Buonasera, sono Elvira ho 20 anni e mi sono accorta che nessuno riesce a farmi provare quel sentimento che tutti chiamano “amore” e no, non è perchè “non è quello giusto”. La persona in se per se mi attrae anche ma non riesco a provare sentimenti per un’ altro come facevo un tempo. Mi sento quasi scocciata nello stare con un’altra persona, a conoscerla, a scrivergli. Credo sia iniziato tutto quando mio padre tradì mia mamma.. non so se è questo il vero motivo. A volte mi sembra che non mi interessi di nulla tranne di me stessa e mia madre, certe situazioni per quanto tragiche, nemmeno mi sfiorano. Non riesco a sentire emozioni se non la rabbia e la tristezza mentre i momenti di felicità sono minimi. Non so di cosa si tratta e vorrei saperlo
Salve Elvira,
ritengo che lo stare da soli a volte sia più che utile, tuttavia, nel tuo caso lo avverto come un isolarsi piuttosto che un'effettiva scelta, anche funzionale.
I sentimenti di tristezza e rabbia che riporti negano a mio avviso che tu sia così impermeabile da non farti sfiorare da eventi e persone... Sarà più una difesa?
Ad ogni modo questi sentimenti potrebbero anche legarsi al tradimento, che porta in sè sfiducia e sgretolamento di una 'storia', non solo di coppia ma familiare.
Ritengo che possa essere utile un percorso con un terapeuta sistemico-familiare, per esplorare il vissuto nelle relazioni passate e attuali e poterlo associare ai sentimenti che non riesci più a sentire.
Cara Elvira,
Grazie per aver condiviso queste tue sensazioni. Provare "amore" è un concetto veramente molto astratto, ed è difficile anche da spiegare. Il fatto che ci si senta attratti da qualcuno non è detto che ci permetta di stabilire con questa persona una relazione. In ogni caso, qualsiasi relazione ha bisogno di impegno, costanza, interesse, e se la nostra mente, al momento, è occupata a elaborare vissuti spiacevoli, è difficile farla concentrare su altro. Rifletterei, attraverso un percorso di Sostegno Psicologico, su quanto hai scritto, in merito alla situazione di mamma e papà e il tuo rapporto con mamma. A volte abbiamo solo bisogno di tempo per elaborare ciò che ci ha fatto male per dare spazio al nuovo, anche all'amore. Ti auguro il meglio e resto a disposizione per percorsi psicologici online.
Dott.ssa Ilaria Sinibaldi
Psicologa Clinica-Roma e Online
Roma
La Dott.ssa Ilaria Sinibaldi offre supporto psicologico anche online
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Roma
Il Dott. Francesco Damiano Logiudice offre supporto psicologico anche online
Buonasera Elvira, l'ipotesi da te formulata rispetto all'origine del tuo stato attuale è valida.
Il trauma da te vissuto rispetto al tradimento subito da tua madre può aver generato un ritiro di tipo narcisistico ed una incapacità nel attuare un investimento di tipo affettivo su un'altra persona.
Però credo sia interessante anche fare una riflessione rispetto alla relazione con tua madre.
Ad ogni modo se questo stato di disinteresse generalizzato permane, il mio consiglio è quello di rivolgersi ad un professionista.
Buonasera Elvira, qualcuno scriveva che gli oggetti (e ad essi aggiungo anche i genitori e i fidanzati) sono qualcosa di indipendente da noi e solo quando noi cominciamo a rincorrerli diventano parte di noi e si confondono con noi stessi. Credo che i sentimenti siano una parte integrante della nostra natura umana e non possiamo non provarli, forse ci difendiamo da essi. Ma questa è solo una ipotesi. Papà, mamma, sono delle persone con le proprie vite, le proprie scelte, i propri innamoramenti, ed hanno solo un collegamento con i miti, quello paterno e quello materno, che esistono dentro di noi prima ancora che noi nascessimo. La prego di considerare il fatto che ciò che condiziona le nostre scelte, i nostri sentimenti, non sono le persone reali che abbiamo di fronte, come il padre e la madre, ma i loro miti. Forse questo "sintomo" di cui lei mi parla (Non riesco a provare amore) in assoluto non sia vero, perchè si può provare amore per qualsiasi cosa: per un genitore, per un fratello (se c'è) ed anche per un cane o un gatto, o persino per un oggetto inanimato come la propria casa o la propria città. Forse quello che lei teme veramente è di avere problemi con gli uomini, partendo dal quello che è per lei l'uomo per eccellenza, suo padre. Ma mi creda quello che conta veramente di questo "sintomo" è la chiamata della sua anima che la invita a pensare meno ai problemi dei suoi genitori reali e di più ai suoi veri bisogni.
Napoli
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