulla, la psicoterapia è un qualcosa di molto più serio che dare certezze e risolvere "sicuramente" ogni suo malessere. E' evidente che porta con se una grande sofferenza, se vuole affrontarla non ha bisogno di "illuminati"; ha bisogno di mettersi in discussione, per esempio iniziando a dare fiducia al suo terapeuta.

Distinti saluti

Buongiorno, è proprio attraverso un lavoro si di se che la sfiducia verso gli altri potrebbe risolversi, la questione è molto delicata anche perchè dal suo scritto emerge un forte rancore e delusione verso il prossimo, penso che una maggiore consapevolezza di se stessi possa iutarla a riavvicinarsi a quel mondo che sente di aver perso. 

Un caro saluto

 

Salve,

quello che posso dirle è che una psicoterapia funziona quando c’è una buona alleanza  fra paziente e terapeuta. Non è un percorso “unidirezionale” dove il terapeuta illuminato guarisce il paziente, che rimane passivo ad aspettare che qualcuno “possa risolvere i suoi problemi”. Il terapeuta è piuttosto colui che riesce ad aiutare la persona in stato di malessere a fare chiarezza su se stesso, a trovare risposte e nuove soluzioni. Perciò oltre ad un bravo terapeuta perchè la psicoterapia sia efficace è importante che il paziente sia motivato e ben disposto a mettere in atto un cambiamento, paziente e terapeuta devono lavorare insieme per lo stesso obiettivo. Detto ciò la sicurezza che un percorso terapeutico sia efficace non può dargliela nessuno.

 

Buonasera,

intanto leggo che Lei è già consapevole di avere dei problemi, e questo è certo... chi di noi non ne ha??!!!!

La "certificazione" della buona riuscita del percorso terapeutico la vedo, invece, un pò difficile: in una psicoterapia si collabora, si lavora in squadra, ci si impegna insieme per il raggiungimento di un obiettivo condiviso. Quindi anche Lei dovrebbe certificare che ce la metterà tutta, che si affiderà e fiderà completamente del suo terapeuta... Lei lo farebbe senza prima conoscere, parlare, capire se si trova a Suo agio seduto di fronte al Suo eventuale terapeuta? ... Non credo! E quindi neanche io (o chi per me) credo possa essere disposto a garantirle una "guarigione" prima di incontrarla, parlarle e vedere se si trova a suo agio seduto di fronte a lei... Come le ho già scritto, la terapia è un lavoro di squadra, siamo in due a remare nella stessa direzione.

Spero di esserLe stata di aiuto.

 

Buongiorno Antonio.

credo che un tema interessante da poter trattare  è il  troppo potere che dai agli altri. "Ci sarà qualcuno che mi può dire che risolverò il mio problema". Io credo che il lavoro terapeutico sia proprio questo: riappropriarti del tuo potere personale. Finchè dipenderà dagli altri sarai sempre come una barca in mezzo a una tempesta. Spaventata ma in balia delle onde.

La mancanza di fiducia e l'idealizzazzione del terapeuta come una persona illuminata inoltre ti mettono su un piano in cui non ti sarà facile incontrare l'altro perchè troppo superiore o troppo inferiore a te. E questo purtroppo crea dentro uno stato di profonda solitudine in cui l'altro è sempre persecutorio.

Spero di averti dato dei temi si cui riflettere

Fidati delle tue stesse domande ma meno delle risposte.

Baci