Paura di lasciarla andare

Silva

Salve, siamo una coppia di due donne adulte, unite da ben 23 anni....una delle due però ha sempre detto di essere attratta dagli uomini, e nel corso di questi anni ha provato ad avere poche relazioni di poca importanza e di poca durata, poi è sempre ritornata da me, premetto che il sesso tra noi non è mai stato tantissimo, anche se dalla mia parte avrei sempre voluto di più ...mi sono sempre frenata, mentre lei mi ha sempre detto che lo faceva per amore mio, mentre io mi sono sempre accontentata di quel poco, ora siamo arrivate ad un punto in cui lei sta iniziando una relazione con Uomo ( che la sta aspettando quando sarà libera di testa e non più in casa con me) e per questo sta andando via di casa. È dura per tutte e due perché lei dice che non riesce a staccarsi da me e la casa ....che questo sarà solo una parentesi che deve fare per ritrovare se stessa, ma che poi ritornerà perché la sua vita sono io! Premetto che sono io che gli ho detto che se ne deve andare perché non posso sopportare di stare in casa insieme mentre lei inizia la storia con Uomo ....io sto soffrendo molto solo il pensiero di saperla a letto con lui mi manda in confusione è un dolore straziante che non riesco a superare ...perché so che non posso competere con un Uomo non ho le armi pari!!! E so anche che questa persona le farà provare cose che io non posso ....e quindi anche se lei mi dice che sarà solo un percorso e poi ritornerà, io ho paura che non sia così! Non capisco se questa mia cosa del sesso con lui sia un ossessione e che non sia regolare che io provi tutto questo....e non so come comportarmi perché io non la vorrei più vedere per non soffrire mentre lei è come se volesse continuare a rimanere amiche ....ma io non ce la faccio preferisco non vederla più ...almeno per ora! Come mi devo comportare ... è giusto provare questo dolore al pensiero di lei con lui? Oppure ho dei problemi?

5 risposte degli esperti per questa domanda

Gentile Silva, mi sembra che quello che sta descrivendo è una situazione che rimanda a sorta di immaginario letto a “tre” piazze in cui è evidente che lei non sta per niente comoda. Di fatto, possiamo paragonare la coppia a un organismo fluido che assume forme e sembianze diverse nel corso del tempo. E che è in perenne evoluzione. A volte gli individui si adattano perfettamente alle nuove forme, altre volte invece questi mutamenti rompono equilibri preesistenti e possono diventare fonte di grandi dolori. In questi termini, ciò che possiamo fare è tentare, anche faticosamente, di ricollocarci al centro degli eventi che ci riguardano con un pizzico di “sano” egoismo. Iniziare un percorso terapeutico tutto suo al fine di ricollocare prima di tutto sé stessa e poi la sua relazione in una nuova visione è ciò che mi sento di suggerirle. Decidere in quale letto dormire è fondamentale per sonni sereni.

Salve Silvia sono il dott. Sandro Ronchini,

userò il suo testo della mail dove le inserirò delle risposte/riflessioni e delle sottolineature su passaggi ritenuti da me importanti.

Tengo a precisare che sono delle ipotesi, perché servirebbero molti più dati per comprendere a fondo la sua situazione affettiva.

Paura di lasciarla andare

Salve, siamo una coppia di due donne adulte, unite da ben 23 anni....

Parliamo quindi di una storia importante, che ha attraversato e superato tanti momenti faticosi.

Una delle due però ha sempre detto di essere attratta dagli uomini, e nel corso di questi anni ha provato ad avere poche relazioni di poca importanza e di poca durata, poi è sempre ritornata da me,

Questa “attrazione per gli uomini” è stata per lei fonte di sofferenze ripetute, come se nella vostra coppia ci fosse sempre stato “un freno”, un qualcosa per cui non si è mai sentita scelta fino in fondo, anche se poi la sua compagna ritornava da lei; ma come giustificava questo ritorno? era solo sesso? ritornava perché delusa? sconfitta? E quindi cercava conforto nelle braccia della persona che era certa che l’amava per quello che è?

