Il mio problema sono le relazioni con il sesso opposto

Stefano

la mia autostima è sempre stata il mio problema...non mi sono mai piaciuto...ho letto parecchi blog a riguardo e non mi sono stati utili...non è il lavoro il mio problema e neanche la mia famiglia visto che posso ritenermi fortunato a riguardo...il mio problema sono le relazioni con il sesso opposto...avendo una scarsa autostima nei miei confronti tendo a sottovalutarmi e a pensare di non essere abbastanza per certe persone...il che mi porta ad abbandonare ogni proposito prima ancora di provarci...non so proprio come comportarmi...

12 risposte degli esperti per questa domanda

Buongiorno,

per prima cosa mi verrebbe da chiederLe se tali difficoltà sono sempre state presenti o se queste sono comparse dopo un periodo di apparente serenità a riguardo. Sono convinto che le questioni inerenti la propria autostima abbiano origine da elementi individuali e che hanno a che fare con il nostro passato e che sarebbe opportuno andare ad indagare e approfondire nel corso di una serie di colloqui con uno psicologo o psicoterapeuta. Credo che il fatto di non aver trovato risposte utili nei vari blog, sia un po' la conferma di quanto Le sto dicendo visto che non credo ci siano delle soluzioni universali specie per problemi come l'autostima che riguardano aspetti molto intimi di noi stessi. Sarebbe importante conoscere per prima cosa come si manifesta questa sua difficoltà con il sesso opposto e se avviene in tutte le situazioni o solamente in alcune. Sono ben certo che questioni di questioni di questo tipo sono difficili da affrontare via internet ed è per questo che sono convinto dell'importanza di contattare uno specialista.

Dott. Daniele Regini

Dott. Daniele Regini

Roma

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La disistima e il senso di impotenza relazionale nei confronti del sesso opposto è dovuto a un accumulo di eventi in cui ci si è sentiti poco considerati dai soggetti di sesso opposto disseminati nel corso della nostra vita. Pertanto ti consiglio di sottoporti a una Psicoterapia possibilmente da effettuarsi tramite Ipnosi Terapia per decondizionare e " resettare " il tuo vissuto. Se vuoi mi puoi telefonare per poi eventualmente incontrarci tramite Skype. Ciao, a presto.

Dott. Artabano Febo

Dott. Artabano Febo

Pescara

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Caro Stefano, il problema  che poni è molto delicato e non è certo semplice offrirti una soluzione con una risposta in questa sede. Sarebbe certamente più efficace un dialogo in cui sviscerare l’argomento e comprendere meglio pensieri ed emozioni che ti animano quando affronti o prima ancora, immagini di approcciare una ragazza. Non conoscendoti ti rispondo dunque facendo delle ipotesi ed esprimendomi per vie generali sulla tematica.

Ti chiedo per un attimo di spostare il focus della tua attenzione da te Stefano (con tutto ciò che come hai detto tu non ti piace), alla ragazza (pensa magari ad una reale con cui vorresti relazionarti ma non osi). Come la vedi? Come immagini che sia? Che cosa pensi si aspetti da te? Ti chiedo di far questo perché forse il problema non sta in come tu vedi te stesso ma nell’immagine, idea che si è formata dentro di te circa quel che sono le donne. Probabilmente, per motivi che in questo momento non ci interessano, hai interiorizzato un’immagine distorta di quello che è una donna, o forse corretta per alcune ma certamente non per tutte, quella di una donna richiedente, giudicante, forte , superiore e in cerca di qualcuno che non sei tu. Noi donne siamo anche fragili, insicure, bisognose di ascolto, di attenzioni, di sostegno, di gentilezza e noi stesse spesso temiamo il giudizio di un uomo. Rileggi quello che ti ho appena detto.

Scrivi su un foglio i tuoi punti di forza, magari ti ci vuole un po’ ma sicuramente ne trovi e guardandoti allo specchio ripetiteli ogni giorno dando vita ad una immagine di te più positiva, consolidala ogni giorno un po’ di più. Prova poi a cambiare prospettiva sulle donne, osservale  cogliendone le fragilità, i bisogni; immagina e sperimenta poi come le tue qualità, possono andare incontro ai bisogni di una donna, che non si trova sul piedistallo irraggiungibile e intoccabile, ma che come tutti ha debolezze e  paure.

Spero che gli elementi che ti ho dato, sebbene non risolutivi, possano esserti di stimolo e riflessione, fammi sapere cosa ne pensi. 

