Cara Loretta,
Ci sono alcune valutazioni che andrebbero fatte.
La prima è quella di esaminare se voi due genitori abbiate un vissuto personale di "vittima" o "bersaglio" all'interno delle vostre famiglie.
Se sì, fate attenzione perché le vostre modalità di aggiustamento di tali situazioni, se non affrontate a viso aperto e risolte con la capacità di sostenere anche duri conflitti, possono lasciare i figli senza armi e vittime a loro volta.
Se no, il secondo step è soppesare il tipo di educazione che viene data a queste compagne di scuola dai rispettivi genitori. Spesso la gentilezza e una diffusa cultura "vera" in famiglia creano invidia - invece che emulazione - quanti di noi sono stati "salvati" da valori appartenenti ad altri nuclei familiari ...? Come diceva una battuta di Snoopy, ad Halloween travestitevi da libro, fa ancora paura a molti. Ma anche teatro, letteratura, danza, arte, storia e altre profonde passioni. I bambini possono percepire la differenza di spessore, paragonando le famiglie, e quando sentono belle diversità si inviperiscono.
Se tutto ciò è bilanciato, il terzo step è prendere in considerazione di accogliere il desiderio di vostra figlia e cambiarle scuola. Nel libro "Donne che corrono coi lupi", nel commento alla Piccola Fiammiferaia, l'Autrice è lapidaria: se in un posto stai male, vai via.
Non significa "scappare dalle difficoltà"; significa valutare se l'ostacolo è troppo grande e se lo sforzo per superarlo vale la pena e davvero aggiunge qualità alla vita.
Sono certa che una riflessione profonda (fatevi aiutare dagli insegnanti della ragazzina) vi consentirà di scegliere per il meglio.
Auguri!