Cambio scuola 2° elementare

Simona

Sono una mamma separata da 4 anni, già la scelta della scuola primaria è stata sede di liti in tribunale, in quanto non eravamo d'accordo sull'istituto da scegliere. Io ho scelto una scuola privata a fronte del fatto che una delle due gemelle fosse un soggetto fragile, mentre lui propendeva per una scuola pubblica. Il giudice ha deciso prima di mandare le bambine nella scuola privata, nel quale sono state per 2 settimane, poi con un'ulteriore ordinanza le ha spostate le bambine nella scuola pubblica (venerdì l'ordinanza, lunedì il padre le ha mandate nell'altra scuola). Tutte e due per mesi hanno avuto problemi ad adattarsi, ma, una in particolare, con atteggiamenti disfunzionali, nel quale non lavorava in classe, picchiava i bambini, scappava fuori dall'aula durante le lezioni, nell'altra l'atteggiamento era più contenuto, così abbiamo mandato la prima bambina dalla psicologa. A gennaio, è stata presa una coge, che ha sentito le insegnanti, dopo il colloquio la stessa si è interfacciata con la psicologa della bambina, la quale non rilevava questi atteggiamenti. La psicologa poi si è interfacciata con le insegnanti, e dopo il colloquio ha preso in carico anche la seconda bambina. La bambina più fragile, è stato appurato avesse la maggior parte dei comportamenti disfunzionali a scuola poi alcuni, anche fuori, ma l'aggressività e quindi nuovo consulto con la NPI, concordato tra psicologa e coge. La NPI nella relazione delle due bambine non ha rilevato alcun problema. Nell'arco dell'anno scolastico, visto il completo rifiuto della bambina di lavorare, durante il fine settimana le facevo recuperare il lavoro svolto in classe, perché ad un certo punto era indietro con l'apprendimento. Le cose però nel secondo quadrimestre sono un po' migliorate. Ha iniziato a lavorare, molto seguita, ma, anche l'aggressività è diminuita, le insegnanti però non hanno scritto una relazione dove effettivamente notavano dei cambiamenti e anche della gemella, che però erano stati riportati in sede di colloquio a marzo, così ad una nuova richiesta di colloquio da parte della psicologa delle bambine, le maestre si sono rifiutate. La bambina più fragile da quando ha fatto il cambio ha sempre detto che questa scuola fa schifo, e la dichiarazione non è mai cambiata. E qui vengo al punto, ora mi trasferisco in un altro comune (il padre ne era consapevole, considerato che in udienza lo avevo detto a settembre 2023, la scuola privata sarebbe stata a pari distanza tra la casa del padre e la mia nuora casa) e sto chiedendo il trasferimento delle bambine in una nuova scuola, questa volta pubblica e nel comune dove risiederanno, il padre è nuovamente contrario, e vorrebbe che le bambine rimanessero in questa scuola Visto quanto è accaduto, dal punto di vista psicologico, per le bambine sarebbe un bene cambiare scuola oppure no? Spero in una vostra risposta perché il benessere delle mie figlie è la priorità. Grazie

5 risposte degli esperti per questa domanda

Buongiorno La situazione è molto complessa e sicuramente un ulteriore campo può essere visto come un trauma come molti manuali lo definiscono. 

Ci sono molti fattori da considerare innanzitutto pare che le bambine di cui non si è specificato l'età ma pare sei sette anni, sembrano che si siano adeguate a quella scuola.

Ma pensando a tutta la situazione bisognerebbe valutare la scuola nuova come un punto di ripartenza. Bisognerebbe fare un colloquio nella nuova scuola per vedere l'impressione che suscita la scuola...  e capire i fattori nel rifiuto del padre. 

Ribadisco sono Fattori molto importanti che vanno a comprendere tutte le sfaccettature della situazione sicuramente l'aggressività della bambina e per esprimere un malessere con una situazione con le parole non riesce può non esserci alla base delle patologie ben specifiche. 

Il mio consiglio è quello forse di fermarsi ad essere oppositive tra mamma e papà ma provare a capire veramente qual è la necessità il bisogno la richiesta della bambina che manifesta questo disagio tenendo sempre più in considerazione anche l'altra bambina. 

Purtroppo sono consigli molto generici e molto poco definiti non si può dire sì È meglio la nuova scuola no è meglio l'altra è una situazione complessa da valutare nel profondo 

A vostra disposizione

Buongiorno,

per quanto la situazione sia stata descritta dettagliatamente, ritengo approssimativo poter dire se possa essere benefico o no il cambio di scuola per le bambine. In linea generale posso dirle che maggiore è la stabilità che proponiamo ai figli, maggiore è il benessere di cui giovano, su questo presupposto, se vi fosse la possibilità e qualora attualmente la situazione scolastica sia pacifica, non cambierei nuovamente scuola. Tuttavia ci sono da valutare alcune variabili specifiche inerenti la circostanza descritta per cui un punto di vista finale va dato da un professionista che conosce le bambine e la situazione (per esempio la psicologa che le segue oppure la neuropsichiatra).

Resto a disposizione, un caro saluto

Drssa Francesca

Buongiorno Signora, il quadro da lei descritto è molto complesso, nel senso che le variabili sono molte, e il conflitto con l'ex marito rispetto alle scelte genitoriali è spesso discordante. Servirebbero altre informazioni per avere un quadro più esaustivo. Per il momento forse sarebbe opportuno farsi consigliare dal neuropsichiatra infantile e dallo psicologo di riferimento, dato che conoscono la situazione in maniera più approfondita. Un'altra opzione sarebbe quella di consultare uno professionista psicologo/a per avere tutti gli elementi necessari per comprendere meglio la situazione. Sono a vostra disposizione, Dott.ssa Paola Vigasio 

Buongiorno, forse più che la scuola,  le bimbe e in particolare una, risentono del clima conflittuale tra lei e suo marito. Seguendola di più a casa, la bambina più fragile è migliorata probabilmente perché si è sentita vista e più al centro dell'attenzione che aveva perso perché i genitori erano presi dalle loro contese. 
Cambiare scuola un'altra volta mi pare eccessivo, per le bimbe, già stravolte da troppi cambiamenti. Cercherei di focalizzarmi sul loro benessere , questo  comporta un grosso lavoro da parte sua nei confronti del suo ex-marito, perché tutta la vostra rabbia reciproca si rispecchia nei comportamenti delle figlie. 

Buonasera Simona, 

La situazione è piuttosto complessa. Tuttavia la domanda che mi porrei è: 

- cosa ha reso difficile l'adattamento alla nuova scuola? Il passaggio da un istituto ad un altro dopo sole 2 settimane o altre motivazioni (difficoltà della relazione con compagni e insegnanti, ecc..)? 

se lei ha la risposta a questa domanda, indubbiamente potrà valutare meglio se un nuovo spostamento potrà essere tollerato o meno dalle bambine o, ancora, potrà "lavorare" affinché tali difficoltà non si ripresentino o non creino nuovamente disagio. 
Di base, mi sembra di capire non ci sia un rapporto di fiducia con la scuola e ciò non aiuta.