Premetto che il sesso tra noi non è mai stato tantissimo, anche se dalla mia parte avrei sempre voluto di più...mi sono sempre frenata, mentre lei mi ha sempre detto che lo faceva per amore mio, mentre io mi sono sempre accontentata di quel poco

In questo passaggio sembra che la sua compagna non apprezzi la dimensione sessuale con lei e dica di farlo esclusivamente per soddisfare il suo bisogno e di fatto la frequenza dei rapporti ne risente. C’è una sua frase che mi sembra importante “mentre io mi sono sempre accontentata di quel poco”, perché?  Perché per se stessa non ha mai voluto di più? Sembra che sotto lavori una bassa considerazione di sé oppure un tema di un vuoto affettivo proveniente dall’infanzia che la porta verso un tema di dipendenza affettiva, ma ci vorrebbero più informazioni per confermare questa ipotesi.

Ora siamo arrivate ad un punto in cui lei sta iniziando una relazione con Uomo, (che la sta aspettando quando sarà libera di testa e non più in casa con me), e per questo sta andando via di casa. È dura per tutte e due perché lei dice che non riesce a staccarsi da me e la casa ....che questo sarà solo una parentesi che deve fare per ritrovare se stessa, ma che poi ritornerà perché la sua vita sono io!

“lei dice che non riesce a staccarsi da me”: perché? Non spiega nella sua lettera le ragioni di questa difficoltà della sua compagna, che tra l’altro le annuncia che “sarà solo una parentesi che deve fare per ritrovare se stessa[..]” se deve ritrovare se stessa possiamo pensare che si senta molto confusa, eppure ormai sono più volte che accade che debba allontanarsi da lei per “vivere altro”, ma ciò accade per provare o concedersi il sesso con un uomo?

Certo è che se ne vuole andare ma già annuncia che tornerà; perché? Come mai si allontana ma la vuole tenere impegnata, in attesa, in stand by? E lei perché accetta passivamente questo essere messa in stand by?

Premetto che sono io che gli ho detto che se ne deve andare perché non posso sopportare di stare in casa insieme mentre lei inizia la storia con Uomo ....

E questo mi sembra molto sano e protettivo dei suoi sentimenti feriti.

Io sto soffrendo molto solo il pensiero di saperla a letto con lui mi manda in confusione è un dolore straziante che non riesco a superare ...perché so che non posso competere con un Uomo non ho le armi pari!!! E so anche che questa persona le farà provare cose che io non posso

IL suo dolore è forte e profondo, mi dà la sensazione di sentire aprirsi una ferita, come se il non sentirsi abbastanza le sia familiare e abbia fatto parte della sua storia…

 ....e quindi anche se lei mi dice che sarà solo un percorso e poi ritornerà, io ho paura che non sia così!

In questo passaggio sento che non si protegge: restando in un’attesa passiva del suo ritorno si espone ad una sofferenza e svalutazione profonda di se stessa.

Non capisco se questa mia cosa del sesso con lui sia un’ossessione e che non sia regolare che io provi tutto questo....

Credo sia molto umano quello che lei sta provando, si sente messa da parte perché ora, nuovamente, la sua compagna desidera altro, però le chiede di restare in attesa, nell’immobilità passiva ad attenderla..

e non so come comportarmi perché io non la vorrei più vedere per non soffrire mentre lei è come se volesse continuare a rimanere amiche ....ma io non ce la faccio preferisco non vederla più ...almeno per ora!

Il fatto che lei decida di allontanarla e chiudere questa relazione mi sembra sano ma non direi “solo per ora”, perché in questa condizione non avrebbe chiuso veramente ma sarebbe ancora in una situazione di attesa.

Come mi devo comportare ... è giusto provare questo dolore al pensiero di lei con lui? Oppure ho dei problemi?

Lei ha già chiaro la decisione che deve prendere e le serve solo il coraggio e l’amor proprio per “lasciarla andare”, ma con un “biglietto di sola andata senza quello di ritorno”.

Sono sani il suo dolore e la sua gelosia: le suggerisco di non alimentarla entrando nei dettagli, immaginandoli a letto insieme. Certo dovrà affrontare il tempo doloroso del lutto ma forse questo aprirà uno spazio ad una nuova Silvia, che possa iniziare a pensare a se stessa, non più disposta ad “accontentarsi del poco”, ma che possa volere per sé un nutrimento maggiore e un amore più corrisposto.

Concludo la mia risposta specificando che mancano molte informazioni fondamentali per comprendere a fondo la sua persona, la sua relazione e quello che lei sta vivendo; se le facesse piacere sarei disponibile ad offrirle una consulenza, un percorso per aiutarla in questo momento delicato e doloroso.

Buon cammino.

Dott. Sandro Ronchini

Dott. Sandro Ronchini

Dott. Sandro Ronchini

Brescia

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Buongiorno. Mi dispiace per il suo dolore,  che è forte, evidente dalle sue parole e legittimo dal resoconto della sua situazione. 

