Perché non riusciamo a stare bene anche se ci amiamo?

Sere

Ho intrapreso una relazione con un'altra ragazza da circa 4 mesi. Mi è piaciuta subito moltissimo e, al contrario di quanto faccio solitamente, ho deciso di lasciarmi andare di mettere da parte le mie paure e vivermi la relazione pienamente. Tra di noi c'è una forte connessione mentale, spirituale e fisica ma siamo molto diverse nel modo di vivere e di approcciarci al mondo. I momenti in cui le cose vanno bene sono fantastici, un amore fortissimo che mi da la possibilità di sentire una gioia e una voglia di vivere tipica dei bambini. Dall'altra parte molto spesso ci sono forti litigi tra noi. Questi litigi sono dati dal nostro modo profondamente diverso di comunicare le nostre emozioni ma anche da errori che commettiamo come ad esempio riversare sull'altra le proprie paure e insicurezze oppure intraprendere comportamenti "tossici" che portano a ferire l'altra persona. L'amore che c'è tra noi è innegabile ma allo stesso tempo ci ritroviamo spesso in situazioni di tensione, litigio e tanta tristezza. Purtroppo non riesco a capire se la cosa giusta da fare sia continuare a impegnarmi nel cercare di formare un nostro vocabolario per comunicare meglio e per lasciare fuori dalla nostra storia le nostre paure e i traumi che ci portano a ferirci, oppure sia meglio concludere la relazione.

6 risposte degli esperti per questa domanda

Buonasera Sere

La vostra relazione sembra basarsi su due aspetti:

  • Lo stare bene insieme
  • l’amore reciproco.

Non sottovalutarli.

È naturale che in una relazione ci siano gli alti e bassi, ma insieme ai momenti di tensione esistono quelli permeati dalla gioia e la serenità.

Non sei la sola a contribuire e credere in questa storia d'amore e parlare, ascoltarsi e condividere ognuno il pensiero dell'altra anche i più tristi, senza mettere da parte nulla, è sicuramente un buon inizio. 

Gentile Sere

I forti litigi di cui parla nascono proprio dal modo differente di comunicare le emozioni ma anche direi vengono fuori in base alle esperienze personali che ognuna di voi fa individualmente e. porta all'interno della coppia

Da quello che scrive si percepisce che ci sono tante cose che vi tengono legate e che fanno sentire viva la vostra unione.

Sere a quanto pare non ha messo definitivamente da parte le sue paure (accenna a queste paure senza definirle).

A volte si litiga perché non ci si rende conto di cosa effettivamente voglia dirci l'altro.

Il litigio nella coppia può essere molte volte anche costruttivo nel senso che può portare il legame a diventare più forte.

Quello che si avverte in questo contesto é un sentimento forte e scambievole da parte di entrambi. Allontanarvi sarebbe la peggiore delle sofferenze perdereste in questo caso la serenità sia individuale che di coppia.

Dovrebbe cercare di lavorare sulle sue paure che a quanto pare non sono state definitivamente messe da parte come dice per viversi pienamente la relazione e potrebbe allo stesso tempo cominciare una psicoterapia insieme alla sua compagna per avviare una migliore conoscenza per poter placare gli animi in momenti in cui dovesse esserci incomprensione, mettere in discussione con il terapeuta i vostri limiti per far emergere le risorse.

Resto a disposizione. Ricevo anche in modalità on line

La saluto cordialmente e le faccio i migliori auguri!

Dott.ssa Michelina Federico

Dott.ssa Michelina Federico

Dott.ssa Michelina Federico

Caserta

La Dott.ssa Michelina Federico offre supporto psicologico anche online

Cara Sere,

Non c'è una scelta giusta e una sbagliata sul da farsi... La domanda è: tu cosa vuoi? Voi cosa volete come coppia? Quanto avete desiderio di investire nella vostra relazione e nel trovare un vostro equilibrio e un vostro vocabolario? Quanto questo desiderio è reciproco? Quanto è cosa sei disposta tu a tollerare di lei e lei di te?

