Salve, premetto che è la prima volta che entro e scrivo in questo sito. Ho letto alcuni articoli simili al mio caso ma non del tutto uguali da potermici rispecchiare pienamente. In breve io sto con questo ragazzo da due anni ormai e mio padre fin da subito non ha mai visto bene la relazione poichè lui straniero, nonostante gli sia capitato alcune volte di riconoscere appunto nel mio ragazzo delle ottime qualità come responsabile, gran lavoratore gentile ecc.. Ma da qui a due anni non lo accetta, lo tollera appena giusto per farmi felice, ma non mi fa felice! la famiglia del mio ragazzo è sempre stata gentile con me e mi hanno subito accolta come una di famiglia. Litigo spesso con mio padre perchè ha una mentalità chiusa non vedendo quanto io in realtà sia felice e maturata. Che devo fare??
Ciao Elena, spessissimo ascolto storie simili alla tua. Purtroppo la paura del diverso é ben radicata, ma senza che ci sia una reale conoscenza tra le persone. Proprio per questo diventa importante che tuo padre e il tuo ragazzo si conoscano sempre di più, lui già frequenta la tua famiglia? Cerca di avvicinare tuo padre alla cultura del tuo ragazzo, raccontando anedotti, quante più cose riesci, organizza una cena tipica. Credo anche che se sei felice tua padre lo percepisca, devi darli tempo, non è abituato probabilmente a questa multiculturalità.
Resto a disposizione.
Rimini
La Dott.ssa Luigia Cannone offre supporto psicologico anche online
Buongiorno Elena,
il tema che lei descrive è sicuramente molto delicato.
Mi sento però di sottolinearle un aspetto al quale forse non ha pensato. Probabilmente suo papà le dichiara di non accettare la sua relazione con questo ragazzo perché straniero; ma se, al di là del dichiarato, sotto ci fosse anche una componente più ampia legata alla paura taciuta di suo papà di perderla e alla consapevolezza che sua figlia sta crescendo e sta facendo dei movimenti verso l’autonomia?
Queste riflessioni potrebbero aiutarla a guardare la chiusura di suo padre con altri occhi, andando oltre il tema più esplicito del “razzismo” e potrebbero aprire nuovi spazi di dialogo con lui in cui eventualmente rassicurarlo sul vostro legame.
Spero di esserle stata d’aiuto.
Qualora desiderasse approfondire meglio la questione non esiti a contattarmi.
Un cordiale saluto
Carissima Elena,
non sempre i genitori condividono le scelte dei figli. Ma se tu credi che, ciò che fai è bene per te, allora segui il tuo cuore. Se tu ami il tuo ragazzo e lui veramente si comporterà bene con te, amandoti e rispettandoti, allora tuo padre nel tempo cambierà idea su di lui, accogliendolo veramente come colui che è al tuo fianco e come l’uomo che ti rende felice. Tutti i genitori sani desiderano la felicità dei figli, per cui vedendoti felice riconoscerà il tuo ragazzo. I pregiudizi di tuo padre magari non sono solo che è straniero, ma a volte può nascondere anche della gelosia paterna. Comunque sei una ragazza ancora molto giovane ( 21 anni). Il tempo ti servirà per avere le tue risposte chiare di ciò che vorrai. Ti auguro di essere felice
Roma
La Dott.ssa Iolanda Lo Bue offre supporto psicologico anche online
Ciao Elena,
immagino la difficoltà che stai vivendo e il conflitto interiore che probabilmente vivi tra il desiderio di crearti progetti futuri, nuovi, di essere adulta (la coppia) e il bisogno di accettazione e riconoscimento da parte di tuo padre.
Non avendo sufficienti informazioni su di te e le tue dinamiche familiari, mi soffermerei sullo stile di comunicazione che probabilmente si innesca tra te e tuo padre.
Hai detto che “litighi spesso con tuo padre” per via della sua “mentalità chiusa”. La prossima volta che affronterete questo discorso con lui, prova a non arrivare allo scontro, non deve diventare una lotta di potere, nessuno deve imporre niente a nessuno. Prova ad accogliere senza giudizio ciò che tuo padre ti dice, chiedigli quali sono i suoi dubbi e le sue paure e parlagli di come ti fa sentire al riguardo questo suo atteggiamento, questo suo rifiuto.
Probabilmente non sarà facile e non otterrai nell'immediato la reazione da te sperata, ci vuole allenamento. All'inizio questo cambiamento nella comunicazione destabilizzerà entrambi ma mi auguro che con il tempo riuscirete a trovare un punto d'incontro.
Non abbiamo il potere di cambiare gli altri ma possiamo cambiare qualcosa in noi stessi che sia più in sintonia con quello che proviamo, con le nostre emozioni, con i nostri desideri e i nostri bisogni, e questo cambiamento "invita" l'altro a regolarsi in modo differente.
In bocca al lupo per tutto!
Un caro saluto.