Buonasera,
ho 34 anni, lavoro e sono fidanzata.
Ho una mamma molto all'antica, che non mi lascia vivere la mia vita, nonostante sia adulta. La mia famiglia è di religione evangelica, ma io per scelta personale ho abbandonato, cosa che mia mamma non ha mai accettato, accusandomi costantemente di fare una vita dissoluta e fuori dalla volontà di Dio.
Per lei ogni cosa è peccato, per ogni cosa che faccio mi scatena una guerra e premetto che non faccio niente di male o di grave (al massimo chiedo di tornare più tardi la sera, dato che negli orari che mi impongono loro ci sono solo adolescenti in giro), ma alla mia età non posso subirmi scenate urla e addirittura essere cacciata di casa, solo perché ho fatto tardi.
Devo addirittura dare conto se faccio tardi a lavoro e non rientro a casa in orario!
Secondo lei se sto fuori casa fuori orario sto facendo chissà cosa con chissà chi..non posso andare in vacanza o dormire fuori con il mio fidanzato, perché non siamo sposati...mi impongono di andare in vacanza con loro...cosa che ho fatto fino a quasi trent'anni...proprio per evitare storie...ma quello che non capisce è che non sono più una bambina e ho diritto di vivermi la mia vita...fra 2 anni mi sposo e mi hanno ridotta a non desiderare altro che andarmene al più presto da casa...sono arrivata all'esasperazione...
Gentile, buonasera.
Non deve essere davvero una situazione semplice...
Con qualcuno ne parla? Non menziona mai suo padre, il fidanzato con cui si sposerà. Con loro ne parla? Non c'è nessuno che abbia un ascendente sulla mamma così da farle presente un altro punto di vista oltre al suo? E lei? Ha fatto bene a scrivere a noi. Le potrebbe essere di giovamento parlarne con qualcuno, perché no, con uno psicologo. Se non ce ne fossero nella sua zona, in molti facciamo consulenze online.
Una soluzione, se proprio la mamma non vuole sentirne di accettare il suo punto di vista, potrebbe essere quello di andare a vivere in modo indipendente. Che ne pensa? Sarebbe fattibile?
Cordiali saluti.
Cara Lady,
La chiamo così perché non compare il suo nome.
Cara Lady, non le manderò parole di affettuosa comprensione, perché lei ha bisogno di aprire gli occhi. Fra due anni si sposerà e non ha mai visto il mondo. Fra due anni si sposerà ... due anni sono lunghi, e se ciò non dovesse accadere, che ne sarebbe di lei?
Non ci dice nulla del carattere del suo fidanzato, che dovrebbe difenderla da questa famiglia .... o in qualche punto anche lui assomiglia a questa famiglia?
Non ci ha detto quasi nulla di voi due, non sappiamo quale sia il criterio di scelta e di valutazione del suo compagno ....
Ma è certo che sposarsi, passare di mano, letteralmente, senza aver vissuto un pezzo di vita indipendente, per lei è un rischio. La dipendenza dalla madre è un aspetto irrisolto e, contemporaneamente, una grossa limitazione, che potrebbe nascondere altre sorprese in futuro.
L'ambiente in cui vive è patologico ed è necessario che lei sviluppi una capacità critica maggiore, e non solo una reattività.
Lady, si metta in terapia. Intacchi i risparmi e si costruisca, prima di uscire di casa.
Coraggio! La stoffa sembra esserci. Saluti cari.
Gent.ma
La domanda che mi sovveniva leggendo quanto scriveva... era " ma perchè questa giovane donna è ancora in casa..?"
la fase di individuazione\separazione è un passaggio molto difficile per tutti. appropriarsi delle proprie origini, scegliere cosa portare con se e cosa lasciare...
forse lei sta ancora aspettando quel "brava" da 34 anni. da parte dei suoi genitori prima di andare avanti. Ma, se non arrivasse mai la loro approvazione?
La domanda quindi non è cosa stanno sbagliando loro... o lei... ma che bisogno avete entrambi di stare ancora così vicini e mettere in atto meccanismi di "richiamo\rimprovero" tipici della fase adolescenziale