Come posso non prendermela più quando litigo con mia madre?

Giulia

Mi chiamo Giulia, ho 22 anni e vivo con mia mamma. I miei si sono separati quando io avevo 5 anni, da allora sono stata con lei metà mese e metà mese con papà. Da quando ho 18 anni più o meno vedo mio papà di meno, ma non perche non mi faccia piacere, è più una questione di comodità. Da 18 anni a questa parte, ogni volta che litigo con mia madre le cose finiscono sempre allo stesso modo: quando ero più piccola, se si arrabbiava, urlava e io chiedevo scusa, anche se non volevo. Mi sentivo obbligata a chiedere scusa. Ora che sono cresciuta non mi sembra giusto chiedere scusa per cose che per me non hanno senso, anche solo esprimere una mia opinione in contrasto con la sua. Il risultato è sempre lo stesso. Se dico o faccio qualcosa che va in contrasto con quello che pensa o dice lei, succede un casino: si arrabbia, urla, non discute neanche. Smette di parlare, utilizzando il silenzio punitivo. Magari io continuo la discussione ma è come se fosse un monologo, perchè lei o non mi risponde, oppure dice solo "va bene, ok". Sono stanca di questi atteggiamenti manipolatori, ma soprattutto, non voglio più rimanerci male. A volte dice cattiverie, altre volte si limita ad urlare, senza fare un discorso sensato. Il solo pensiero che io abbia un mio pensiero o un'opinione diversa dalla sua la manda fuori, ma io sono stanca di rimanerci male. So di non poterla cambiare, ma voglio cambiare io.

12 risposte degli esperti per questa domanda

Gentile Giulia,

la situazione che descrive con sua madre è senza dubbio difficile e dolorosa. È positivo che abbia riconosciuto l'importanza di mantenere la propria autonomia di pensiero e di non chiedere scusa per cose che non ritiene giuste. Affrontare questi conflitti in modo diverso può essere un passo importante per il suo benessere.

Riconoscere che non può cambiare il comportamento di sua madre è fondamentale. Concentrarsi su ciò che può controllare, ovvero le sue reazioni e il suo benessere, è essenziale. Continuare a esprimere le proprie opinioni in modo calmo e rispettoso può aiutarla a mantenere la propria integrità. Cercare di non prendere sul personale le reazioni di sua madre può aiutarla a proteggere il suo benessere emotivo. Questo approccio può portarla a sviluppare una certa resilienza emotiva, permettendole di non rimanerci male ogni volta.

Potrebbe essere utile trovare modi per gestire lo stress e le emozioni negative. Parlare con una persona di fiducia, come un amico o un familiare, può offrire supporto emotivo. Considerare la possibilità di parlare con un terapeuta potrebbe fornire strumenti più specifici per gestire la situazione.

Cordiali saluti.

Dott. Matteo Piccioni

Dott. Matteo Piccioni

Torino

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Buongiorno Giulia,

mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo. I comportamenti dei nostri genitori e dei nostri parenti posso avere un grande potenziale di influenza su di noi. 

Non è possibile cambiare da un giorno all'altro i loro atteggiamenti, ma possiamo certamente modulare i nostri in base alle nostre esigenze e ai nostri bisogni. Quello che lei può gestire è solo ed esclusivamente il suo modo di fare, e non quello delle altre persone. Scendere a patti con questo concetto è travolta molto complicato. Per questo, un percorso psicologico può sostenerla a fare ciò, e può aiutarla a scegliere in maniera consapevole delle strategie da utilizzare per cercare di limitare il disagio che prova ogni volta che ha una discussione con sua madre. 

Dott. Valerio Tollo / Psicologo e Consulente sessuale

Dott. Valerio Tollo

Dott. Valerio Tollo

Roma

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

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Gentile Giulia,

la dinamica con sua mamma, spiacevole per entrambe, effettivamente può cambiare solo se tutte e due siete motivate a lavorarci. Lei chiede come  non prendersela più quando litiga con sua madre. 

Si può analizzare con uno psicoterapeuta come confrontarsi con lei senza arrivare a litigi che portano solo sofferenza e non sbloccano la situazione. Nel contempo si può stare nell'accettare la rabbia del momento senza prolungarsi.

Rimango a disposizione se ritiene utile contattarmi. Un caro saluto. Dr.ssa Lorena Ferrero 

Dott.ssa Lorena Ferrero

Dott.ssa Lorena Ferrero

Torino

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Buonasera, la ringrazio per aver condiviso con noi le sue preoccupazioni. Comprendo perfettamente la sua situazione di disagio rispetto alle discussioni con sua madre e penso che dovreste parlarne con tranquillità cercando di anticipare le discussioni, quando si forma un muro contro muro. Se lo desidera, posso aiutarla a trovare le parole giuste per esprimere i suoi sentimenti e intavolare una discussione costruttiva con sua madre. Faccio consulenze anche online

Dott.sa Elena Bonini

Dott.ssa Elena Bonini

Dott.ssa Elena Bonini

Reggio nell'Emilia

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Cara Giulia

"voglio cambiare io". In questa frase hai dato una bellissima risposta al tuo problema. Acquisisci sempre più consapevolezza di quello che vuoi essere e fare, prenditi l'autonomia e la responsabilità di quello che decidi e mettilo in pratica. Aspettati anche le possibili reazioni e soprattutto metti sul conto che ragionare e decidere con la propria testa a volte può farti isolare dagli altri e ricevere giudizi negativi. Per riuscire chiediti sempre cosa voglio veramente e cosa posso fare per ottenerlo. Ti sentirai sempre più forte.

