Pensieri negativi

AnaMaria

Salve sono una ragazza di 22 anni, ho finito la scuola nel 2020 e sono alla ricerca di un lavoro da mesi per poter aiutare i miei in questo periodo di crisi tutti siamo in una fase abbastanza bruttina, ma vedendo che nessuno mi calcola per nessun tipo di lavoro avendo fatto anche colloqui e nessuno mi ha più dato risposte sto iniziando a sentirmi inutile. Da quando ero una ragazzina (13 anni) iniziai a tagliarmi e diventai autolesionista, nessuno lo sa tutt'ora non ne parlai mai con nessuno, sono sempre stata una ragazza difficile e litigavo sempre con i miei genitori, fino ai 16 anni continuai a tagliarmi anche per una relazione tossica in cui lui a livello psicologico mi faceva stare male e pensare alla morte come unica via d'uscita, con questo ragazzo persi la mia verginità e affrontai tante brutte parole e anche minacce di morte quando riuscì finalmente a lasciarlo, mi aspettava sotto casa e fui costretta a raccontarlo ai miei genitori, dopo questa esperienza mia madre cadde in depressione per la prima volta nel 2016 verso novembre, quell'anno per me fu allo stesso tempo il migliore e il peggiore, migliore perché conobbi la persona che amo tutt'ora e stiamo insieme da 4 anni, il peggiore per via di mia mamma che ogni anno stava peggio, cominciò tutto un giorno in cui lei andò dalla polizia e disse di aver un telefono che non era suo e denunciò il fatto, poi per strada le persone l'hanno vista agonizzante che urlava e piangeva cosi chiamarono l'ambulanza, restò in ospedale per un po' di giorni facendo anche analisi e tac, ma tutto era normale, unica cosa lei si doveva operare per un fibroma e quello lo fece più avanti quando si riprese un po', la rimandarono a casa ma continuò cosi, la vedevo che non era più lei, una donna cosi forte, mia madre era davvero una leonessa, vederla cosi mi ha fatto stare molto male, tra psicoterapia, ospedale, pastiglie non si riprese ancora e l'anno dopo dovettero portarla nel reparto di psichiatria di un ospedale perché le cose peggiorarono cominciò a svegliarsi la notte dicendo di non sapere dov'era e chiedendo chi eravamo noi, cominciò a spaccare bicchieri a terra e a lanciare i vestiti di mio papà sul balcone, rimase li per un mese e riuscivo a vederla per un' oretta al giorno dopo tornavo a casa e stavo da sola ( mio padre lavorava anche) in quel mese pensai a come saremmo riusciti a uscirne, anche mio padre era molto provato da tutta questa situazione e mia madre era sempre stata un po' il "capo" se posso dire cosi, per lui vederla così era davvero sconvolto, mia madre uscì dall'ospedale e iniziò le cure andando anche più spesso in psicoterapia, nel 2018 non si era ancora ripresa del tutto però i risultati si vedevano, si operò anche per il fibroma che aveva e nel 2019 mia mamma cominciò di nuovo a lavorare, ora lei sta bene prende ancora le pastiglie ma piano piano le stanno diminuendo, l'hanno diagnosticata con il disturbo dissociativo dalla realtà , e per lei quei ricordi sono ancora un po' sbiaditi ma facciamo di tutto per lasciare i ricordi li dove sono. Adesso nel 2021 dopo la lotta di mia madre mi ritrovo a combattere con ricordi, dubbi , sentimenti e tutto ciò che mi ha fatto stare male ritorna, ho anche un ricordo in particolare di quando ero quasi appena arrivata qua in Italia ( avevo 9 anni /10) di un signore che veniva spesso da noi perché ci aiutava molto e ho un breve ricordo di lui che entra in camera mia e vedo il suo viso avvicinarsi me e le sue mani sul mio seno ( se si può chiamare cosi visto che ero una bambina) non ho mai parlato con nessuno di questo ricordo anche perché è riemerso da poco e non voglio nemmeno sapere cosa sia successo .. però spesso mi fermo a pensare e mi viene il conato di vomito.. lasciando stare questo piccolo ricordo, in questi giorni ho scritto ben 3 messaggi da inviare semmai riuscissi finalmente a farla finita, come detto mi sento inutile, sento di non far parte più di questa vita e vorrei solo riuscire a smettere di vivere. Ho provato anche a entrare all' università ma non ho passato il test e mi sono demoralizzata ancora di più, penso di essere sempre più brutta e anche se sono dimagrita mi vedo ancora in carne.. nessuno mi chiama per lavoro seppure mando sui 20 curriculum al giorno e porto curriculum anche in giro dove abito , tra poco ho l'esame di teoria della patente e se non la prendo non ho possibilità di trovare lavoro.. sono cosi tanto arrabbiata con sta vita... vorrei riuscire solo a mandare quei messaggi e farla finita per sempre smettendo di soffrire, oggi ero da sola a casa e presi un coltello e andai in bagno , sono stata 2 ore pensando e ripensando e chi starà male per me .. a mia mamma che potrebbe ricadere nella depressione, e non l'ho fatto solo per loro .. anche se dentro di me ero pronta a farlo, detto ciò mi scuso per lo sfogo.. ma altri metodi non ho, perché devo fingere di stare bene per non far soffrire nessuno, grazie per la comprensione e spero che qualcuno riesca ad aiutarmi anche solo a vedere la vita con un po' più di allegria.

2 risposte degli esperti per questa domanda

Ciao

sei stata brava a raccontare tutta la tua storia travagliata e soprattutto  i tuoi vissuti  di solitudine, rabbia e incomprensione. Il passato è passato. Ora hai anche un amore che ti soddisfa. Pertanto la prima cosa da fare è abbandonare quei pensieri negativi di autolesionismo. Non  hanno senso. Invece quello che puoi fare è sentirti te stessa, accettarti, vivere il presente con le sue difficoltà, confidarti con il tuo ragazzo, parlare con i genitori, continuare a cercare lavoro e vedrai che prima o poi arriverà. Prendi la vita nelle tue mani e anche se difficile fai dipendere da te, da quello che progetti, da quello che riesci a realizzare e fare  il tuo star bene. Ogni attimo può essere vissuto bene se non ci facciamo condizionare troppo dalle vicende che capitano e soprattutto se mettiamo tutta la voglia e la volontà di riuscire. Non scoraggiarti, confida nelle tue risorse e guarda sempre avanti. Quando non riesci da sola chiedi aiuto, confidati, accetta i consigli... come hai fatto scrivendo questa lettera.

Gentile Ana Maria,

la sua è una storia densa di difficoltà e sofferenze, che si possono scorgere solo in minima parte, ma che sono già sufficienti per giustificare il suo stato di prostrazione e tristezza. La prego di farsi aiutare da uno specialista, ha già fatto tantissimo da sola, e ha tutte le risorse per uscirne, ma in questo momento deve affidarsi a qualcuno che  possa contenere il suo dolore dandogli un senso.

Cerchi nella sua zona, oppure richieda una terapia online, per la quale ormai siamo tutti attrezzati. Il percorso per uscire dalla sofferenza c'è, deve solo chiedere aiuto, così come ha appena fatto col suo messaggio.

Non abbia paura!