Non so come aiutare mia sorella

Davide

Buongiorno a tutti;
è la prima volta che scrivo in un forum, in realtà mai avrei pensato di farlo, ma ho bisogno del vostro aiuto per mia sorella.
Lei ha quasi 30 anni, una bella ragazza, un lavoro che la soddisfa, non è mai riuscita a tenere una relazione stabile, non ha molti amici e quando torna a casa la sera è sola. Da qualche mese io e la mia famiglia abbiamo notato dei comportamenti un po strani... non riesce a socializzare, vorrebbe uscire con amici ma quando è il momento di uscire non esce, si crede brutta (l altro giorno siamo entrati in un negozio, si è provata un vestito che le stava davvero bene, la sua reazione guardandosi allo specchio è stata di mettersi a piangere e dire che fa schifo e che si sente grassa).
Vorrei aiutarla ma non so come fare e questo mi distrugge. Vorrei consigliarle di andare da uno psicologo per parlare, ma non so neanche come dirglielo. Aiutatemi per favore

3 risposte degli esperti per questa domanda

Buongiorno Davide , hai dato un rimando a tua sorella così come lo hai descritto a noi? Le hai chiesto come sta? Se sta attraversando un momento particolare ? Falla sentire capita é importante .

É difficile aiutarla se lei non ritiene di aver bisogno , per questo dovresti parlarci e cercare di capire il più possibile. 

Quando scrivi che si "crede brutta" é perché lei lo ha esplicitato ?

Resto a disposizione

Dott.ssa Luigia Cannone

Dott.ssa Luigia Cannone

Rimini

La Dott.ssa Luigia Cannone offre supporto psicologico anche online

Gentilissimo Davide,

innanzitutto è importante che il desiderio di essere aiutati parta dalla diretta interessata e in tal caso Le indicherei di suggerire a Sua sorella di rivolgersi a un professionista della Sua zona per approfondire i suoi vissuti e definire la migliore modalità di intervento.

Un fumatore sa che le sigarette fanno male eppure continua a fumare, perché talvolta la sola consapevolezza cognitiva non è sufficiente: per l'ottimista il bicchiere è mezzo pieno, per il pessimista mezzo vuoto ed entrambi non considerano che il bicchiere è mezzo pieno d'acqua e mezzo pieno d'aria.

Tutto cambia quando iniziamo ad accettare i limiti di noi stessi e a usare meglio le nostre risorse: se teniamo una ferrari in garage non la sfruttiamo nel pieno di tutte le potenzialità e alla base c'è la benzina e quindi la motivazione.

Inoltre l'intervento psicologico cerca di aiutare la persona a trasformare le proprie fragilità in risorse, come fa l'artista kintsugi con i vasi rotti e ciascun vaso diventa diverso dall'altro, perché unico e speciale.

Buona ricerca.

 

Gentile signora,

lei sta già aiutando sua sorella standole vicina ! Credo sia opportuno suggerirle di rivolgersi ad uno psicoterapeuta ( da scegliere fra i professionisti iscritti all'albo degli psicologi della sua regione, magari privilegiando chi offre il primo colloquio gratuito).Le ricordo però che " è possibile condurre un cavallo alla fonte, ma non è possibile farlo bere, se non vuole". Con questo intendo dire che la motivazione di seguire un percorso terapeutico deve partire da chi è in difficoltà e non può essere indotta da altri. Dalle sue parole sembrerebbe che sua sorella abbia fra gli altri problemi di autostima che forse poggia su aspetti depressivi che probabilmente hanno radici antiche.

Augurando ogni bene a lei e a sua sorella la saluto.