Buonasera gentili psicologi, volevo oggi porvi una questione la cui soluzione mi sarebbe molto utile:
Ho un padre con la fissa di essere al controllo dei suoi figli, controllo che mantiene con metodi subdoli e spesso manipolatori, uno dei quali mi crea particolarmente problemi, perchè la sua efficacia prescinde dalla consapevolezza o meno che potrei avere del trattarsi di una manipolazione. Praticamente si tratta di questo: quando mio padre vede che sono in procinto di fare qualcosa, dalla cosa più importante alla semplice azione quotidiana, e la sto per fare di mia volontà, mi ordina subito di fare quella cosa. Per esempio, se sto palesemente per coricarmi la sera, passa dalla mia stanza e dice "Metti il pigiama e coricati". Questo sembra poco, ma è molto irritante perchè crea un conflitto, poiché se per sfuggire all'ordine facessi l'opposto mi autosaboterei, cioè non andrei a coricarmi, mentre in caso contrario sto trasformando una semplice azione in un occasione per "onorare" un'autorità così stringente, sentendomi costretto. Insomma è uno stratagemma fastidioso con cui viene "spenta" la propria percezione dell'anche più minima forma di autonomia come, nell'esempio, mettere il pigiama e andare a dormire. Voi che conoscerete sicuramente dei casi analoghi, sapreste dirmi come potrei difendermi?