Salve sono un trentenne di Roma, nato e vivo qui da sempre. Non ho mai avuto una fidanzata stabile forse perché non mi sono mai accontentato di una persona solo per non stare da solo..
Sono figlio unico e la mia famiglia è formata soltanto da papà e mamma, uno zio schizofrenico poverino e uno in germania che se ne frega di me...pur essendo io sempre premuroso nel chiedergli "come stai?..", a parte questa parentesi il problema nasce dal fatto che ormai essendo molto solo (relazioni col sesso femminile) anche
la sola vista di una bella ragazza per la strada mi fa stare male.. è davvero una cosa strana e mi crea sofferenza.. inoltre non sono un tipo chiuso, ho amici sono amichevole anche a parlare con le donne non ho problemi ma sento di essere davvero sprecato e quindi mi fa male dentro vedere la vita che passa e soprattutto quando cammino in strada se mi passa una bella ragazza davanti è assurdo che io abbia queste sensazioni, dovrei vivere in piena armonia con l'altro sesso data la mia età e non avere sensazioni da 90enne col rispetto per gli anziani!. Come dicevo non ho avuto
mai una fidanzata ma solo tre storie di 5 giorni e la più lunga due mesi nel 2011, tutte finite perché hanno voluto
loro, tranne l'ultima l'anno scorso perché era un inferno di pressioni quella
persona.. anche se poteva andare meglio..
ma mai avuto rapporti sessuali pur volendo
io e tentando per bene.. e mai andato oltre un bacetto. Sono anni che tento anche solo
una pizza con una ragazza ma avviene sempre lo stesso copione mi fanno avere il contatto poi non rispondono più. Roma è una città difficile per me, eppure è piena di donne.. mi sento come un impotente ma non è così! insomma troppa confusione.. sto male! dico solo un'ultima cosa, vorrei dare tanto affetto e amore ad una donna perché so che c'è chi merita chi avrebbe premura per me come io per lei.. eppure è davvero una galera.. solitudine familiare, disoccupazione giovanile e negato amore femminile. Un consiglio? grazie buonasera.
Buongiorno.
Mi ha colpito molto la frase "mi fanno avere il contatto poi non rispondono più"... Devo dedurne che il primo approccio con una donna lei lo ricerca online? Perché se è così, è anche comprensibile che poi non rispondano più, non tanto perché lei sbaglia in qualcosa, quanto perché online chiunque può mostrarsi in maniera diversa da quello che è e quindi il primo approccio risulta sempre essere più difficile: sono pochissimi gli elementi su cui costruire la fiducia e si sentono in giro di tante situazioni, anche pericolose, originate proprio da incontri online, quindi una donna che si vede contattare così possibilmente alza le difese al massimo e si guarda bene dal passare ad approfondire la conoscenza.
A parte questo, la domanda che le pongo è: perché non provare un altro tipo di approccio, magari dal vivo? Non ha qualche amico che le possa presentare qualcuno? Non ha qualche interesse di gruppo che le consenta di fare nuove conoscenze (tipo sport o hobby)? Chiedo perché questo potrebbe consentirle di uscire da questa impasse e magari anche a vincere la timidezza del primo incontro.
Detto questo, sì, è probabile che il motivo sia che non si accontenta solo per rimanere solo e che magari ha esigenze molto elevate... però, se ho dato il senso corretto a quella frase e non ha altri amici o interessi di gruppo, penso che il problema sia a monte e si tratti di una vera e propria difficoltà di tipo relazionale, che può avere diversi significati e origini. Trattandosi di una tematica che si riversa su più ambiti della sua vita, anche se lei percepisce una difficoltà solo a livello sentimentale (perché si trova in un'età in cui l'assenza di una relazione sentimentale fa sentire tutto il suo peso), io mi sentirei di consigliarle un percorso psicoterapico, ma ovviamente sta a lei valutare se vuole seguire questa indicazione o meno.
Buona giornata.
Genitle Mario, da quanto scritto percepisco confusione, sofferenza, un pò di rabbia e anche un pò di amarezza.
Ha mai pensato di iniziare un percorso di psicoterapia, che la possa aiutare a mettere ordine e a riflettere sulle cose da più angolazioni e più punti di vista? Secondo me le farebbe davvero bene avere qualcuno che la possa guidare e con cui confrontarsi sugli eventi della vita quotidiana. Se non può permettersi un terapeuta privato le cosiglio di rivolgersi all'ASP del suo distretto di residenza.
Cari Saluti
Dr. ssa Simona Coscarella