Ho difficoltà con l'altro sesso

Clara

Buongiorno
vi scrivo perché ho difficoltà a rapportarmi con l'altro sesso. Sono separata da 4 anni circa e ho un figlio di 6 anni. Ho frequentato per due anni e mezzo un ragazzo, sono stati anni pesanti, stressanti e snervanti. Faccio fatica a esternare, a esprimere quello che penso, la mia paura è quella di fare affezionare mio figlio a un uomo che poi magari dopo anni decide di mollare tutto perché la situazione diventa pesante, gestire e crescere un bimbo non è facile. Lui in questi due anni e mezzo mi ha aiutato moltissimo, anche con mio figlio, io però dalla paura ho sempre tenuto le distanze. Faccio fatica a fidarmi in generale.

3 risposte degli esperti per questa domanda

Gent.ma Clara,

credo che senta forte il suo ruolo di madre, con tutte le responsabilità che esso comporta: essere da sole con un figlio non è uno scherzo.

Non conosco la sua storia, né la situazione... (non so se il padre del bambino ha mantenuto rapporti con voi... quanto egli sia presente con il figlio, ecc...).

Dalle sue parole emergono chiare la delusione e la difficoltà con la fiducia... due sentimenti legati tra loro.

La fiducia è un sentimento precoce; i neonati sono già esseri relazionali, nascono affidandosi (inconsapevolmente) alla madre e crescendo imparano a fidarsi degli adulti intorno a loro e, quindi, di se stessi, degli altri e della vita... la delusione è un sentimento più tardivo e può essere uno dei risvolti negativi di una fiducia non sostenuta.

Ho l'impressione che ci sia un lavoro sull'aspetto relazionale che dovrebbe essere fatto con cura e impegno, anche per recuperare quel sentimento perduto che suo figlio dovrebbe apprendere proprio dalla sua coraggiosa mamma.

Provi ad "affidarsi" a un terapeuta che la possa aiutare a ricostruire dei buoni sentimenti e delle buone relazioni. Sono certa che ne trarrà giovamento.

Le auguro di stare bene.

Un saluto cordiale.

Salve, il problema è di tipo affettivo non strettamente sintomatico, quindi solo una psicoterapia di tipo psicodinamico può aiutarla veramente. Ma al di là di questo le faccio una domanda: vuole che anche suo figlio cresca col suo stesso problema di "sfiducia negli altri?" I figli seguono l'esempio non le parole. Deve ritrovare la fiducia lei. Con i fatti. Coraggio. Per se stessa e per suo figlio.

 

Cara Clara, come dicono tutti fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. Nelle relazioni interpersonali e amorose questo non è quasi mai vero!

Altrimenti si rischia di rimanere da soli. Invece ci sono molte ragioni perchè lei non rimanga da sola. La sua età giovane, e il fatto di avere un figlio che sta per divenire un ragazzo, e che ha bisogno di staccarsi da lei per crescere! Certamente questo lo potrebbe fare anche se lei rimane da sola, ma con più difficoltà, perchè tutti i figli che si trovano con un genitore solo, pensano nel fondo che devono rimanere al loro fianco, e costituire per loro il partner che non hanno. Bisognerebbe inoltre indagare più a fondo le ragioni per cui lei non riesce ad aprirsi e fidarsi con persone dell'altro sesse. Forse l'esperienza del suo precedente matrimonio, forse impressioni sulle coppie, per esempio quella dei suoi genitori, che l'hanno colpita fin da piccola.....chissà. Bisognerebbe che lei facesse qualche colloquio terapeutico che l'aiuti a porsi queste domande e a rispondervi. Con molti auguri.