Buongiorno, da anni sono alla ricerca di un rapporto con mia figlia, ma lei non me ne dà l'opportunità. Lei è un'aspirante pianista. Ha quasi 29 anni. Pur sbagliando, ho fatto di tutto per farle avere quello che desiderava, cioè diventare una pianista. Ero severa, pur volendole molto bene. Di certo alla ricerca di me stessa, in quel periodo difficile della crescita di un figlio. Non avevo un lavoro e stavo ancora studiando. E non volevo che lei avesse delle privazioni , come era successo per me, relativamente alle passioni o aspirazioni che un figlio può avere. Quindi cercavo di assecondarla, accompagnandola nelle varie attività che mi chiedeva lei stessa. Ero sicuramente molto stressata, in quel periodo, mi trascuravo, non riuscivo a stare dietro a tutto. A mio marito, con il quale già c'erano le prime incomprensioni, e anche a mio figlio più piccolo. La casa, poi era trascuratissima. L'importante era fare studiare i figli, e non fare mancare loro nulla. Non potevo contare su nessun aiuto esterno: una collaborazione domestica, o una baby Sitter o dei parenti che potessero aiutarmi. Poi, sicuramente, dovevo fare i conti con il mio passato: educata in modo troppo rigido, con tendenza alla perfezione, che mi dava sicurezza, e tendenza a controllare tutto, anche questo mi portava equilibrio e una certa tranquillità.
Come spiego a mia figlia che tutto ciò ho cercato di superarlo con il tempo e la saggezza che l'età matura ti porta?
Poi non hanno aiutato i conflitti con mio marito, perché tutto questo generava stress, non mi permetteva di avere un rapporto equilibrato con lui e non avevo pazienza di ascoltare o capire i suoi punti di vista. Quindi pur tenendoci molto a noi, non riuscivamo a dialogare e ci incolpavamo a vicenda degli insuccessi o dei comportamenti dei figli, se non studiavano o dicevano bugie.
Mia figlia se n'è andata di casa a 18 anni e l'abbiamo mantenuta agli studi fino all'anno scorso. Non studiava regolarmente, ha perso molti anni con attività che non c'entravano nulla con il pianoforte. E non so perché. Con certezza so che mi odiava e voleva liberarsi di me. E tutto questo mi faceva molto soffrire. Poi ci separiamo, con mio marito: sembrava che fossimo arrivati ad un punto di non ritorno. Con mia figlia i rapporti cambiano e diventano molto confidenziali e di complicità. L'errore è stato di trattarla alla pari, come lei stessa pretendeva: a quanto pare qualsiasi cosa faccia con lei, è sbagliato. Da un anno si è trasferita a Londra ci on il suo compagno. Dice a tutti che è felice. Ha anche avuto riconoscimenti e premi, come pianista: è entrata al Royal College di Londra. Con mio marito dice che soffre di crisi di ansia che non le permettono di suonare in tranquillità, e tutto ciò sarebbe causato, secondo lei, da un eccessivo rigore da parte mia, durante la sua infanzia. In definitiva, non vuole più vedermi. Vorrei sapere cosa fare. Grazie.