Sono sempre stata una ragazza timida e quindi soffro molto d'ansia ,mi prendono degli attacchi improvvisi e non so che fare ho sempre paura di tutto ,ho 20 anni e non sono stata mai fidanzata perché i ragazzi per colpa del mio carattere li allontano ma purtroppo non ll faccio apposta , ho conosciuto un ragazzo ma dal vivo non riesco mai a parlarci a volte nemmeno riesco a salutarlo perché mi prendono degli attacchi improvvisi di ansia e mi bloccano. Ora non so più che fare le ho davvero provate tutte , sono disperata, ho bisogno di un consiglio, grazie.
Cara Maria,
quando la timidezza diventa un ostacolo al normale svolgimento della vita quotidiana e sociale, soprattutto alla tua giovanissima età, si può soffrire davvero molto. Spesso le persone molto ansiose sono sempre particolarmente preoccupate di non fare brutte figure quando si trovano con altri, la cui opinione è per lor molto importante (ad esempio un ragazzo che interessa).
Infatti i disturbi ansiosi hanno in comune tra di loro, la tendenza a sopravvalutare il rischio che accada qualcosa di sgradevole (una brutta figura, un evento spiacevole, un incidente o altro), e contemporaneamente a sottovalutare le proprie capacità di gestire bene la situazione.
Questo stato di preoccupazione/timore costante è il responsabile dei sintomi spiacevoli come tachicardia (il cuore che batte all’impazzata), sudorazione, irrequietezza, tensioni muscolari o addirittura mal di pancia o mal di stomaco ed altri.
Sei molto giovane e hai la possibilità di interrompere subito il circolo vizioso dell’ansia e delle paure che ti blocca. Ti consiglio pertanto di rivolgerti ad un professionista psicoterapeuta cognitivo-comportamentale, che ti aiuterà a superare e a gestire le tue paure ed i timori che ti bloccano, per poter iniziare a vivere in maniera finalmente serena e gratificante la tua vita e le relazioni con l’altro sesso.
Cara Maria, l'ansia quando non è eccessiva e spropositata è normale, serve a preparare la persona a fronteggiare eventuali situazioni, problemi o compiti che richiedono un certo livello di attivazione, impegno e attenzione. Nel tuo caso però, l'ansia che tu provi è esagerata rispetto alla situazione scatenante e, di conseguenza non ti. Permette di affrontare al meglio le situazioni sociali. Il mio consiglio è di chiedere aiuto a uno specialista, magari a orientamento cognitivo-comportamentale, che insieme a te può modificare il tuo modo di vivere le relazioni sociali. Intanto ti consiglio di porti alcune domande per iniziare a riflettere: Che cosa provo e come mi comporto in questa situazione? Che cosa penso? Di cosa ho paura? Cosa potrebbe succedere? Quelli che io penso è utile ad affrontare la situazione? Potrei pensare qualcosa di diverso da quelli che penso di solito e che mi potrebbe aiutare ad affrontare la situazione?. oltre a questo prova ad esporti alla situazione partendo da piccoli obiettivi arrivando pian piano a obiettivi più grandi (ad esempio, all'inizio puoi provare a stare 2 minuti nella situazione temuta a debita distanza, il secondo obiettivo potrebbe essere passare di fianco al ragazzo in questione...e via via cosi fino ad arrivare a parlarci senza sperimentare troppa ansia) Buon proseguimento
Buongiorno Maria
mi dispiace che alla tua età stai già così male. Comprendo quanto la tua ansia possa ostacolarti nel conoscere nuove persone e proporti agli altri. A volte capita che nel tentativo di proporci nel miglior modo possibile cerchiamo di controllarci secondo un'idea di ciò che per noi è migliore, ma quando pensiamo che siamo ben lontani da quell'idea a volte ci mettiamo paura e ci impediamo di rischiare. Pensi che anche per te sia così? Potrei consigliarti di cominciare un percorso, in cui capire qual'è l'immagine che hai di te stessa e aiutarti a riconciliarla con la realtà per sentirti finalmente libera di esprimerti.
Se vuoi informazioni puoi contattarmi
Ti auguro una buona giornata!
Cara ragazza, quel che descrive, pur essendo comune, fa pensare che nel suo piano inconscio si è creato come un blocco, un nodo che le impedisce di andare avanti, di vivere i rapporti con fiducia in sé, sicurezza e serenità. Questo è evidente in particolare nella difficoltà insormontabile a rapportarsi con l’altro sesso, ciò che denota un complesso sottostante. Indicazioni su come fare non ottengono l’effetto sperato: chiunque può spronarla ad essere e fare e comportarsi nel modo efficace, ma – come avrà già sperimentato – non funziona. Quel che riguarda un blocco inconscio è ben più potente della volontà e dei propositi. Pertanto quel che le consiglio è di intraprendere una psicoterapia, dove queste dinamiche interiori possono essere elaborate e superate, soprattutto alla sua età così giovane. Può rivolgersi con fiducia a me.
