Come comportarsi con un figlio ingrato e assente

paola

Buongiorno....dalla fine di settembre mio figlio di 36 anni non potendo più ottenere da me e mio marito aiuti economici che abbiamo dato per anni, pagandogli affitto e quant'altro, ci ha maltrattati e ha deciso di non vederci più. Premetto che convive con una compagna e ha un bimbo di 8 anni cresciuto da noi e amato tantissimo. Mio marito gli ha ceduto il posto di lavoro e io ho trovato lavoro alla sua compagna che ad oggi devo dire mi chiama tutti i giorni e si è voluta distaccare dal comportamento di mio figlio ben sapendo come sono andate le cose dal momento che si sono messi insieme non solo dal lato economico ma anche sacrificandoci in tutti i modi possibili. Siamo delusi, tanto. Non ci aspettavamo un risultato del genere. Premetto che io e mio marito lavoriamo ma dal momento che abbiamo speso tutti i risparmi per aiutare questa famiglia non abbiamo risorse ad oggi per continuare a pagare le loro spese. Inoltre abbiamo anche un debito da pagare sempre per riuscire ad aiutarli anche quando effettivamente non potevamo più. Noi visto che ha detto che vuole stare solo e ci ha maltrattati con parole e atteggiamenti irrispettosi non abbiamo nessuna intenzione di cercarlo..ma dentro di me c'è angoscia e dolore..facciamo bene ad aspettare che faccia un esame di coscienza? Lo farà mai? Tanti dubbi..Spero tanto in una vostra risposta..Siamo amareggiati nel modo più assoluto..Vi ringrazio..Paola

9 risposte degli esperti per questa domanda

Buonasera Paola,

se vuole possiamo fissare un appuntamento online oppure in presenza.

Se vuole mi può contattare telefonicamente.

Dott.ssa Margherita Romeo

Dott.ssa Margherita Romeo

Roma

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Gent.le Sig.ra Paola,

Ciò che ha fatto di buono per suo figlio le fa onore e non deve essere pentita per il bene che ha fatto. Stia serena e fa bene a mantenere i rapporti con la compagna. Bisogna capire di cosa sia arrabbiato suo figlio. Cercate un dialogo ed un confronto senza giudizio, accuse ed evitando di parlare in negativo. Il modo con cui si parla è importante ( evitare ogni forma di giudizio) . Spesso gli errori commessi sono legati al tono ed al contenuto della comunicazione . Vi auguro un confronto di chiarificazione.

Cordiali saluti

Dr.ssa Iolanda Lo Bue

Dott.ssa Iolanda Lo Bue

Dott.ssa Iolanda Lo Bue

Roma

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

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Cara Paola,

grazie per la condivisione anche se non ci sono sufficienti elementi per suggerirLe una soluzione a questa angoscia, in senso di azione (o non azione) verso suo figlio.

Posso però consigliarLe un consulto per gestire questo senso di angoscia che la attanaglia, questa serie di dubbi che probabilmente la tengono sveglia la notte. Attraverso alcuni colloqui psicologici potrebbe attenuare queste sensazioni e fare luce dentro se stessa per poter comprendere anche il comportamento di suo figlio.

Rimango a disposizione, anche online

Un caro saluto

Dott.ssa Paola Schizzarotto

Dott.ssa Paola Schizzarotto

Padova

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Cara Paola,

Come madre, capisco bene quello che sta provando. La situazione sociale del nostro paese non è allegra e ci sono tanti giovani che ricorrono ai genitori per poter andare avanti 

Tuttavia penso che voi abbiate fatto già tanto, forse anche troppo nei riguardi di un figlio adulto che a 36 anni dovrebbe cavarsela da solo e non gravare ancora sulle vostre spalle, il consiglio che le posso dare è quello di lasciarlo riflettere da solo. Da madre ritengo che i figli non si perdono mai se voi siete stati dei bravi genitori e dal suo racconto mi sembra che sia stato così. Cara Paola sento che ha timore e dispiacere per non poterlo vedere come prima e si sente anche offesa per il  comportamento ingrato e volgare di suo figlio, tenga duro perche ho idea che tornerà all'attacco, per fortuna la compagna la chiama quotidianamente e può trarre conforto da lei. Credo che suo figlio sia cresciuto senza confronti con altri figli, se è così, vuol dire che ha visto la sua famiglia favorirlo in qualunque situazione , forse per questo motivo è così arrabbiato forse perché per la prima volta ha subito un "No". Cara Paola le ho scritto ciò che sento e forse suo figlio non è figlio unico ma ha dei fratelli oppure una sorella, in ogni caso  cerchi di rispettare i suoi confini, si abitui a dire di No  tutte le volte che si sente coinvolta in situazioni di vita che stanno invadendo i suoi confini di donna, di madre e anche di nonna. Buona serata

