Salve,ho un bimbo di quasi 9 anni,è molto sensibile,adora gli animali,ama giocare con altri bambini,sia della sua età che più grandi,ma con i compagni di classe ha spesso problemi relazionali,viene trattato male ed offeso dai compagni di classe,e soffre tantissimo di questa situazione,a volte sembra tranquillo(dico sembra,perche' io lo capisco dagli occhietti che non lo è...)altre volte scoppia in pianti liberatori e mi racconta tutto quello che lo reso cosi vulnerabile... a quanto pare i compagni lo bullizzano senza una motivazione ben precisa...e' un bambino molto bravo a scuola,ottiene ottimi rusultati in tutte le materie di studio,nello sport e ama profondamente la musica,suona il pianogorte e ama cantare.Spesso ha un linguaggio diverso rispetto ai bambini della sua età,e soprattutto argomenti diversi,adora la storia,è attratto da tutto ciò che riguarda le civiltà passate o le scienze ...un altra cosa che non lo aiuta è la sua maestra,molto brava sul profilo didattico ma senza alcuna sensibilità,anzi ignora qualsiasi forma di prevaricazione caratteriale in classe,senza intervenire per evitare queste situazioni.Come posso fare a rafforzarlo,quando era piccino gli dicevo sempre di essere educato e non rispondere alle provocazioni,ma adesso è da un anno a questa parte che gli dico che deve reagire e rispondere alle provocazioni anche se con educazione e MAI con atteggiamenti violenti.Ma sembra non bastare,ieri è andato in gita è partito con gli occhietti lucidi ed è tornato con gli stessi occhi,mentre mi raccontava della sua giornata è scoppiato a piangere dicendomi che alcuni compagni lo hanno chiamato stupido,cretino e gli hanno tolto il cappellino dalla testa lanciandoglielo per terra...inizio a preoccuparmi di questa sua sensibilità e non so cosa dire o fare per aiutarlo,non voglio né coccolarlo troppo né tantomeno essere dura con lui...
Salve,
come lei stessa ha premesso una elevata sensibilità caratteriale evidentemente non aiuta suo figlio a reagire nel modo più efficace, apparendo perciò poco in grado di difendersi da atteggiamenti di prevaricazione dei compagni. Mi permetto però di farle notare che il bullismo di cui si fa un gran parlare e giustamente, non si riduce a qualche presa in giro reciproca, ma ad una vera e propria persecuzione fisica e psicologica mirata ad un bambino in particolare. Se così dovesse essere e’ utile parlarne con il bambino e informare nonché intervenire nei confronti delle insegnanti che in tal caso avrebbero ignorato troppo la questione. Se invece dovesse realmente trattarsi di sporadiche prese in giro che a questa età purtroppo sono molto frequenti, ma magari non mirate a suo figlio in particolare, può essere utile evitare di amplificare l’accaduto cercando allo stesso tempo di rinforzare il bambino incoraggiandolo a reagire nel modo più adeguato, proprio per dargli uno strumento per percepirsi in grado di farsi rispettare all’interno del gruppo. Se non dovesse essere ancora in grado, sarebbe utile che chiedesse supporto, vista l’eta, ad un adulto, in questo caso l’insegnante o un genitore, che possa contenere la situazione e ristabilire un buon equilibrio tra i compagni. Ciò che è prioritario e’ Comunque un dialogo con il bambino proprio per capire quale sia il suo vissuto e quale sia realmente il grado di gravità della situazione. Cordiali Saluti
Cara Maria, non so se nella scuola di suo figlio sia presente la figura dello psicologo scolastico: si accerti della sua presenza e se ci fosse la invito a parlarne con lui per trovare delle soluzioni che coinvolgano anche la classe.
Se viceversa la scuola non avesse questa risorsa, le do qualche suggerimento attinto dalla mia esperienza a scuola ( lavoro presso uno sportello di ascolto ). Mi occupo da diversi anni di come aiutare i ragazzi a migliorare le relazioni in classe utilizzando strategie di pace.