Buongiorno gentile Maria,
essere timidi non equivale necessariamente a soffrire di attacchi di ansia, è invece importante allenarsi alle abilità sociali che dovrebbero essere alimentate fin dalla prima infanzia. Il suggerimento che posso darle è quello di curare in modo efficace il suo stato d'ansia attraverso una psicoterapia. Inoltre, le sue paure la mettono in stato di allerta in quanto non riesce a padroneggiare il suo desiderio di aprirsi alle relazioni ma questo si può imparare. Se lo desidera, rimango a disposizione nella proposta di un percorso psicologico che tenga presente tutti e due i problemi da Lei presentati. Lei è giovane e può superare egregiamente questo stato di tensione. Tenga presente che per le persone giovani come Lei, offro una psicoterapia accessibile.
Cordialmente
Gentile Maria, intanto è già un passo avanti il fatto che ha deciso di affrontare questo disagio.
Purtroppo non esiste un "consiglio" vincente ma un percorso, un approccio al problema, individuale che la vede coinvolta in prima persona.
Ha mai pensato di rivolgersi ad uno psicoterapeuta? Il sintomo e cioè l'ansia, è uno stato di allarme che coinvolge una risposta fisiologica a fronte di una forte emozione legata ad un pensiero, una immagine, un giudizio, una considerazione passata o presente.
C'è bisogno di un lavoro diretto con la persona per la soluzione del caso.
Se è di Roma, puo fare, se lo desidera, riferimento a me.
Un cordiale saluto
Roma
La Dott.ssa Daniela Benedetto offre supporto psicologico anche online
Da quello che Lei scrive possiamo ipotizzare una generica paura e ansia riferita solitamente a situazioni sociali; a volte può manifestarsi paura nelle interazioni sociali o nelle situazioni in cui è richiesta una prestazione (a scuola, sul lavoro). Spesso si ha paura di dire o fare qualcosa che possa mettere in imbarazzo. Un’altra caratteristica può essere una marcata ansia che precede situazioni temute (ansia anticipatoria). Alle persone che provano tale disagio, spesso accade, di riconoscere, quando sono lontane dall’evento, che le loro paure sono assolutamente irragionevoli ed eccessive. Questo disagio può tendere a cronicizzarsi se non affrontato, inducendo le persone ad evitare le attività a cui vorrebbe partecipare. Per una valutazione più approfondita Le consiglio di rivolgersi ad uno specialista che possa offrirle uno spazio di ascolto affidabile e competente. Avrà così la possibilità di esprimere ed elaborare le intense emozioni legate a quelle situazioni di disagio e potrà fare affidamento su una nuova lettura ed una ridefinizione del suo problema.
Restiamo in contatto
Salve, ho letto quanto scrivi circa la tua timidezza e la tua difficoltà nel creare delle relazioni "dal vivo" a causa dell'ansia che scaturisce quando entri in relazione con qualcuno.
In questi casi, immagino che l'ansia che senti sia legata alla vergogna e al timore di farti conoscere realmente dall'altro; mi verrebbe da chiederti cosa immagini che l'altro posssa pensare di te? quali sono i pensieri che ti fai? e che valutazione hai circa te stessa? credi di piacere agli altri?
Queste sono solo alcune delle domande che potrebbero aiutarti a comprendere meglio cosa ti accade.
Per la gestione dell'ansia è molto utile utilizzare delle tecniche di respirazione o training autogeno, anche delle immaginazioni guidate possono essere utili; anche se risolvono la questione immediata ovvero lo stato di ansia che puoi sentire in quel preciso momento, per poi agire sulla paura della realzione con l'altro è utile guardare e cercaree di rispondere ad alcune delle domande che ti ho posto.
Se vuoi puoi contattarmi sia telefonicamente che via mail e possiamo capire insime come agire.
Un caro saluto
Gentile Maria,
quella che riporti, come da te indicato, è una sintomatologia ansiosa che ti porta ad evitamento e che ti causa notevoli difficoltà soprattutto in ambito relazionale. Come ogni disagio ansioso, se non curato, comporta un peggioramento che può allargarsi ad ogni ambito, portando conseguenze indesiderate tra cui quella riportata da te, ossia l'incapacità di realizzare uno dei bisogni comuni di ogni persona: stabilire relazioni interpersonali con l'altro sesso. E la tentata soluzione che tu attui, ossia l'evitamento, porta ad amplificare il problema in quanto mandi a te stessa il messaggio di non essere in grado (di superare l'ansia, di parlare con un ragazzo che ti piace etc...) ed evitamento porta ad evitamento, per cui si arriva ad evitare ogni situazione temuta!
Ma anche se questo disagio che ti porti dietro (ossia l'ansia) ti fa stare così male, la sua soluzione non deve essere altrettanto dolorosa! esistono numerose psicoterapie ad approccio breve in grado di aiutarti a superare il problema in tempi rapidi. Personalmente sono una psicoterapeuta strategica, approccio che nasce proprio in risposta a questo tipo di disagio. Il consiglio che posso darti è quello di rivolgerti ad uno specialista in grado di aiutarti a superare l'ansia e permetterti di vivere in pieno la tua vita relazionale.
