Salve sono Mary e ho 25 anni, Da sempre ho un rapporto conflittuale con mia madre, ha sempre avuto un attaccamento morboso nei miei confronti, ma bene o male le litigate passavano e io lasciavo correre, chiedevo scusa “ anche se non avevo fatto nulla di male “ e si andava avanti. Da un anno o poco più il nostro rapporto è diventato ancora più litigioso, perché non approva il mio fidanzato, secondo lei non va bene per me e non capisce il motivo per cui sto insieme a lui, secondo me non crede che ci sia un sentimento ma solo un passatempo e una cosa fisica, cosa non vera ovviamente. Non lo approva non perché sia lui, ma semplicemente perché non ha mai approvato nessuno, ne partner precedenti e ne amicizie. Ogni volta che esco lei mi chiama e mi chiede quando torno e poi mi rimprovera puntualmente dicendomi che se non mi chiama lei io a casa non tornerei più. Oppure non approva quando vado il fine settimana a casa del mio fidanzato, abitando a 30 km di distanza e volendo avere una nostra intimità. Anche se faccio tutto per lei, mi colpevolizza del suo malessere, se lei soffre è per colpa mia o se lei sta male di salute, è colpa mia. Non le ho mai dato grandi problemi e sono una persona tranquilla, è vero che quando discutiamo io cerco di esprimerle ciò che pensò o provo, ma la sua risposta è sempre la stessa, è il mio carattere, mi devi capire, oppure non mi parla più, alla fine sono sempre io ad andare da lei e cercare do fare pace, ovviamente dicendo ciò che lei vuole, perché se no non si arriva mai ad un punto di incontro. Mi sento perennemente in colpa nonostante spesso mi dica che sono senza cuore perché cerco di essere più ferma nelle mie decisioni, ma cedo sempre, per non farla soffrire. Non so davvero come comportarmi e vi chiedo un aiuto, perché penso di impazzire.
Grazie ancora per l’attenzione.
Gentile Mary,
da come scrive lei ha già provato a osservare un po' il suo comportamento e quello di mamma. Non deve essere facile "vivere" quando si descrive un genitore come "rapporto conflittuale" o "attaccamento morboso nei miei confronti, ma bene o male le litigate passavano e io lasciavo correre".
Io spesso mi soffermo sul fatto che, vero, ci può essere stata pesantezza e anche tristezza ma si potrebbe provare magari a pensare che l'affetto e la modalità di mamma sono state perpetrate in questa modalità perchè lei diversamente da cosa non è capace? Un po' come una torta, mamma potrebbe saper donare magari solo 1 o 2 spicchi di quella torta.
Mamma quindi vorrebbe che lei stessa sempre in sua compagnia? Cosa fa mamma nel suo tempo libero? Ha delle amiche? Un compagno?
Lei potrebbe continuare a parlarle, a spiegarle i suoi bisogni, a esserci ma anche prendersi del tempo per lei come donna, compagna, lavoratrice, ecc.
Inoltre potrebbe valutare anche per questo periodo intenso e magari anche in riferimento a una eventuale riformulazione del suo passato a considerare un breve percorso di psicoterapia individuale dove essere lei per prima accolta, ascoltata, aiutata a gestire queste emozioni o alcuni pensieri ed essere accompagnata verso una decisione e determinazione in vista del suo futuro.
Le linko degli articoli scritti da me:
-https://www.psicoterapiacioccatorino.it/quando-richiedere-una-consulenza-psicologica/
-https://www.psicoterapiacioccatorino.it/terapia-individuale-minori-adulti-cognitivo-costruttivista/
Resto disponibile per informazioni, richieste aggiuntive, eventuale consulenza o se volesse rispondere in privato alle domande poste.
Cordialmente
Dott.ssa Federica Ciocca
Psicologa e psicoterapeuta
Ricevo a Torino, provincia e online
Torino
La Dott.ssa Federica Ciocca offre supporto psicologico anche online
Salve Mary, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che voi possiate instaurare un dialogo schietto e sincero mediante il quale condividere e scambiare pareri e vissuti emotivi in merito alla situazione descritta al fine di trovare soluzioni che possano soddisfare le esigenze di tutti.
Credo inoltre che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Roma
Il Dott. Francesco Damiano Logiudice offre supporto psicologico anche online