Provo a spiegarle come agisco in modo che lei possa fare altrettanto con suo figlio.
Immagino che venga preso di mira in quanto si discosta dagli altri sia per bravura che per gusti ( suona il pianoforte, canta, riesce bene in tutte le materie). Le ricordo che la presa in giro a volte maschera un sentimento di invidia e senso di inferiorità nei confronti di coloro verso cui è indirizzata. Prendendo in giro e ferendo l'altro si prova un senso di rivalsa e di superiorità dato che non si riesce ad eguagliarlo in altri ambiti.
Premesso ciò, potrebbe provare a spiegarlo a suo figlio con parole alla sua portata...dicendo semplicemente che la gelosia e l'invidia portano a fare brutti scherzi!.
Il secondo suggerimento che le offro è questo:
- Provi a convincere suo figlio ad invitare per una merenda a casa vostra proprio uno dei compagni che lo prende in giro.
- Quindi inviti suo figlio a cogliere l'occasione di essere da soli per esprimere al compagno quanto male e disagio provochino in lui le prese in giro che riceve. Molto spesso chi subisce non trova il coraggio di chiarire ed esprimere apertamente il suo disagio chiedendo all'altro con fermezza di smettere una volta per tutte.
- Nel caso suo figlio non volesse farlo o si sentisse imbarazzato nell'iniziare il discorso, lei potrebbe aiutarlo semplicemente intervenendo e introducendo l'argomento con parole simili: " Caro amico di mio figlio, non so cosa succeda a scuola ma vedo che mio figlio torna a casa dispiaciuto per qualcosa che vi siete detti. Non mi riguarda sapere esattamente cosa sia successo perchè sono sicura che ora avete la possibilità di dirvi la verità e chiarirvi una volta per tutte. Io non voglio sapere nulla, sono cose che riguardano solo voi due, quindi vi lascio soli perchè sono convinta che siete in grado di sciogliere questo nodo!
- A questo punto lei esce dalla stanza e li lascia da soli...
- Questa è una strategia che uso spesso in classe con ottimi risultati in quanto il responsabilizzare i ragazzi riponendo fiducia nelle loro risorse consente di dichiararsi, uscire allo scoperto e rappacificarsi. ( Per ulteriori approfondimenti cerchi pure il mio articolo su "Strategie di pace in classe")
Se la strategia che le ho suggerito non dovesse funzionare, scriva ancora, anche in privato, troveremo altre soluzioni!
Intanto la saluto cordialmente!
Rimini
La Dott.ssa Antonietta Sajeva offre supporto psicologico anche online
Gentile Maria, comprendo la sua sofferenza di madre e le sono molto vicina. Da quello che scrive sembra emergere che il suo bambino, a causa della sua sensibilità, vada incontro a dei problemi con i compagni di classe e dunque lei, che inizialmente le ha insegnato a non reagire, negli ultimi tempi lo spinge ad opporsi alle provocazioni a cui è sottoposto, come se suo figlio non avesse delle proprie caratteristiche personali che vanno rispettate per quello che sono, e che al contrario vanno valorizzate. Il problema non è insito in suo figlio che, grazie al cielo, è un bambino dolce e sensibile, ma è nella sua insegnante che, a quanto lei riferisce, minimizza e non si accorge che nella sua classe ci sono bambini che mettono in atto condotte di prevaricazione, o che comunque si comportano molto male. Ho come l'impressione che lei si senta quasi "in colpa" per l'atteggiamento di suo figlio, invece, ammesso che ciò che il suo bambino le racconta corrisponde alla verità, si deve proprio "arrabbiare" con l'insegnante ed urlare a gran forza le sue ragioni. Soltanto in questo modo il suo bambino comprenderà che non è lui ad essere inadeguato, ma sono gli altri bambini; pertanto si sentirà sostenuto dalla sua famiglia e rafforzerà la sua autostima. Il bullismo è un fatto gravissimo che va denunciato e punito, i bambini fatti oggetto di bullismo devono essere sostenuti ed accolti nel loro disagio. Spero di esserle stata di qualche aiuto.