Mi capita sopratutto la sera di parlare (nella mia mente ma spesso muovendo le labbra e gesticolando), sfogarmi e creare conversazioni con qualcuno che in realtà non c'è. Spesso solo dopo o durante prendo consapevolezza di parlare da sola, questa cosa mi preoccupa molto. Sento proprio il bisogno di farlo, talvolta mi è anche capitato di farlo in pubblico e di accorgermene solo dopo. Di solito faccio monologhi in cui parlo solo io, ma mi capita anche di dare voce alle persone con cui parlo, sono persone reali che di solito conosco personalmente.
Penso che ciò sia causato dal fatto che voglio esprimermi, ma con le persone non riesco mai a farlo del tutto senza emozionarmi, inoltre non voglio mostrare le mie debolezze e i miei segreti agli altri, perché non mi fido di nessuno. Alzo sempre un muro tra me e le persone, anche quelle più intime. Quindi ho bisogno di confidarmi con qualcuno, che mi possa ascoltare e capire.
Cara Jasmin,
mi sento di tranquillizzarti rispetto alle tue paure. Tutti noi dialoghiamo con noi stessi quando siamo soli. Lo facciamo per consolarci, per cercare nuove soluzioni ai nostri problemi, può essere una forma di autocompassione quando ne abbiamo bisogno, possiamo farlo per esprimere le nostre emozioni quando invece non riusciamo a farlo con gli altri perché non ci sentiamo a nostro agio. Tu stessa lo ha scritto e ne sei consapevole. Questo è fondamentale. Il fatto che ti capiti anche quando sei con gli altri potrebbe esser dovuto al fatto che quando siamo abituati a fare una cosa, nei momenti di distrazione è possibile che ci lasciamo andare e non ci rendiamo conto subito di quello che stiamo facendo. Magari dovresti approfondire questo aspetto (quando e quante volte ti capita). Ti consiglierei di parlare con un esperto rispetto alle tue emozioni quando sei sola, ma soprattutto quando sei con gli altri. Quel muro che sei costretta ad alzare non fa altro che farti sentire più sola e isolata ed aumenta probabilmente il bisogno di parlare con te stessa. Posso solo immaginare quanto sia difficile e doloroso. Lavorando su questo troverai gli strumenti adatti per affrontare meglio ciò che ti circonda. Resto a disposizione e ti auguro una buona giornata.
Cara Jasmin, secondo me lei vive con grande apprensione il rapportarsi con gli altri, non è infrequente data la sua giovane età; per cui, per così dire, in loro assenza si allena facendo una sorta di role playing per superare questa difficoltà ad esprimersi senza emozionarsi.
Le consiglio di iscriversi a dei corsi di gruppo che implementino abilità sociali quali assertività, autostima, controllo delle emozioni. Non immagina quanto siano utili se ben condotti da professionisti della salute. Attenzione alle improvvisazioni!
In mancanza di questi corsi nella sua zona, un percorso con un terapeuta cognitivo comportamentale sarebbe decisivo.
Cordiali saluti
Padova
La Dott.ssa Daniela Benvenuti offre supporto psicologico anche online
Ciao Jasmin... mi rendo conto che tu debba sentirti molto sola se parli con te stessa a voce alta o dai voce a figure reali ma non fisicamente presenti.
Non sottovalutare l'esigenza di avere confronti e rapporti amicali .... anche se non ti fidi! So che non è facile ma comincia a guardarti intorno x vedere se c'è qualcuno intorno a te che possa capirti, che provi empatia ed abbia lo stesso desiderio di contatto ....
Se proprio non vedi nessuno ti consiglio di rivolgerti al più presto ad uno psicoterapeuta che oltre ad invitarti ad approfondire questa sfiducia nel prossimo ed in te stessa, ti aiuti anche ad inserirti in un gruppo terapeutico che ti insegnerà a stare in relazione al di fuori dell'ambito protetto della terapia.
Gentile Jasmin,
Il pensiero di cui parla nella descrizione del suo problema è certamente di matrice ossessiva e il fatto che ne sia consapevole è un elemento molto positivo.
L'aspetto della difficoltà ad esprimersi "senza emozionarsi" può essere affrontato con un lavoro di psicoterapia. Alla base della sua difficoltà potrebbero esserci fattori temperamentali, di tipo educativo, o anche traumi relazionali di vario genere.
Nella mia esperienza il lavoro primario per il suo problema è di tipo psicoterapeutico. Un consiglio che mi sento di darle è quello di tradurre il suo pensiero in parole o in disegno. La scrittura come il disegno concretizzano il pensiero e contemporaneamente ridimensionano l'emotività.
Se ha necessità mi contatti attraverso il modulo presente sulla mia scheda.
La saluto cordialmente.