Non ho la necessità di avere relazioni sociali

anna

Buonasera, sono una ragazza di 24 anni, scrivo perchè non sento la necessità di avere rapporti con altri. E' da quando sono piccola che preferisco stare da sola, mi ricordo che spesso non volevo invitare i miei compagni di scuola a casa e a volte nemmeno andare alle feste; non ho mai vissuto tutto questo come un problema fino ai 14 anni circa quando mi è stato fatto notare che non era una cosa normale..in ogni caso ad oggi non sono particolarmente socievole, specie se le persone che ho di fronte non mi piacciono. So stare con le persone ma solo perchè ho appreso nel corso del tempo il comportamento che si deve tenere per stare in compagnia, tuttavia vedo sempre le persone come "temporanee", ovvero, se sto facendo un'esperienza come per esempio l'università mi aspetto che una volta finita, terminino anche i rapporti di amicizia creatisi nell'ambiente universitario. Non so quale sia il reale motivo per cui sono così, però ogni uscita con delle persone si rivela "vuota", gli argomenti su cui si discute sono senza senso, mi sembra solo una perdita di tempo, idem per le relazioni amorose, ho avuto delle esperienze ma solo perchè lo facevano tutti e per sembrare normale lo facevo anche io, ma in realtà non mi interessa per niente avere un ragazzo o fare sesso. Onestamente a me non interessa molto dell'opinione altrui, mi spiace però per i miei genitori perchè sospetto che vedano tutto questo come un problema e per me la loro opinione e felicità conta

4 risposte degli esperti per questa domanda

Buongiorno Anna,

le rimando la mia stima per essere riuscita a scrivere di sè a degli sconosciuti. Per come si è descritta, non era affatto scontato.

Nel primo colloquio, che siano adulti, minori o coppie di genitori, di solito chiedo se ciò che mi stanno descrivendo sia un problema e, in caso di risposta affermativa, chiedo in che misura. 

Le porgo le stesse domande: il suo modo di essere, lo reputa un problema? Se sì, in che misura? Se no...chi stiamo accontentando a discapito della nostra identità?

Se ha bisogno di uno spazio per sè, spinta da sue motivazioni, ricevo a Torino e online. 

Mi farebbe molto piacere parlare con lei.

La saluto e le auguro buona fortuna!

dott.ssa Alessia Serio

 

Dott.ssa Alessia Serio

Dott.ssa Alessia Serio

Torino

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Buonasera,

quello che lei considera un problema in realtà potrebbe essere uno dei tanti aspetti della sua personalità positivi, in quanto potrebbe denotare uno star bene con se stessi che è molto più importante che lo star bene con gli altri. Se lei non ha altri sintomi di sofferenza o disagio, e questo non è indicato, purtroppo la difficoltà è dei genitori che non capiscono la sua scelta di restare in solitudine. Mi chiedo se lei ha spiegato veramente bene cosa prova ai suoi genitori, rassicurandoli. Se, invece, i suoi cari vedono qualche sofferenza che lei non nota, potrebbe essere necessario fare chiarezza attraverso una consulenza psicologica. Buona serata da Alessandra 

Buona sera Anna, grazie per questa preziosa condivisione. Capisco quello che sente e immagino sia difficile per lei sopratutto per il giudizio sociale. 

Credo sia fondamentale analizzare il suo passato, la sua situazione familiare per capire l'origine di questa diffidenza verso il mondo, un mondo forse "minaccioso" ? un mondo da cui prendere le distanze? 

ha mai sentito parlare dell'attaccamento? spesso in base all'attaccamento che abbiamo con la nostra figura di riferimento da piccolo ci influenza sui rapporti che abbiamo col mondo e anche il pensiero che abbiamo di questi.

cosa ne pensa di discuterne insieme? mi può chiamare, parlarne al telefono e se lo ritiene opportuno vederci in seduta online vista la distanza.

resto a sua completa disposizione e spero di sentirla presto.

Break your legs :-)

Dott. Eugenio di Giovanni

Dott. Eugenio Di Giovanni

Dott. Eugenio Di Giovanni

Monza e della Brianza

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.

Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.

Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.

Resto a disposizione, anche online.

Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

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