Perché mi comporto sempre allo stesso modo con gli uomini?

francesca

Salve, vorrei capire perché mi comporto sempre allo stesso modo con gli uomini....credo di odiarli, ma allo stesso tempo ne ho paura forse...convivo da 24 anni con un uomo, una convivenza conflittuale da sempre, lui problemi con la tossicodipendenza, due figli di 18 e 13 anni, il secondo affetto da sindrome genetica con disabilità intelletiva e quindi tanti problemi....ho sempre seguito i miei figli da sola, lui era preso dai suoi problemi, ora ne è uscito e vorrebbe fare il padre, ma credo sia tardi....io ho perso la stima in lui, così lo respingo dicendogli di continuo di andarsene per sempre.....forse non è ciò che voglio, non lo so più nemmeno io..... Vorrei riprendermi la mia vita, pensare a me , ma non è facile .....ho chiuso anche con mio padre , mi da delusa tanto.....da un anno ho conosciuto un altro uomo che, inizialmente si è presentato come separato in casa, vedevo in lui un isola felice, poi ho iniziato a scoprire che sua moglie era incinta , ed hanno avuto il loro bambino, dopo anni che ci provavano, lui non era affatto separato ma solo in crisi, nonostante ciò ho continuato la relazione fino al punto di non poterne fare più a meno..... Ma sono travolta dalla gelosia per sua moglie, per suo figlio, per la sua vita, e faccio continue scenate, lo mollo di continuo ma poi torno....o torna lui con mille scuse e ricominciamo da capo....credo che lo lascio e lo allontano per avere delle prove da lui....ma mi ha detto chiaramente di amarmi , me lo dimostra con mille attenzioni, ma non lascia sua moglie e suo figlio.....dice di volerle bene ma di non amarla....ama me , ed io lo allontano....forse è il mio modo di farmi amare? Allontano mio marito, allontano lui.....perché mimcomporto così ?

12 risposte degli esperti per questa domanda

Buongiorno Francesca, la ringrazio per aver scelto questo spazio per condividere la sua situazione. Le consiglio di contattare uno specialista proprio per avere una visione più chiara delle problematiche che riporta. Spesso noi ci comportiamo in base alla storia di vita, alle esperienze fatte e con il tempo assumiamo dei comportamenti che non sono finalizzati al benessere.  Se desidera informazioni  rispetto al mio lodi di lavorare sono a disposizione. Cordiali Saluti

Dott.ssa Federica Buffoni

Dott.ssa Federica Buffoni

Roma

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Rispondere alla domanda "perchè? per quali motivi?" non comporta di conseguenza trovare la soluzione. Non attraverso il semplice capire intellettuale si può realizzare il proprio equilibrio affettivo. Si potrebbe rispondere, conoscendo meglio la sua storia lontana, che quel rapporto con quel genitore indusse un certo complesso e incide ancor oggi nelle relazioni affettive: certo comprendere in profondità questi precorsi originari può avere l'effetto di sciogliere dei nodi e aprire nuove possibilità, ma questo ha senso solo se ottenuto nell'ambito di una relazione terapeutica significativa e profonda. Pertanto le consiglio proprio questo, di affidarsi a una psicoterapia, che la sostenga a maturare la svolta interiore che la porti a proporsi all'uomo in modo sufficientemente appagante, e che la sostenga anche nel rapporto con i suoi figli, e nella particolare loro situazione.

Buonasera Francesca,

purtroppo non è possibile dare una risposta univoca alle domande che lei si sta ponendo, non senza conoscere la sua storia familiare e personale in maniera più approfondita. Non esistono risposte o soluzioni uguali per tutti.

Dalle sue parole si coglie il senso di frustrazione e la stanchezza rispetto alle situazioni che sta vivendo e, a volte, arrivare a questo punto può essere un momento di svolta positiva per decidere di cambiare a farsi aiutare a comprendere più a fondo le dinamiche in gioco. Sembra esserci anche molta confusione, lei stessa afferma di non avere chiaro quello che vuole.

Spesso accade che le vicende passate della propria vita condizionino anche pesantemente le scelte del presente; per questo è fondamentale comprendere il passato per modificare il presente e, di conseguenza, il futuro. Un errore che spesso si commette è quello di sbilanciarsi verso gli altri, di cercare fuori la sicurezza e l’apprezzamento dei quali abbiamo bisogno, piuttosto che rientrare in noi stessi per trovare le risposte e le risorse che ci servono per ricostruire un equilibrio personale. Lei scrive “Vorrei riprendermi la mia vita, pensare a me” e credo che questa sia la direzione che dovrebbe cercare di seguire e l’obiettivo che si dovrebbe porre: mettere da parte quello che gli altri dicono e pensano e capire prima di tutto cosa desidera lei. In questo potrebbe avere bisogno di aiuto e un percorso psicologico potrebbe sicuramente aiutarla a fare chiarezza e a prendersi cura di se stessa.