Buongiorno Giulia, parte già molto bene con il desiderio di cambiare se stessa e non l'altra persona. Da quello che leggo, noto che nelle situazioni descritte ha interagito con sua madre usando il suo Bambino Adattato, chiedendo scusa anche se non ne aveva voglia... Che fatica! Con l'analisi transazionale potrebbe lavorare su una comunicazione assertiva , efficace e Adulta in famiglia, con gli amici, a lavoro...

Le auguro buona giornata 

Giuliana Palumbo 

Dott.ssa Giuliana Palumbo

Dott.ssa Giuliana Palumbo

Torino

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Buongiorno Giulia, ho letto con attenzione la sua domanda, che trovo sana e matura. Sembra che sua madre non riesca ad accettare che lei si  differenzi e possa essere diversa. Non sempre è facile per un genitore lasciare andare il proprio figlio adulto, riconoscerlo altro da sè. Altrettanto difficile può essere per un figlio autorizzarsi ad opporsi, ad essere diverso e distinto. Una battaglia di lealtà. Ha ragione, non può pensare di cambiare sua madre ma può cambiare lei stessa. Ci si può chiedere quanto sua madre dopo la separazione abbia stretto il rapporto con lei per riempire il vuoto di relazione... Se però questo le ha costruito attorno una prigione, Giulia, lei ha diritto di pensare ad una fuga che la liberi, senza sentirsi una traditrice. Valuti la possibilità di iniziare un percorso su di sè, un percorso che possa consentirle di trovare le risorse necessarie per ritrovare il suo benessere e coltivare la sua autonomia.

Resto a disposizione, anche online. Dott.ssa Franca Vocaturi con studio a Torino.

Cara Giulia,

colpisce molto il suo racconto, da cui emerge la fatica che sta facendo da diversi anni nella situazione in cui si trova, ma soprattutto, in senso positivo, colpisce la sua riflessione conclusiva. Ha già compreso che una parte del suo malessere dipende da come affronta la situazione che sta vivendo. Ci sono persone molto più grandi di età che hanno notevoli difficoltà a capirlo. Posto che molto difficilmente possiamo immaginare di cambiare i nostri familiari, ci sono però delle strategie che consentono un cambiamento della dinamica della relazione e quindi un miglioramento delle condizioni di vita sicuramente della persona che soffre e a volte persino di quella che tende a mettere in atto comportamenti vessatori o comunque disfunzionali.

Le suggerisco di trovare una brava collega esperta nella sua fascia di età e iniziare un percorso. Oppure, se lo desidera, sono disponibile per un contatto da remoto.

Molti auguri!

Dott.ssa Francesca Fontana

Dott.ssa Francesca Fontana

Monza e della Brianza

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Cara Giulia, credo sia assolutamente normale che tu ci rimanga male. È una reazione "sana", piuttosto devi provare a capire quale modalità può rendere la comunicazione con tua mamma più efficace. Continuare la discussione in un momento in cui non è disponibile all'ascolto, ti farà sentile più frustrata, punita e meno capita. Prova a riprendere la discussione in un momento diverso o con toni diversi. Se questo non funziona e, come dici tu, il problema è che lei non accetta che tu la pensi diversamente, la questione andrà affrontata coinvolgendola.

Gentile utente, le consiglio per migliorare il rapporto con se stessa e con gli altri e in genere per stare meglio con i suoi pensieri un percorso di crescita personale. Sono a disposizione, un abbraccio 

Dott.ssa Maria Vittoria Ardosigli

Dott.ssa Maria Vittoria Ardosigli

Palermo

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Buongiorno, 

la sua sofferenza traspare da quanto lei scritto e di questo mi rammarico. 

Le dinamiche familiari che si solidificano a seguito di una separazione, seppur essa sia avvenuta da tempo, fanno si che si radicalizzino dei comportamenti e degli atteggiamenti di dipendenza che servono a riprendere un equilibrio. 

Il rapporto con i genitori si configurano così sulla base della necessità di questo. Da ciò, che lei scrive, la sua identità e l'opinione che ha di sé parrebbe dipendere dal tipo di legame che ha instaurato con sua madre.

Non potrà non starci male per le sue parole, sino a che questo meccanismo di dipendenza reciproca non è stato compreso ed elaborato, per poter iniziare a strutturare un senso di sé autonomo e differenziato.

Se ha piacere di approfondire con me questi aspetti, si affidi ai miei contatti. 

Le auguro presto di ritrovare la serenità.

Cordialmente,

dott.ssa Alessia Serio

Dott.ssa Alessia Serio

Dott.ssa Alessia Serio

Torino

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