Dopo aver letto un articolo di Umberta Telfener (collega che rispetto ed ammiro) in cui si chiedeva: “fine della coppia eterosessuale?” Mi sono messa a riflettere…
Sono le coppie che sono cambiate o sono i rapporti che sono cambiati?
Credo che si debba partire dall’inizio, dai rapporti, perché per arrivare a scegliere un partner quello che si cerca è, in fondo, un legame, un tipo di intimità di cui ognuno di noi di forma diversa abbiamo bisogno.
Quello che si cerca è l’ amore, in quello possiamo esserci tutti d’ accordo, ma trovare amore non è un compito facile dove tante persone finiscono per essere superflue, liquide e senza contenuto per non far vedere anche le nostre debolezze. Siamo capace di venderci bene: che siamo persone di esito, come si dice a Napoli “tutt’ a post’!”, che abbiamo una vita normale, che c’ l’ ha caviamo, che abbiamo un buon lavoro, che abbiamo un bel gruppo di amici di appartenenza, che siamo conosciuti, ecc. Ma una volta che cominciano a passare i messi con il partner che abbiamo scelto, prima o poi, si cominciano a vedere anche quelle cose che non brillano troppo. Le apparenze cominciano a prendere il posto del contenuto. E neanche parlarne se aggiungiamo situazioni traumatiche vissute in precedenza!
E come se tutto questo fosse poco, anche il mondo è cambiato: più tecnologia (arrivare a tutte le parti del mondo, comunicazione?), guerre, più morti per cause varie (negligenze mediche, contaminazioni varie, ecc.), più povertà, cambi climatici, interventi estetici per vederci più giovanni, ecc.
A volte mi sembra come se molte persone cercano di “isolarsi” e vivere in un mondo ideale dove tutto sembra perfetto per non voler vedere la realtà e vivere in conseguenza.
Vivere la realtà è accettarsi anche con le differenze e le debolezze! Anche accettare il vuoto esistenziale proprio e dell’ altro!
Oggi occorrono tanti cambiamenti di cui sono d’ accordo, ma quando le cose diventano esagerate evidentemente le persone diventano esagerate e cominciano a diventare ceche di anima. Come se la testa potrebbe dirigere tutto a piacere, ma non è così.
L’ amore appartiene a un tipo di rapporto. E mi sembra che quello che si cerca è una intimità e comunque sia (eterosessuale, omosessuale, trans gender, lesbica, ecc.) nessuno ha il diritto di mettersi nella profondità di una persona che non lo ha trovato prima. Perché magari prima, quello che il mercato vende, ha perduto l’ origine per cui si è formato. Possiamo trovare tantissimi esempi: violenza sulle donne, donne che lavorano o sono professionisti invece di voler formare una famiglia come prima scelta, soldi che mancano per arrivare a fin de messe (in caso di voler ingrandire una famiglia), uomini che si abituano a che le donne possono essere “sfruttate” così da non dover andare a lavorare, famiglie in cui un padre ha dovuto trovare un lavoro lontano dalla sua casa e lontano dallo sviluppo della sua famiglia, ecc.
Se non si garantiscono i bisogni di base, le scelte cambiano.
Al di la di quelle persone che nascono con una orientazione sessuale diversa o quelli transessuali, anche loro hanno le sue sofferenze. La unica differenza è che oggi sono più visibile, ma sempre sono esistiti. Adesso almeno la loro sofferenza può essere un po’ più sollevata se si potesse garantire suoi minimi diritti. Ammiro la loro lotta per poter sentirsi liberi come persone, perché non dimentichiamoci… sono persone!
Avere un rapporto sano dovrebbe garantire prendersi cura della scelta e la responsabilità che facciamo di voler formare un amore maturo. Un amore vero che sappia condividere, diventare flessibile, avere confidenzialità, avere una comunicazione emotiva profonda, una comunicazione dove si possa parlare con la verità e con il cuore, un’ intimità sessuale frequente, tempo libero insieme più spesso, piccoli gesti quotidianamente (una bella parola o complimenti per qualcosa, un foglio lasciato da qualche parte con una frase carina, ecc., non tutto è soldi!). E tante altre cose…
Quello che mi è chiaro e che molti, sono cambiati interiormente perché non sono stati in grado di adattarsi ai cambiamenti esterni della realtà. E quella parte che non si è adattata cerca di trovare sollievo con cose che riempiano da modo facile, quasi infantile, immaturo per garantirsi un tempo “fermo”, in un paradiso, che prima o poi cadrà.
Quando parlo di riempire parlo di: tutti i tipi di dipendenza (droga, gioco, sesso, ecc.), tradimenti reali e virtuali, lavorare tutto il tempo che si possa, ecc.
Quello che non matura, a forza di crisi, fallimenti, sofferenze…cercherà il suo ritorno. Ma il passato è uno strumento che deve farci capire e crescere. E non ci sarà nessuna crescita se non si impara a mettersi d’ accordo con un’ altro, si non si pattuisce, se non siamo in grado anche di dare qualcosa all’ altro senza chiedere nulla in cambio.
Lo so, è molto difficile, ma se no cerchiamo di riflettere non arriveremo mai a pensare diverso e aprire nuove strade da intraprendere. Mai è troppo tardi, l’ importante è trovare quello che, insieme all’ amore, riesca a sopportare la umanità e la verità che l’ altro è disposto a darci.
Adesso mi ritorna più chiaro che una coppia di qualsiasi tipo, senza un rapporto maturo, profondo e flessibile ai cambiamenti, non potrà arrivare a diventare coppia a lungo termine.
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