Salve. Sono la mamma di 2 bambini, il primo di 5 anni e mezzo il secondo 3. Il primo è sempre stato un bambino calmo, buono, molto timido e pochi capricci. Il secondo l'opposto fin dalla nascita. Ma ho scoperto che ciò avviene solo in famiglia, le educatrici del nido mi dicono che anche lui in realtà al di fuori della famiglia è timido e calmo. Ma per il momento chi mi preme di più è il primogenito. La sua “ timidezza“ senz'altro è ereditaria, lo è mio marito e anche io, anche se ormai ho imparato a celarla. Le maestre mi dicono che il bambino difficilmente gioca con i compagni, predilige i piccolissimi gruppi, tende a stare sempre vicino a loro; non vuole andare alle feste di compleanno dei compagni, ha paura dei luoghi molto rumorosi e affollati. Ho provato a farmi dire perché non gioca con i compagni e mi ha risposto perché alcuni di loro gli danno botte e che non lo vogliono, questa cosa mi distrugge, perché so cosa significa e cosa si prova. Vorrei che per lui la vita fosse diversa dalla mia, vorrei risparmiargli tutti le cose brutte, le umiliazioni che ho provato io da piccola. A lavoro ho chiesto il part- time per seguirlo di più, portarlo in palestra, all'uscita di scuola farlo intrattenere con qualche compagnetto nella speranza che la loro amicizia possa rafforzarsi, ma non vedo grossi progressi. E per finire, l'anno prossimo inizierà la scuola elementare, altro ambiente, altri compagni, altre maestre, credo che ciò peggiorerà quell'equilibrio precario che si era venuto a creare. Cosa posso fare io, oltre che attendere la sua crescita e la sua naturale maturazione? 1000 grazie per un gentile riscontro.