L'autostima è un processo interiore e soggettivo che porta l’individuo a valutare e apprezzare sé stesso. Il processo di auto approvazione del proprio valore personale fondato sulla percezione delle proprie qualità. La trasformazione della personalità e carattere, viene curando il problema dell’autostima, arrivando sino a  comprendere come nasce e come può essere incrementata.

Buonasera Stefano,

il suo è un “problema” molto comune, anche se questa è di sicuro una magra consolazione.

Questo tipo di mancanze affondano le loro radici nella crescita e maturazione affettiva della persona e per questo motivo sarebbe di poco aiuto, o comunque non risolutivo, un semplice consiglio su delle strategie da adottare con l'altro sesso o in generale nelle relazioni interpersonali.

Nemmeno mi sento di dare consigli generici su di un problema che si, può essere catalogato nei libri di psicologia, ma nel momento in cui è proprio di una persona è veramente “un altro paio di maniche” e quindi difficilmente comprensibile senza una conoscenza approfondita.

Essendo un problema relazionale credo che la cosa migliore sia prendersene cura attraverso un'altra relazione, ma terapeutica, che sia in grado di “parlare” alla sofferenza in modo da darle intanto una collocazione e il “diritto di esistere” e quindi di essere ascoltata nella sua vera natura, di modo da renderla più comprensibile. Solo alleggerendola potrà smettere di essere una necessità per lei, dato che ogni comportamento ed emozione sono necessari in qualche modo, bisogna quindi scoprirne il perchè, di modo da modificarla in senso più funzionale al suo benessere.

Quello che posso consigliarle è quindi di intraprendere un percorso terapeutico con approccio psicodinamico (analitico, bionomico, o comunque profondo), di sicuro successo in questo tipo di soffrerenze.   

Salve Stefano, ho letto con attenzione la sua richiesta e mi colpisce l'abilità con cui ha esplorato l'area che definisce "problema" che la porta a focalizzare l'attenzione su un aspetto ben specifico (le relazioni col sesso opposto). L'autostima,  l'opione e i sentimenti che proviamo per  noi stessi influenzano molto la nostra vita, il modo in cui ci comportiamo a lavoro, con gli amici, con la famiglia .... potrebbe iniziare a chiedersi cosa significa per lei "essere abbastanza per certe persone" e che caratteristiche hanno queste persone. Potrebbe rivelarsi utile fare degli esercizi di immaginazione in cui "sperimenta" cosa potrebbe accadere nel momento in cui ci prova.... 

L'argomento è molto soggettivo e non esistono "comportamenti consigliabili", sarebbe utile esplorare la tematica con la guida di un professionista.

Se ha necessità mi contatti.

Saluti

Caro Stefano, 

Credo che la risposta alla sua domanda, la dovrebbe trovare nell'ultima parte della sua lettera "non so come comportarmi" Credo che questa frase riassuma molto bene, la sua insicurezza e la sua bassa autostima. 

Lei parla del sesso opposto ma io chiederei se questa sottovalutazione come lei dice, non sia una condotta che si ripete nella sua vita, ovvero che questa mancanza di affermazione davanti alla vita, non sia una caratteristica della sua personalità e che abbia di conseguenza delle ricadute su altri aspetti della sua vita interiore e di relazione. 

Le consiglio vivamente di fare una consultazione nel suo territorio. Queste sono difficoltà che alla sua giovane età  si possono risolvere senz'altro. Prendasi un periodo per pensare a lei, così come quando si va in palestra perchè ci si vuole bene, oppure perchè vogliamo fare qualcosa per noi stessi per il nostro corpo, allo stesso modo le consiglio vivamente di fare una consultazione, questa volta per la sua testa, mente, cervello, come vuole lei.  

Sono sicura riuscirà a tirar fuori le risorse che pensa le manchino, ma visto che ha avuto il coraggio di scrivere questa lettera, sono sicura lei possieda. 

In bocca a lupo! 

Dott.ssa Claudia Rossi

Dott.ssa Claudia Rossi

Rovigo

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Salve,

è difficile poterle dare una risposta senza conoscere la sua storia personale e la qualità delle sue relazioni  fino ad oggi. Credo che oltre ad una bassa autostima lei abbia un problema di grande insicurezza che proietta nel rapporto con gli altri. Mi piacerebbe sapere come sono state le relazioni con i suoi genitori e se da loro si è sentito stimato  quando era bambino. 

