Buongiorno, da circa tre mesi ho iniziato a soffrire di una forte paranoia invalidante riguardo al fatto che io possa avere qualcosa di grave, nonostante abbia fatto diversi controlli e non sia uscito nulla di preoccupante.
Questa paura si è sviluppata quando mi sono stati diagnosticati problemi di digestione e di gastrite (comunque nulla di grave!!) però da quel momento ho iniziato a preoccuparmi ossessivamente del fatto che io possa avere qualcosa di grave nonostante non abbia particolari sintomi e appunto come dicevo ogni visita che ho fatto non ha rilevato nulla di particolarmente preoccupante. Da quando ho sviluppato questi pensieri ossessivi non riesco più a vivere la mia vita normalmente da ragazza di quasi 20 anni, ho spesso la tachicardia (anche quando cerco di rilassarmi per quanto possibile) e i tremori, non riesco a mangiare quasi niente e spesso vomito, piango per ore, e cammino nervosamente tutto il tempo, faccio fatica a dormire e mi sveglio in preda al panico, credo di avere degli attacchi di panico e mi sento impazzire. Ho paura che quello che ho possa peggiorare e che si scopra troppo tardi, e soprattutto mi perseguita il pensiero che mi resti poco da vivere. Questo mi porta a fare tantissime visite e ogni volta succede più o meno così: mi sento meglio per qualche ora e il giorno dopo ricomincia tutto da capo. Non accuso stanchezza o depressione infatti mi sveglio presto (dovuto anche al fatto che non riesco a dormire se non per qualche ora) e cerco di tenermi impegnata, ma non funziona più di tanto perché sento sempre questi pensieri. Non riesco più a stare tranquilla nemmeno quando sono in situazioni rilassate con parenti o amici, è diventata una situazione ossessiva che mi sta schiacciando e non mi consente più di condurre la mia vita come prima. Credo che parte del problema sia dovuto al senso di colpa che sento per non aver trattato bene il mio corpo fino a pochi mesi fa in quanto fumavo, bevevo e avevo disturbi alimentari. Spero in una risposta che possa indirizzarmi al miglior percorso di cura perché a questo punto inizio a pensare, anche con l’aiuto di persone a me vicine, che il problema sia di tipo psicologico