È facile immaginare la sua sofferenza perché 23 anni di relazione sono moltissimi nei quali riporre speranze aspettative e sentimenti di una vita. Tuttavia una relazione si regge anche attraverso dinamiche che possono oscillare tra momenti di "comfort", nella quale ricerchiamo nella persona amata sicurezza protezione, casa nel senso di rifugio sicuro e affetto ( come riferisce la sua ex) , e momenti però di "attrazione" nella quale teniamo viva la fiamma della passione, del sentimento viscerale, della voglia fisica di stare insieme; purtroppo mi sembra di aver capito che questo manca nella sua compagna, nonostante sia qualcosa che lei ha anche provato a "limitare e trattenere" molto rispetto ai suoi sentimenti, senza ottenerne comunque risultati anzi, questa mancanza di interesse fisico e sessuale ha spinto la sua compagna, o ex compagna, proprio a ricercare di soddisfare questi bisogni altrove. Però non è una sorta di gara nella quale lei è sicura che perderà perché un uomo oggettivamente ed obiettivamente darà alla sua ex più di quanto può darle lei. Sono due ricerche, due bisogni che mancano alla base completamente diversi e in una relazione stabile, indipendentemente che sia di tipo omosessuale o etero, un partner non dovrebbe ricercare in altri. 

Esistono tuttavia percorsi psicologici di cui mi occupo da anni, di analisi delle dinamiche che avvengono durante e alla fine di una relazione che permettono di poter capire se e come attivare comportamenti e pensieri nuovi e diversi ma che permettono di suscitare nell'altro una revisione delle sue scelte, una ritrovata attrazione o una paura di perdere la persona amata spingendola a ritornare da lei, e contemporaneamente permettono a chi sta soffrendo di sentirsi meno smarrito e inerme riattivandosi mentalmente, fisicamente e socialmente, rinforzando la sia autostima e la fiducia in un futuro migliore. 

Resto a disposizione e le auguro di trovare la forza e la determinazione necessarie a poter affrontare e superare al meglio questo doloroso momento, perché sarà così.

Cordialmente 

Dott.ssa Eva Talin

Dott.ssa Eva Talin

Livorno

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Gentile Silvia,

ci sono due aspetti che mi colpiscono in modo particolare nella sua lettera.

Il primo è il fatto che scriva la parola uomo con la u maiuscola, come  se si trattasse di un'entità (superiore ?) rispetto a cui si confronta.

A questo, secondo me, si collega il fatto che sembra ritenere che l'intimità e l'intesa sensuale che potrebbe vivere la sua compagna con questa persona potrebbe essere superiore a quella che esiste fra voi.

Tenderei a pensare che dietro a questa affermazione possa essere sotteso un senso suo personale di inadeguatezza nella relazione ( sessuale?)

La sensazione di non aver mai soddisfatto pienamente la sua compagna e di averla amata molto di più di quanto lei non abbia fatto ?

Rifletterei molto su questi aspetti perchè sembrano riguardare maggiormente la sua personalità che non la relazione.

Il secondo aspetto  che mi colpisce è il fatto che si chieda se sia normale soffrire così nel vivere il sentimento di perdita e gelosia.

È normale soffrire in questo modo,lei è legata da un sentimento forte , non vorrebbe perdere la compagna e soffre nel pensarla fra le braccia di un'altra persona. 

Che si allontani con un uomo o con una donna non fa differenza, il sentimento esistente porta a soffrire atrocemente la perdita della persona amata.

Le auguro di riuscire a ritrovare serenità  e amore per sè stessa.

D.ssa Rosanna Bertini Psicologa Psicoterapeuta 

Dott.ssa Rosanna Bertini

Dott.ssa Rosanna Bertini

Pisa

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Nessun problema cara. Ciò che stai provando è del tutto normale e fisiologico. Ma devi farti una domanda per cominciare ad avere rispetto di te stessa: perché sei rimasta con una persona che non ti dava ciò che desideravi? Sempre confusa, indecisa e che ti destabilizzava? A mio avviso è questa la cosa più importante su cui concentrarsi ora e magari pensare ad un percorso psicologico che, oltre ad aiutarti a chiudere in modo sereno una relazione così lunga, ti permetta di fare Luce dentro di te e capire davvero fino in fondo che meriti ciò che desideri

Un caro saluto

Dott.ssa Paola Schizzarotto

Dott.ssa Paola Schizzarotto

Padova

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