Cordiali saluti.

Gentile Francesca,

dal suo racconto emerge una vita contrassegnata da esperienze negative con il genere maschile, a partire da suo padre, rispetto al quale nutre un vissuto di delusione. Non ci dice rispetto a cosa, ma, generalizzando, potremmo affermare che la delusione sopravviene nel momento in cui non si rispettano le aspettative, non si è all'altezza. E in fondo anche gli uomini con cui è stata/sta non sono all'altezza: non sono all'altezza di essere compagni, padri, uomini.  Ma ricordiamoci sempre che le relazioni sono dialogiche, e se si fondano e si mantengono su certe dinamiche, ci sono comunque dei meccanismi funzionali per entrambe le parti. Ma in questo momento è evidente che per lei il prezzo da pagare per stare in queste relazioni sta diventando troppo caro...Allora sarebbe molto utile per  chiedersi che cosa significhi per lei stare all'interno di relazioni con uomini "non all'altezza". Forse sono uomini, che proprio per questa loro peculiarità, le permettono in qualche modo di avvicinarli, ma tenerli a distanza, di non implicarsi mai completamente...? Se desidera poter approfondire la questione, può contattarmi per un consulto tramite il modulo contatti di questo portale.

Cari saluti.

 

Li allontana e non si separa, non chiude. Sembra né con te né senza di te. Sembra non riesca a stare troppo vicina e neanche troppo lontana senza trovare la giusta distanza per stare comoda in una relazione. È difficile dire perché si comporta così, servirebbero maggiori elementi di conoscenza. Che rapporto aveva con i suoi genitori? E con suo padre? In che modo l’ha delusa?

Sembra anche che la delusione ricorra nella sua vita: suo padre, suo marito, il suo amante …

Un saluto

Cara Francesca,

la tua storia mi ha colpito molto per i sentimenti che porti dentro da tutta una vita: la rabbia, l'odio, il dolore, la paura e soprattutto la solitudine. Non l'hai citata ma a me sembra evidente che con la tua domanda e forse anche con la tua storia "isola felice" tu stia cercando il modo di uscire dal tuo mondo solitario, di urlare il tuo dolore per non essere stata vista nè compresa dagli uomini della tua vita, da quel padre che ti ha delusa tanto e con cui hai chiuso, da quel compagno preso dalla sua tossicodipendenza. Hai affrontato 24 anni di convivenza conflittuale e cresciuto due figli da sola, accollandoti completamente le difficoltà ed il dolore per un figlio con problematiche importanti, ora dici di volerti riprendere la tua vita, pensare a te, ed io te lo auguro, ma per farlo non puoi continuare a chiedere ad altri di essere vista, devi prima accettare di non aver ricevuto probabilmente l'amore sicuro di cui avevi bisogno e poi imparare tu stessa ad amarti. Solo così potrai smetterla con le tue relazioni distorte, disequilibrate, potrai vedere l'altro ed essere vista, per quello che sei, ed essere amata per lo stesso motivo. Te lo auguro Francesca, te lo meriti.

Se dovessi sentire il bisogno di fare questo percorso di crescita insieme, contattami pure.

Buona vita

Carissima Francesca,

esordisco dicendole che rispondere al suo quesito non è semplice, nè tantomeno io o altri colleghi potrebbero darle una risposta chiara e netta. Lei ha una lunga storia, anche se conflittuale, di convivenza con il suo compagno, 24 anni, che da come la descrive sembrerebbe molto complessa. Da quanto scrive non mi è chiaro se i figli di 18 e 13 anni sono vostri o frutto di una precedente relazione, ma indipenentemente dalla paternità non credo che sia tardi per "fare il padre" soprattutto se la sua assenza è stata legata ad altri problemi. Quindi cercherei di essere meno dura con lui rispetto a questo punto, che ovviamente nulla c'entra con l'essere coppia. La sua storia si è ulteriormente complicata con l'incontro di un secondo uomo che ha conosciuto circa un anno fa e al quale si è data, almeno così sembra, completamente e di certo questa nuova storia non va a semplificare la precedente nè tantomento la sua situazione attuale. Come dicevo inizialmente non posso dare una risposta alla sua difficile domanda esistenziale, ma posso consigliarle di semplificare un pò la sua vita augurandole il meglio.

Buongiorno gentile Francesca,

la sua modalità di portare avanti la relazione con gli uomini  ha radici lontane, che risalgono alla sua infanzia e ai suoi vissuti con le figure di riferimento. La sofferenza che prova è attraversata da conflitti e questo ne donota la profondità. Signora, forse è giunto per Lei il momento di riallacciarsi al suo passato per poter risolvere efficacemente. La psicoterapia ad impostazione psicodinamica le potrebbe essere di grande aiuto in tal senso.