Cordialità

Dott.ssa Valentina Di Giovanni

Dott.ssa Valentina Di Giovanni

Roma

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Gentile Stefano,

sembra che quanto scrive possa essere ricondotto ad un problema di autostima (non sono all'altezza di un approccio efficace...), di svalutazione di se stesso, di paura di sbagliare.

non tutte le donne sono attratte dallo stesso modello di uomo, di persona. Più lei vuole cercare di apparire diverso, più chi ha di fronte si accorge dello sforzo che sta facendo. Sarebbe opportuno che esplorasse le origini di questa problematica con uno psicologo di persona.

leggere blog non basta

Restiamo in ascolto

Dott. Francesco Mori

Dott. Francesco Mori

Siena

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Ciao Stefano avere una bassa autostima è molto comune al giorno d’oggi… Chi ha una bassa autostima ha molto spesso la tendenza ad essere un perfezionista, e quindi è super critico nel valutare se stesso perché confronta la percezione che ha di sé con l’immagine che vorrebbe di sé….  e queste due immagini, quella reale e quella ideale non sempre coincidono.

Quando vi è una grande differenza tra le 2 immagini avremo una bassa autostima, se la differenza si riduce l’autostima aumenta.

Il lavoro importante da fare quindi  è ridurre questa differenza, ridimensionando un po’ la tua immagine ideale, tenendo a mente che sei un  essere umano e non puoi  pretendere di essere “perfetto”, nel tuo caso perfetto nelle relazioni col sesso opposto. C’è paura del giudizio, hai paura che l'altro possa giudicarti male e per paura del giudizio tendi ad evitare proprio le relazioni… Vedi questo è un errore, finchè eviti rimani in una situazione di blocco, perché in questo modo non ti confronti con la realtà e se non provi non hai modo di superare la tua paura… per di più abbandonando prima ancora di provare… immagino che ti sentirai ancora peggio, comincerai a pensare ad esempio che non ce la farai mai a superare questa cosa, ti sentirai triste, sentirai di avere qualcosa che non va… (sto solo ipotizzando perché non conosco te e la tua storia…) e secondo te che effetti possono avere questi pensieri sulla tua autostima? La ridurranno ancora di più e quindi come un cane che si morde la coda manterrai questi comportamenti di evitamento…  utili solo a mantenere i tuoi timori.

Quello che mi sento di dirti è non abbandonare i propositi prima di provarci… so che può sembrare difficile ma è l’unico modo per uscirne vincitore… con te stesso!

In bocca al lupo

Buon giorno, Stefano. vedi, una psicoterapia ha come primo intento il cambiamento. In questo caso, soprattutto, è il modo di pensare che deve cambiare. Il linguaggio che usiamo esprime il nostro sentire e il nostro pensare. per esempio: l'altro sesso non è il sesso "opposto", ma è proprio l'altro da me, con cui non c'è contrapposizione, ma intesa e necessaria reciproca presenza, data dall'incontro. E l'incontro non avviene perché "ci provo", ma perché dialogo, con-verso. e nei confronti dell'altro/a mi pongo per voler "dare", presupposto di ogni nostro momento quotidiano. Da lì nasce il "ricevere".

Una buona giornata,

Caro Stefano... perdonami il tono confidenziale ma non amo i formalismi anche perchè  quando si parla di se stessi cosi profondamente  lo trovo un controsenso..

 venendo alla tua mail intanto sappi che non credo che questa mia breve risposta possa essere risolutiva ed esaustiva..  ma il fatto che tu parli di disistima e di altre letture sull'argomento mi fa pensare che hai già avuto modo di inquadrare il nocciolo del problema e che la volontà di risolverlo  ti spinge anche  achedere aiuto.. il tutto  è solo positivo. Detto questo, molte volte si confonde  un carattere introverso e la timidezza con la mancanza di autostima, quindi bisognerebbe che tu  ti chiarissi  meglio le idee con un confronto diretto con un qualche mio collega, cio che scrivi è troppo poco per capire e possono esserci ben altre spiegazioni come un rapporto  difficile con un genitore o un episodio traumatico in età adolescenziale, o un fallimento in età scolare... insomma! bisogna indagare il libro della tua vita ma non pensare di dover iniziare  afare dei percorsi  lunghi e pesanti chissà con quale strizzacervelli... magariti bastano due sedute.. pensaci. In bocca al lupo