Buongiorno a tutti, Scrivo per chiedere un consiglio. A seguito della morte di mia madre, avvenuta quasi 4 anni fa, mio padre si è preso in carico di gestire tutto della casa ereditata da mia mamma e che abbiamo cointestata io, lui e mio fratello. Nonostante negli anni io continuamente gli abbia chiesto se avesse bisogno di una mano, lui ha sempre detto che non c'erano problemi e che avrebbe gestito lui. (Io abito a 300km di distanza). In questi 4 anni spesso mio padre mi ha chiesto soldi per "sopravvivere" o "urgenze" e sempre senza domande glieli ho dati e non glieli ho mai richiesti indietro nonostante ogni volta che scendo a trovarlo lo veda con scarpe nuove, vestiti nuovi, ecc... Ovviamente tutto di marca (si parla di un totale di 3000€ circa). Qualche mese fa ho ricevuto la lettera di un avvocato per bollette non pagate in quella casa cointestata di cui non ho nemmeno le chiavi ed in cui lui vive. Non avendo lui soldi, ho pagato io (3000€) e lui mi ha restituito 2/3 del dovuto. Gli ho ribadito la mia disponibilità ad aiutare e chiesto se ci fosse altro da pagare. Ha negato tutto. Il grande problema è che a distanza di pochi mesi si è verificata la stessa cosa, per altre spese, con questa volta il rischio che pignorassero il mio stipendio o, sebbene sia una possibilità remota, parte della casa che ho appena acquistato con il mio fidanzato. Anche questa volta lui non ha soldi ed ho dovuto pagare io (8000€) con grandi sacrifici anche del mio fidanzato che fortunatamente mi ha prestato i soldi che mi mancavano. Ho il conto a zero e sebbene io abbia un buon lavoro con un buono stipendio, fra mutuo, questi soldi che mi chiedono per colpa di mio padre, spese mediche che devo necessariamente sostenere, ho il conto a 0. Mio padre, in tutto questo, dice che mi restituirà tutto, ma puntualmente mi arrivano messaggi da parte sua con screenshot del c/c quasi a 0€ e messaggi in cui dice che non mangerà per giorni perché non ha soldi e che "per fortuna c'era tuo fratello che mi ha offerto una pizza". Io sono stufa, stanca. Spero di sistemare legalmente la faccenda il prima possibile e non essere più comproprietaria, ma nonostante io sia arrabbiata vivo col costante senso di colpa che potrei fare di più, dargli 50€ per la spesa (che equivarrebbe a chiedere 50€ al mio fidanzato). È normale che io abbia questi sensi di colpa nonostante tutto quello che ho fatto per mio padre???
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Roma
Il Dott. Francesco Damiano Logiudice offre supporto psicologico anche online
Gentile Laura,
Deve essere estremamente difficile affrontare una situazione in cui si sente sia responsabile che presa in mezzo, soprattutto quando si tratta di una figura genitoriale. La responsabilità e il dovere verso i propri genitori possono spesso portare a sentimenti di colpa, specialmente quando ci si trova in situazioni complesse come la sua. Tuttavia, è importante riconoscere che ognuno ha i propri limiti e che non si può essere sempre in grado di risolvere o gestire tutto da soli.
Il ruolo del suo compagno in questa situazione è fondamentale. La sua comprensione e il suo sostegno sono preziosi, e insieme potete trovare soluzioni e modi per affrontare la situazione. Tuttavia, è anche importante considerare che, nonostante l'amore e il sostegno che può offrire, non dovrebbe essere l'unico a sostenere l'intero peso della situazione.
Potrebbe essere utile cercare una consulenza legale o finanziaria per proteggere se stessa e le sue risorse. Inoltre, potrebbe valutare l'idea di cercare un supporto psicologico per gestire i sentimenti di colpa e di frustrazione che sta vivendo. Ricordi che ha il diritto di proteggere se stessa e le sue risorse, e che prendersi cura di se stessa è fondamentale.
Torino
Il Dott. Matteo Piccioni offre supporto psicologico anche online
Buongiorno Laura, capisco che sia estremamente complessa questa situazione, a maggior ragione perché generata da suo padre e mi dispiace per la sofferenza che sta provando.
Concordo con il collega che le suggerisce di richiedere una consulenza finanziaria/legale per tamponare questa situazione, ma prima volevo sapere se avesse provato a parlarne direttamente con suo padre, in modo chiaro e deciso, per capire che cosa stia accadendo realmente.
Questa situazione non va a toccare solamente l'aspetto economico, ma anche il suo rapporto con suo padre, con il suo fidanzato e il suo benessere psico-fisico.
Il senso di colpa è un sentimento profondo che a volte si sviluppa fin dall'infanzia, quindi è difficile darle una risposta così rapidamente. Se desiderasse iniziare un percorso psicologico, potrebbe andare a capire cosa c'è dietro il senso di colpa e imparare ad affrontarlo in maniera più adattiva.
Se volesse quindi iniziare una terapia, resto a disposizione, ricevo in presenza a Torino.
Le faccio i miei auguri per questa situazione, sperando che riesca a superarla il prima possibile.
Buona giornata
Dott.ssa Victoria Guidone
Torino
La Dott.ssa Victoria Guidone offre supporto psicologico anche online