Un saluto,
Cara Maria, descrivi molto bene la tua timidezza e sembri ben consapevole che ciò ti genera ansia. Ti confermo infatti che la timidezza è una forma di ansia sociale che genera anche vergogna e paura del giudizio altrui. Molto diffusa nell’età adolescenziale e giovanile. La persona timida solitamente è ‘imprigionata in schemi mentali rigidi ed eccessivamente formali ritenendoli perfetti’. Tutto ciò può inibire il comportamento poiché crea un disagio nelle relazioni interpersonali e ci può far isolare dagli altri (ci auto-isoliamo o facciamo in modo che gli altri ci isolano); tali meccanismi possono compromettere, in modo negativo, la nostra vita interiore, familiare e sociale!!!
Per eliminare questo tipo di disagio ansiogeno bisogna fare un lavoro che vada a modificare (almeno in parte) le convinzioni, le motivazioni e le regole che agiscono nell’ inconscio e che si manifestano nel nostro comportamento. Bisogna lavorare sulle emozioni vissute all’interno di noi stessi per poterle capire ed interpretarle con modalità più adeguate alle nostre esigenze di vita emotiva ed affettiva. Ti consiglio quindi di consultare uno/a psicologo/a per poter effettuare un breve percorso di approfondimento. Alla psicoterapia puoi anche affiancare un corso amatoriale di recitazione che nel tuo caso potrebbe risultare molto utile. Sei talmente giovane che puoi senz’altro riuscire ad abbattere queste barriere costruite sull’ansia. Ti faccio i miei migliori auguri e ti lascio un cordiale saluto.
Gentile Maria, l'essere timida, riservata, non implica necessariamente dover rinunciare alle relazioni sociali e impedirsi di iniziare e approfondire rapporti affettivi coinvolgenti. Anzi, la persona timida, che spesso gelosamente tiene chiuso agli Altri il proprio mondo interiore, generalmente molto ricco, trova poi il modo di lasciarsi andare, sciogliersi, e condividere le proprie emozioni e i progetti con qualcuno di cui si fida. Quando però la timidezza diventa una gabbia o si manifesta con stati ansiosi fino a sconfinare nell'angoscia, allora può diventare un problema davvero imbarazzante. Lei è così giovane e ha bisogno di capire cosa le sta succedendo, non aspetti che il problema si complichi, si rivolga a un professionista per cercare insieme di comprendere cosa la trattiene, cosa sta evitando, che cosa comporta questa mancanza di iniziativa, come potrebbe cambiare se solo osasse di più. Saluti.
Roma
La Dott.ssa Mirella Caruso offre supporto psicologico anche online
Gentile Maria,
la timidezza e l'ansia probabilmente, come dice, hanno radici antiche e se ne può capire qualcosa soltanto dedicando un po' di tempo e di energie alla conoscenza di sé. Tuttavia credo che la fase di crescita che sta attraversando le sta ponendo nuove richieste che non riesce ad affrontare al meglio, visto queste pregresse fragilità.
Al consiglio che chiede non posso che risponderle suggerendole di fermarsi e di inziare un percorso psicologico che le consentirà di conoscersi meglio e di ritrovare quelle sicurezza in se stessa che forse non ha avuto modo di sviluppare appieno.
Gentile Maria
Colgo nelle sue parole una profonda sofferenza. Purtroppo l’ansia crea molte limitazioni alla libertà delle persone che ne soffrono. E’ come se pian piano l’ansia diventa qualcosa di atteso, di così atteso da essere pensata ancora prima di presentarsi per cui alla fine si rimane nell’immobilità per paura del suo arrivo . Da quello che scrive mi sembra che lei attribuisca alla sua timidezza la causa dell’ansia. E’ molto importante riuscire a capire l’origine dell’ansia e anche cosa in realtà nasconde. Si ritiene che l’ansia sia la manifestazione di un conflitto psichico che ha bisogno di essere compreso, la rielaborazione di questo conflitto può aiutarla a gestire e controllare l’ansia . E’ difficile dare un consiglio, come lei chiede, non conoscendo la sua storia. Credo che debba parlare con uno psicoterapeuta che potrà aiutarla a conoscersi meglio, a capire insieme perché lei soffre d’ansia e a risolvere il problema. Guarire non è impossibile, l’importante è farsi aiutare. Cordiali saluti
Buona sera Maria,
comprendo la sofferenza che prova quando l’ansia sale e le impedisce di stabilire una relazione positiva con le situazioni e le persone.
Gli attacchi di panico con le relative manifestazioni somatiche, tra le quali il blocco del corpo, sono indicativi di un” pericolo”, di una “minaccia” originata da episodi del passato.
Molto spesso non ci rendiamo conto, non siamo consapevoli, di quali siano gli episodi che hanno dato origine al malessere e alle difficoltà vissuti nel presente.
Quindi le consiglio di farsi guidare da uno specialista in materia per stabilire, ristabilire, una soddisfacente e positiva relazione con il presente.
Cordiali saluti
Padova
La Dott.ssa Maria Zampiron offre supporto psicologico anche online