La saluto cordialmente

Buonasera, certamente vive una situazione di difficile gestione e non è facile avere fiducia in uomini che sembrano non darle sicurezza. Il primo uomo legato alla sua situazione di tossicodipendenza in cui non riuscendo a prendersi cura di se difficilmente avrebbe potuto prendersene di lei e i suoi figli. L'uomo con cui ha iniziato una relazione ipotizzando una possibile separazione in casa quando poi improvvisamente la gravidanza è la manifestazione di una separazione che non c'è. 

Come fa a potersi fidare e affidare a uomini con queste caratteristiche? il fatto che li allontani è anche protettivo. Accenna inoltre al fatto che suo padre l'ha delusa in qualche modo. La sua figura di riferimento maschile porta un'ingiunzione a "Non fidarsi", quindi se non si prende cura di questo aspetto lavorando su alcune cose, probabilmente continuerà ad "attirare" o ad "essere attirata" da persone che le confermeranno questa condizione. Alla domanda "perchè mi comporto allo stesso modo con gli uomini" la risposta è, perchè gli uomini che incontra hanno caratteristiche molto simili e quindi la situazione in cui si trova è bene o male la stessa.

Ne parli con uno specialista che possa aiutarla a mettere ordine su questo e cominci a volersi bene, imparerà a credere in se stessa e il resto verrà da se.

Buona fortuna per tutto

Salve Francesca.

Penso che sia arrivato il momento di fare chiarezza nella sua vita: 24 anni di convivenza con un uomo, che presenta diverse problematiche che coinvolgono e condizionano in maniera negativa la vostra vita di coppia, sono elementi che non possono più essere sottovalutati. Inoltre, la relazione parallela con un altro uomo, incontrato nel mezzo di una sua crisi coniugale, non l'aiuta a fare chiarezza.

 Nella sua lettera ci sono segni di autoconsapevolezza del dolore causato dalla confusione in cuoi si trova, e ha chiesto aiuto: io le dico di non fermarsi alla sola richiesta scritta, ma di prendersi sul serio e farsi aiutare da una figura competente.

La saluto cordialmente.

Buongiorno Francesca, noto dal suo scritto la presenza della rabbia per non riuscire a stabilire un rapporto sereno di coppia sulla base della complicità quale presupposto fondamentale perché sia soddisfacente e permanente insieme al  forte bisogno di uscire da queste situazioni.  All’interno di questa difficoltà mi chiedo qual è la vera origine di questa  tanta rabbia che prova nei confronti degli uomini!  E poi , cosa significa  per lei non riuscire a riprendersi la” propria vita”? Ho l’impressione che generalmente scelga partner con problematiche affettive e/o esistenziali che poi tutto sommato è portata a dover, giustamente, lasciare. Ama e odia gli uomini, li avvicina e li allontana  perché  non si sente veramente amata e considerata, li mette alla prova perché  si sente ingannata e continuamente abbandonata. In questo contesto le consiglio di riflettere sull’ uomo   che per primo non ha espresso il vero amore che lei desiderava e che in qualche modo è stata la prima persona dalla quale è stata abbandonata rifiutandosi   di esercitare  il genuino amore basato sulla complicità emotiva ed affettiva. Quindi, il fatto di” riprendere la propria vita” le richiede una svolta nel modo di percepire  la figura maschile,  nel  ruolo e nelle competenze  che deve esercitare ed esprimere nei suoi confronti all’insegna anche della collaborazione e della complicità gestite nel quotidiano. In altre parole si chiarisca quali uomini possono ricevere e dare fiducia in un rapporto equilibrato di coppia dove le azioni diventano reciproche e complementari. Soprattutto accetti di non volere gestire la relazione di coppia da sola ma trovi la fiducia nell’altro  chiedendo una comunicazione chiara e trasparente all’insegna di una relazione paritaria. Cordiali saluti

Dott.ssa Maria Zampiron

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Padova

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Buongiorno Francesca! Difficile rispondere alla sua domanda ‘perché mi comporto così?’ leggendo poche righe dove racconta le difficili relazioni con il maschile. Sarebbe importante conoscere la relazione paterna per verificare se ci sono degli schemi relazionali che tende a ripetere nella sua vita. Il suo allontanarsi e riavvicinarsi, ad esempio. Se non riconosciamo i nostri schemi introiettati, non potremo mai liberarcene. Si faccia coraggio e cominci a conoscere se stessa; è un percorso a volte duro, ma doveroso per vivere serene. Un caro saluto

Dott.ssa Alessandra Paulillo

Dott.ssa Alessandra Paulillo

Roma

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