Figli adulti non accettano nuovo compagno della mamma

Barbara

Buongiorno, sono separata da 10 anni, e i miei 3 figli di 23, 20 e 15 anni vivono con me. Frequento da circa 5 anni una nuova persona che abita a 100 km di distanza da me. Viene a casa nostra 1 volta a settimana e ogni tanto a weekend alterni. Capita, davvero poche volte all'anno che si fermi a dormire per motivi di lavoro in giornate diverse da quelle calendarizzate ( deve partire abito vicino treni) . Le mie figlie maggiori dimostrano insofferenza, evidente disappunto. A loro non piace, potevo scegliere meglio, non è simpatico, quella è casa loro, devo avvisare, non è il suo ostello etc.. Una situazione davvero per me imbarazzante a 51 anni, dover pensare di vivere una nuova relazione come se fossi io a dover uscire di casa ( loro mai) o a farla diventare clandestina. Ho sempre pensato a loro, anche adesso ovviamente e mi rendo conto che non è facile, ma niente viene loro sottratto. Nulla. Il padre ha una compagna, ma siccome i figli non vivono con lui è molto più semplice, se la" gode" lui e non la vedono loro. Quindi è bravo.. Per una madre separata non è così. Mi fanno sentire a disagio. Entrano lo vedono, salutano e se vanno. Litighiamo spesso. Cosa posso fare? Grazie

4 risposte degli esperti per questa domanda

Cara Barbara

grazie per la condivisione, comprendo molto bene quello che racconta.

Purtroppo mi sento di sconsigliarLe di forzare la cosa, poichè potrebbe ottenere effetti opposti a quelli desiderati. Nonostante gli anni che sono passati e una qualsivoglia maturità da parte dei suoi figli, il padre e la madre rimangono sempre gli stessi, seppur separati. Ogni persona nuova all'interno del nucleo verrà vista come un'intrusione. Per capirne il motivo si dovrebbe approfondire il vissuto dei ragazzi, come hanno vissuto la separazione, che tipo di rapporto c'era tra voi coniugi e voi come famiglia. Anche il rapporto che c'è tra lei e il partner attuale, come si comporta lui con loro, e lei quando è con lui. Ma, anche qui, non si possono costringere i figli o qualcun altro a fare terapia.

Potrei però suggerirLe 2 opzioni:

1. Seppur scomoda, anche economicamente, vivere la Vostra relazione al di fuori delle sue mura domestiche. I figli sono grandi e possono rimanere soli per un weekend. Chieda, se i rapporti sono buoni e lo permettono, anche aiuto al suo ex in questo. Ciò permetterà a lei di sentirsi più libera (anche al suo partner) e di allentare la tensione creatasi in questi anni con i suoi figli che pian piano torneranno a sentirsi "padroni della loro casa" e magari a formulare nuovi pensieri rispetto al suo compagno.

2. (La più difficile) Continuare a vivere la situazione senza sentirsi in colpa e senza voler cambiare i loro sentimenti. Se si sentono di comportarsi così lasciarli fare, cercando di creare almeno uno scudo verso questa ostilità/indifferenza verso il partner, cercando di rendere il più piacevole possibile il momento di convivio. Dovreste diventare una specie di muro di gomma, che non viene scalfito, dimostrando così che il Vostro rapporto è puro e sincero, ma che Lei ama i suoi figli sempre e comunque. Dovreste cercare di comprendere che il loro non è un'ostilità specifica diretta a quella persona in particolare: al suo posto potrebbe esserci chiunque.

Dimostrare un sentimento di accettazione e anche affetto verso una persona che non è il padre, significherebbe, nel loro inconscio, tradire il loro padre e questo per loro è inaccettabile.

Se dovesse avere bisogno di un supporto non esiti a contattarmi, sono disponibile anche online.

Mi tenga aggiornata

 

Dott.ssa Paola Schizzarotto

Dott.ssa Paola Schizzarotto

Padova

La Dott.ssa Paola Schizzarotto offre supporto psicologico anche online

Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

Il Dott. Francesco Damiano Logiudice offre supporto psicologico anche online

Buongiorno Barbara,

la situazione da lei descritta non è insolita, anzi, è molto più comune di ciò che si possa pensare.

Le famiglie separate ad un certo punto prendono contatto con la possibilità di nuovi partner e nuovi membri da aggiungere ad un assetto familiare che già si è dovuto adattare alla fase di separazione coniugale, in cui si passa da una famiglia con entrambi i genitori nella stessa abitazione a genitori con case diverse ed una genitorialità parallela e non più congiunta.

Le modalità con cui si accetta o meno l'entrata di nuovi compagni dipende proprio da come si è riusciti ad elaborare sia individualmente che come famiglia il processo separativo.

Per questo, consiglio un orientamento sistemico-relazionale che possa coinvolgere l'intera famiglia in un percorso familiare per poter elaborare la separazione, restituire un'autonomia tra le generazioni, esprimere tutti i non detti, ridefinire i confini familiari, dare spazio e voce a tutto il malessere che al momento viene espresso su di lei, capro espiatorio scelto forse proprio per il suo ruolo di genitore di riferimento.

Nel suo territorio ci sono delle scuole di psicoterapia ad indirizzo sistemico-relazionale che possono prendervi in carico a tariffe agevolate.

Se ha bisogno di più informazioni in merito, mi contatti

La saluto e le auguro un grande in bocca al lupo!

dott.ssa Alessia Serio

Dott.ssa Alessia Serio

Dott.ssa Alessia Serio

Torino

La Dott.ssa Alessia Serio offre supporto psicologico anche online

Buonasera Barbara, la tematica in questione rimanda ad un problema di rispetto verso il genitore ed accettazione del dislivello generazionale : i suoi figli hanno bisogno di riflettere sul fatto che lei è un genitore il che comporta uno spazio decisionale e di autonomie differente dal loro. Se questo non avviene in modo naturale va rivisto il suo atteggiamento verso di loro : quanto lei ha affermato questa differenza tra lei e loro e quanto invece ha lasciato eccessivo spazio a mancanza di rispetto e scarso riconoscimento di  questa differenza di ruolo?

La difficoltà che sta vivendo può essere un'occasione per rivedere in senso evolutivo positivo la relazione con i suoi figli a partire da un diverso modo suo di porsi nei loro confronti.

A disposizione per approfondimento e supporto on line, la saluto cordialmente 

Dott.ssa Gemma Facchinetti 

Dott.ssa Gemma Facchinetti

Dott.ssa Gemma Facchinetti

Bergamo

La Dott.ssa Gemma Facchinetti offre supporto psicologico anche online