Aiutare mia figlia

Simona

Salve, ho una figlia di 23 anni che ai miei occhi non ha atteggiamenti da femmina, secondo me un po' per carattere ma anche perché non si piace io sono una madre molto bella e di solito i figli dovrebbero essere più belli di noi. Nel mio caso non è così. Mia figlia non mestrua regolarmente, abbiamo fatto controlli, a breve prenderà la pillola, ma nel frattempo ha preso peso ha peluria abbastanza evidente nel viso e pelle non pulita. Io sto male vorrei aiutarla ma non posso sempre essere io a stimolarla nel dire andiamo da una dietista, piuttosto che dall'estetista. Non accetto il suo aspetto, gambe grosse e cellulose, non ha un fidanzato ed è poco femminile. È un pensiero fisso per me, ci sto male non so che fare. Oltre è estremamente pigra, in questo periodo neanche lavora ....sono molto preoccupata. So che è una brava ragazza, mi sembra di percepire la sua voglia di volare ma è come se avesse una catena che le impedisce di agire.....grazie, scusate lo sfogo.

5 risposte degli esperti per questa domanda

Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.

Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.

Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.

Resto a disposizione, anche online.

Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

Il Dott. Francesco Damiano Logiudice offre supporto psicologico anche online

Cara signora, 

per aiutare sua figlia può essere utile che sia lei intanto a farsi aiutare, poiché chiaramente che sia "un pensiero fisso" non agevola un movimento né di sua figlia né di lei come madre. 

A disposizione, 

Un caro saluto, 

Dott.ssa Veronica Rinaldo a Firenze 

Cara Simona, le catene da cui liberarsi mi sembrano molte, da parte di entrambe. La ragazza ha necessità di "volare" come dice lei, ma con i suoi tempi e la giusta motivazione. I figli sono altro da noi, testimoni dei nostri sguardi e talvolta dei nostri giudizi, anche non detti. Per quanto lei cerchi di aiutare, qualcosa sta andando in contrasto con l'autostima e la libertà di essere di sua figlia. Sarebbe importante un percorso per entrambe per aiutarvi a sistemare dinamiche, automatismi e preconcetti. A volte un momento di stallo e' necessario per attuare un cambiamento. Saluti, Dott.ssa Ilaria Pavone (Fi)

 

 

Salve Simona ,

Credo che la chiave di tutto sia nell'utilizzo da parte sua dell'espressione "non accetto" .

Uno dei compiti evolutivi del giovane adulto, è proprio quello di emanciparsi dalle figure genitoriali. Solo può non essere facile per sua figlia emanciparsi ,"spiccare il famoso volo" se non ha alle spalle qualcuno che crede in lei e le lascia la libertà giusta per sperimentare .

Suggerisco di prendersi cura per prima cosa della sua "preoccupazione" come mai ,come lei stessa sottolinea, per lei questa situazione rappresenta un pensiero fisso? Provi ad esplorare questa sua condizione, magari attraverso un percorso terapeutico centrato su di lei 

Il resto verrà da sè.

Resto a disposizione anche online 

Dott.ssa Simona Ilardo

Dott.ssa Simona Ilardo

Napoli

La Dott.ssa Simona Ilardo offre supporto psicologico anche online

Buongiorno Simona,

Nel leggere le sue parole, dense di preoccupazione, mi sono chiesta come sta sua figlia, sia rispetto ai motivi che lei ha citato ma anche e soprattutto oltre questi. Chi è, nel profondo, questa ragazza? Cosa le interessa? A cosa dà valore? Perché preferisce non lavorare in questo momento? Cosa la rende pigra? 

Credo che alcuni consulti psicologici, e in particolare il sostegno alla genitorialità, potrebbe aiutare lei a comprendere meglio cosa in questo momento porta sua figlia a sentirsi incatenata senza riuscire a spiccare il volo. 

Un saluto

Dott.ssa Maria Pia De Sandro

Psicologa Psicoterapeuta