Buongiorno sono davvero disperata mia figlia 30 anni laureata ormai da un bel po di anni ha un pessimo rapporto con il papà..... vede in tutto quello che mio marito le dice offese e critiche ed è convinta che la voglia umiliare e che la disprezzi .....Non riescono mai a fare un discorso senza sfociare in un litigio e lei prende e se ne va offesa ..... tutto ciò che le viene detto lo prende alla lettera ed è molto permalosa ..... anche a tavola si indispettisce per tutto se si parla mentre si mangia si viene continuamente ripresi è molto spesso pianta tutto e se ne va. È fissata per l’ordine e la pulizia e se ci si comporta in modo diverso dal suo standard e occasione di discussione ...... vorrei veramente un consiglio su cosa fare per recuperare questo rapporto. Lei non vive con noi ma viene a casa solo il fine settimana stressata e stanca.
Grazie
Salve Piera, i figli sono pezzi di cuore ma quando i pezzi crescono non ci stanno più nel petto. L’amore e la cordialità con i genitori è una cosa certamente bella e auspicabile, ma oltre alla relazione nel ruolo genitori-figli, a 30 anni c’è anche un ruolo adulto-adulto che bisogna essere capaci di rispettare, ovviamente da ambo le parti. La pessima relazione col padre non può essere recuperata solo nel rapporto padre-figlia, ma anche in un vero riconoscimento dell’altro come adulto, unico, autonomo e indipendente. L’autonomia e l’indipendenza dei figli è il meraviglioso obiettivo dei genitori. I genitori devono essere soddisfatti di questo e i figli devono essere grati ai genitori, ma le cose finiscono qui. Se non funziona il rapporto genitori-figli a 30 anni deve funzionare, reciprocamente, un valido rapporto adulto-adulto. Se non si raggiunge questo obiettivo di sostanziale rispetto dell’altro, non sono più problemi educativi ma problemi nevrotici o disturbi del carattere che vanno indagati e curati; ripeto, ciò vale per tutte le persone coinvolte.