Caro Stefano, il problema che poni è molto delicato e non è certo semplice offrirti una soluzione con una risposta in questa sede. Sarebbe certamente più efficace un dialogo in cui sviscerare l’argomento e comprendere meglio pensieri ed emozioni che ti animano quando affronti o prima ancora, immagini di approcciare una ragazza. Non conoscendoti ti rispondo dunque facendo delle ipotesi ed esprimendomi per vie generali sulla tematica.
Ti chiedo per un attimo di spostare il focus della tua attenzione da te Stefano (con tutto ciò che come hai detto tu non ti piace), alla ragazza (pensa magari ad una reale con cui vorresti relazionarti ma non osi). Come la vedi? Come immagini che sia? Che cosa pensi si aspetti da te? Ti chiedo di far questo perché forse il problema non sta in come tu vedi te stesso ma nell’immagine, idea che si è formata dentro di te circa quel che sono le donne. Probabilmente, per motivi che in questo momento non ci interessano, hai interiorizzato un’immagine distorta di quello che è una donna, o forse corretta per alcune ma certamente non per tutte, quella di una donna richiedente, giudicante, forte , superiore e in cerca di qualcuno che non sei tu. Noi donne siamo anche fragili, insicure, bisognose di ascolto, di attenzioni, di sostegno, di gentilezza e noi stesse spesso temiamo il giudizio di un uomo. Rileggi quello che ti ho appena detto.
Scrivi su un foglio i tuoi punti di forza, magari ti ci vuole un po’ ma sicuramente ne trovi e guardandoti allo specchio ripetiteli ogni giorno dando vita ad una immagine di te più positiva, consolidala ogni giorno un po’ di più. Prova poi a cambiare prospettiva sulle donne, osservale cogliendone le fragilità, i bisogni; immagina e sperimenta poi come le tue qualità, possono andare incontro ai bisogni di una donna, che non si trova sul piedistallo irraggiungibile e intoccabile, ma che come tutti ha debolezze e paure.
Spero che gli elementi che ti ho dato, sebbene non risolutivi, possano esserti di stimolo e riflessione, fammi sapere cosa ne pensi.