Gentilissimi Dottori. Ho una bellissima bambina di 4 anni appena compiuti. È una bimba molto arguta e intelligente ma ha difficoltà nel giocare con i coetanei. Preferisce il gioco solitario e se andiamo a qualche festa in cui vi sono altri bambini o al parco giochi teme moltissimo gli altri bambini. Spesso si ritrova a piangere se si trova su un gioco e arrivano altri bambini. Al contrario gioca moltissimo con i cuginetti più grandi di lei. Anche all'asilo si lavora poco si questo aspetto e spesso la bambina gioca da sola. Quando le chiediamo il perché non vada a giocare con gli altri ci risponde di aver paura che i bambini le facciano male. Come possiamo aiutarla? Grazie per le risposte che ci darete.
Buongiorno gentile utente,
la domanda che pone è di difficile risposta, poichè come già detto in altre circostanze, l'ansia ha un origine multifattoriale, dunque sarebbe a mio avviso utile osservare il comportamento di sua figlia in vari contesti e situazioni, questo per ricavare maggior informazioni circa la sua necessità di stare sola, o comunque in disparte, che potrebbe indicare, una scelta legata ad un trauma vissuto o temuto, come una ipersensibilità soggettiva che necessita di esser tutelata, attraverso strumenti di difesa, non posseduti da sua figlia. Certo che 4 anni sono pochi per avere molte esperienze, tuttavia ad oggi in ambito clinico, si procede ad una corretta anamnesi, secondo il paradigma dei fattori bio-psico - sociali. L'insorgenza di una fobia spesso si associa ad un condizionamento vissuto più o meno consapevolmente, e richiede un decondizionamento per superarlo. Comprenderà che per far questo è necessario impostare un lavoro di supporto psicologico che accolga sua figlia e la famiglia, in modo da essere il più armonico ed efficace possibile.
Cordiali saluti,
Dr. Cristian Sardelli
Buon pomeriggio Annalisa, mi spiace molto per le difficoltà che sta riscontrando la sua bimba e voi con lei. Comprendo la vostra preoccupazione, ritengo però poco utile e poco corretto da parte mia darle e darvi una risposta affrettata. Riterrei più consono dedicare la giusta attenzione alla situazione che descrive e poterla valutare accuratamente. Questo non vuol dire presupporre che ci sia un problema, ma cercare di capire quando e come questa modalità comportamentale si è strutturata, e come pensieri ed emozioni caratterizzino positivamente o negativemente l'approccio della vostra bambina al contatto con i coetanei. Potrebbe, a tal proposito, essere utile poter valutare l'ipotesi di un primo consulto psicologico, per aiutare vostra figlia e aiutare voi per la stessa finalità.
Resto a disposizione, anche online
Saluti.
Dott.ssa Martina Lombardozzi
Roma
La Dott.ssa Martina Lombardozzi offre supporto psicologico anche online