Dott.ssa Loredana Massaro

Dott.ssa Loredana Massaro

Roma

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Gentilissima Paola, capisco il suo dolore e di suo marito e posso solo immaginare la delusione dopo una vita di sacrifici per vostro figlio e la sua famiglia. Purtroppo l' immaturità di vostro figlio è evidente e poco si può fare se non accertarsi che il suo distacco sia effettivamente per quanto da lei riferito, in tal caso informare vostro figlio quanto le sue parole e i suoi comportamenti ingrati vi fanno soffrire.  Purtroppo l' empatia non è da tutti e bisogna far presente quello che provoca, così che può far riflettere e riparare.... se questo non succederà bisogna solo accettare che i figli anche se sono nostri possono non avere la nostra maturità ed empatia. Un caro saluto.

Dottoressa Croitoru Catalina

Dott.ssa Catalina Croitoru

Dott.ssa Catalina Croitoru

Roma

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Buongiorno Signora Paola, capisco perfettamente l'angoscia che prova per il comportamento alquanto inadeguato e irriconoscente di Suo figlio. Quando si creano queste situazioni conflittuali in cui viene coinvolto l'aspetto affettivo é inevitabile la sofferenza. Il tempo fa la sua parte per dissolvere queste problematiche quindi bisogna attendere che le parti (in questo caso soprattutto Suo figlio) elaborino in modo adeguato quanto accaduto. Nella Sua esposizione non mi é chiaro se voi nonni continuate a vedere il nipotino oppure no comunque  vi informo che per legge ne avete diritto!! Il mio consiglio é il seguente: rimanete in contatto con la nuora che dovrà aiutarvi e fare da tramite con Vostro figlio, cercate di incontrare il nipotino, per ora non chiedete di vedere o chiarire con il figlio. Aspettate ancora qualche tempo, può darsi che con l'avvicinarsi delle Festività Natalizie la vicenda possa piano piano risolversi. Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento e saluto cordialmente.

Gentile Paola un percorso personale potrebbe aiutarvi ad accettare ciò che non è possibile cambiare e ad agire verso un'azione impegnata che vi possa permettere di essere dei genitori consapevoli. Io sono a disposizione, un grande abbraccio

Dott.ssa Maria Vittoria Ardosigli

Dott.ssa Maria Vittoria Ardosigli

Palermo

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Sig.a Paola comprendo bene l'amarezza e la delusione per questo distacco drastico e offensivo, ma non sarà certo tornando sui vostri passi che otterrete il rispetto che vostro figlio non vi ha dato finora... anzi, sarebbe ancor peggio.

Evidentemente nel rapporto con vostro figlio e mancato qualcosa: chiedere lo scambio, cioè educare a non prendere solo ma ad impegnarsi per diventare autonomo.

I genitori offrono gratuitamente tutto ciò che possono finché il figlio non è in grado di instaurare una relazione di scambio, cioè finché e' in età minore, ma con il passare degli anni ad una richiesta di sostegno del figlio è opportuno accostare, se non è lui stesso a proporlo, una richiesta educativa di scambio : se hai bisogno di denaro posso temporaneamente aiutarti ma tu come ti stai muovendo per uscire dalla dipendenza dai tuoi genitori? Come ti stai attivando? In quanto tempo hai previsto di farcela da solo?

Senza questa richiesta di crescita versi l'autonomia il vostro aiuto diventa un comodo rifugio in cui adattarsi alla dipendenza di chi non.mi chiede nessuno sforzo....

Avete aiutato ampiamente ma è necessario anche educare all'autonomia per non coltivare debolezze.

Ora è opportuno mantenere la posizione assunta verso di lui quantomeno per iniziare una nuova fase di rapporto più maturo.

Se ritenete di voler essere sostenuti in questa delicata fase, resto disponibile per colloqui di supporto on line.

Cordialmente 

Dottssa Gemma Facchinetti 

Dott.ssa Gemma Facchinetti

Dott.ssa Gemma Facchinetti

Bergamo

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