Voglio trovare il coraggio di andarmene di casa. Io e il mio ragazzo vogliamo andare a convivere, cosa inconcepibile per mia madre narcisista, ha già detto più volte che se me ne andassi di casa l'abbandonerei, non me lo perdonerebbe mai e altre cavolate per farmi sentire in colpa. Fra 2 settimane, quando io e il mio ragazzo festeggeremo 6 anni di anniversario, tireremo fuori l'argomento convivenza e li probabilmente inizierà la terza guerra mondiale, perchè ovviamente non posso prendere decisioni per me stessa, o fare qualcosa che mi renderebbe felice, figuriamoci. Però ho molta paura, paura di fare scena muta e non riuscire a rispondere alle sue cattiverie, alle lagne sui sensi di colpa che tirerà fuori ( tipo "eh ma io ti ho cresciuta, ho fatto mille sacrifici per te, non ho mai trovato un lavoro, ho fatto la mamma a tempo pieno rinunciando a tutto e bla bla bla" insomma ha cresciuto dei figli solo per fargli poi venire i sensi di colpa) ma ho anche la paura opposta, ovvero di sbottare, e dirle in faccia tutte le cattiverie e le cose che ho dovuto subire per 26 anni, e urlarle a dosso tutto, senza più riuscire a controllarmi. Io vorrei riuscire ad avere una conversazione con lei, dirle che ho diritto a fare la mia vita, che non sono un oggetto, che posso fare le mie scelte e che lei deve rispettarle, dirle che ha dei comportamenti sbagliati e che ha bisogno di uno psicologo, ma so già che inizierà ad urlare, mettere il muso, insultarmi e battere i piedi come una bambina di 3 anni. Per farvi capire la situazione da cui voglio scappare...io non posso cucinare, se ho fame e mi volessi fare un piatto di pasta non posso, perchè sporco le pentole, e sono così deficiente che neanche so pulirle, la casa deve essere pulita la domenica e SOLO la domenica, quindi se sono via il weekend me la fa pagare, la doccia si fa SOLO il sabato, perchè quella malata di mente passa una giornata a pulire la doccia, io ovviamente non posso farlo perchè sono imbecille, non posso tenere la porta chiusa, se studio o se sto ascoltando della musica, perchè le manco di rispetto, non posso lamentarmi, non posso arrabbiarmi e non posso piangere, perchè sennò vengo additata come esagerata. Io non ricordo l'ultima volta che ho passato del tempo con mia madre, tipo al cinema o al ristorante, non ricordo di averle mai parlato a cuore aperto, perchè qualsiasi cosa io dica lei predica, giudica e si lamenta. Quando il mio ragazzo quando si è trasferito in un'altra regione lei non mi ha detto "Mi dispiace, se vuoi lo andiamo a trovare, ti mancherà tantissimo ecc" mi guardò malissimo e con cattiveria mi chiese "E te ora che pensi di fare?" praticamente chiedendomi se intendevo seguirlo ed abbandonarlo per sempre o restare lì. Provo così tanta rabbia, rancore e odio, dall'altra parte invece mi dispiace, perchè diventare narcisisti ossessivi come lei non è una scelta, vorrei dirle la cosa giusta per farle capire che io e mia sorella non siamo le sue servette, e per farle capire che ha bisogno di aiuto, come ne abbiamo mia sorella ed io, a causa dei traumi che i nostri genitori ci hanno creato, Ah giusto, mio padre è morto 3 anni fa, ed era un grande stronzo, picchiava me, mia sorella e mia madre, mia madre non ha mai fatto NULLA per difenderci, non lo ha mai lasciato e continua a chiamarlo "Il suo grande amore" cosa che mi fa incazzare, anche perchè sono sempre stata io a difenderla, il mio primo ricordo sono io piccolissima che le chiedo "come mai papà ti picchia ?" e lei invece mi ha sempre inculcato il "non devi dirlo a nessuno, è un segreto, papà in realtà ci vuole bene" ed altre stronzate. Se dovesse tirare fuori il discorso che sono un'egoista a lasciarla da sola, credo proprio che le rinfaccerò quanto sia stata lei l'EGOISTA ad obbligare 2 bambine a vivere in una situazione del genere. Scusate questo sfogo senza capo ne coda, ma sono veramente al limite, fra l'incazzata nera e il terrorizzata. Qualsiasi consiglio è ben accetto. Voglio bene a mia madre, e vorrei che qualcuno l'aiutasse, ma quel qualcuno non posso essere io, non alle spese della mia vita e della mia libertà, non voglio diventare la badante di una matta.