Forse vi puó essere utile una consultazione di coppia, dove potete analizzare quali dinamiche entrano in campo quando ci sono questi litigi così forti, per provare a trovare nuovi modi di viverli...

Spero di esserti stata in parte d'aiuto. Per qualsiasi altra informazione resto a tua disposizione.

Dott. Ssa Alice Piccardi

Dott.ssa Alice Piccardi

Dott.ssa Alice Piccardi

Udine

La Dott.ssa Alice Piccardi offre supporto psicologico anche online

Cara Sere,
si è chiesta cosa la tiene legata a questa persona?
Cosa desidera da una relazione ?
Provi a riflettere sui suoi desideri, sui suoi bisogni .
Un colloquio con uno psicoterapeuta potrebbe aiutarvi , se lo ritiene necessario, a trovare un linguaggio comune di comunicazione condivisa .
Rimanendo a disposizione,

Dott. ssa Maria Chiara Paladini

Ciao!

Innanzitutto mi voglio complimentare per la sua capacità introspettiva, che dalle poche righe che ha scritto è molto evidente. Le dico questo perché mi sembra di scorgere proprio fra le righe dei suoi pensieri scritti la risposta che lei sta cercando.

Ha parlato di una profonda connessione mentale, spirituale e fisica; inoltre è molto consapevole che avete modi diversi di comunicare le emozioni e che spesso entrambe riversate sull'altra proprie paure ed insicurezze. In un legame intenso come quello nato tra voi è molto facile che accada ciò. E spesso, le dirò, l'altro ci attrae proprio perché in qualche modo riflette e rende manifeste alcune delle nostre ferite emotive più profonde e spesso ciò rappresenta un'arma a doppio taglio: se da un lato vi fa sentire una profonda comunione, dall'altra può attivare antiche paure e bisogni passati mai soddisfatti. Proprio quest'ultimo aspetto può indurre a confondersi e a ricercare nell'altro le soddisfazioni e le sicurezza mancate in un altro tempo.

Ma sento che le sto dicendo cose per lei non nuove; quello che voglio aggiungere invece è che proprio questi legami così coinvolgenti ed attivanti possono divenire occasioni per una profonda trasformazione di se stessi. Piuttosto che cercare di trovare un vocabolario comune, io credo che la strada migliore sia quella di accogliere il canale comunicativo dell'altro, senza aspettarsi che comunichi in modo diverso. Perché spesso le aspettative ci impediscono di cogliere cosa l'altro fa per noi e, cosa ben più grave, ci inducono a volere dall'altro cose che non è tenuto a darci: può mai egli ripagarci di tutto l'amore che in passato non abbiamo sentito di ricevere? Può mai egli comportarsi come un novello genitore che ci ama incondizionatamente e che è tenuto a comprenderci senza che noi proferiamo parola?

Allora l'invito che vi rivolgo è quello di separare i bisogni legittimi legati alla coppia, da quelli personali, passati, infantili che possono condizionare il vostro modo di relazionarvi reciprocamente e di non smettere mai di parlarvi, di cercare, ognuna a modo vostro, di comunicare ciò che sentite e provate, senza aspettative o pretese, ma nella fiduciosa attesa che l'altra saprà a suo modo essere vicino.

Sarà poi lei stessa a capire se avrete trovato una strada comune o se invece sarà meglio separare il cammino.

Innanzitutto, cara Sere, in una coppia ci si deve impegnare in due per continuare a farla vivere, per migliorare il rapporto, per smussare gli spigoli, per supportare e sopportare. Se lo fa una componente sola della coppia, la coppia tende a scompensare, a disequilibrare, a rendere infelici e stanchi. Sembra evidente che ci sia fra voi una forte attrazione ma, per fare coppia ci vuole di più che va compreso e vissuto giorno per giorno, senza appesantire l'altro se non per cercare strade assieme. Prima di prendere decisioni, ti consiglio di prendere contatto con uno psicologo che aiuti a esaminare la situazione di coppia con obiettività. Cari saluti. Gianna Maria Tavoschi, Udine