Errori che facciamo ... quando spendiamo

Effetto ancoraggio: il prezzo che si fissa nella mente

Immagina di entrare in una boutique di lusso.

Il primo capo che noti è un cappotto da 2000 euro. Ti sembra esorbitante, ma quando scorgi un altro cappotto a "soli" 600 euro, ti sembra improvvisamente un affare. Eppure, senza il primo prezzo visto, quei 600 euro sarebbero apparsi comunque eccessivi.

Questo è l'effetto ancoraggio: tendiamo a basare le nostre decisioni su un valore iniziale, anche quando non ha alcuna validità oggettiva.

Perché succede?

Il nostro cervello, per semplificare il processo decisionale, utilizza i primi dati disponibili come punto di riferimento, spesso in modo inconsapevole. Questo bias è così potente che si applica anche a contesti non finanziari: per esempio, la prima impressione su una persona può influenzare la nostra opinione su di essa per anni.

Come evitarlo?

  • Cambia prospettiva: prima di accettare un prezzo come "normale", cerca altri punti di riferimento esterni.

  • Fai una pausa: quando ti viene presentato un prezzo, prenditi il tempo per riflettere senza fretta.

  • Pensa in termini assoluti, non relativi: il valore di un bene dovrebbe essere valutato in base alla sua utilità per te, non rispetto a prezzi arbitrariamente stabiliti.

Mental accounting: il denaro non ha etichette

Hai mai speso senza pensarci un rimborso inaspettato o una vincita, mentre sei attento a ogni centesimo dello stipendio? Questo comportamento è spiegato dal mental accounting: il nostro cervello assegna inconsapevolmente etichette diverse ai soldi a seconda della loro origine, anche se, razionalmente, ogni euro ha lo stesso valore.

Perché succede?

Abbiamo bisogno di semplificare la gestione del denaro, e suddividerlo in categorie mentali ci aiuta. Tuttavia, questo porta a errori sistematici: trattiamo il denaro guadagnato con fatica in modo diverso rispetto a quello ricevuto in regalo o vinto, spesso giustificando spese superflue.

Come evitarlo?

  • Considera tutto il denaro come intercambiabile: che venga dallo stipendio o da una vincita, dovrebbe essere gestito con gli stessi criteri.

  • Usa budget realistici: invece di creare categorie rigide ("soldi per il divertimento", "soldi per le bollette"), stabilisci una strategia di spesa flessibile.

  • Chiediti: lo comprerei comunque? Se non avessi ricevuto quel bonus, avresti fatto lo stesso acquisto? Se la risposta è no, forse non è un acquisto necessario.

Avversione alla perdita: il peso della rinuncia

Se qualcuno ti offrisse 100 euro o la possibilità di partecipare a una scommessa in cui puoi vincere 200 euro con il 50% di probabilità di vincere, ma di perdere tutto con il restante 50%, cosa sceglieresti? Molti eviterebbero il rischio e terrebbero i 100 euro, anche se, razionalmente, la scommessa ha lo stesso valore atteso.

Perché succede?

Daniel Kahneman e Amos Tversky hanno dimostrato che la paura di perdere è psicologicamente più forte del piacere di guadagnare. Questa distorsione ci porta a prendere decisioni eccessivamente prudenti o, paradossalmente, a inseguire le perdite per evitare di accettarle.

Come evitarlo?

  • Accetta che le perdite fanno parte del gioco: ogni scelta finanziaria comporta rischi, ma evitarli a tutti i costi può impedirti di crescere economicamente.

  • Valuta il quadro generale: invece di soffermarti su una singola perdita, considera il lungo periodo.

  • Chiediti: cosa farebbe una persona obiettiva? Se qualcuno non coinvolto nella situazione dovesse prendere la decisione per te, cosa consiglierebbe?

Conclusione

I bias cognitivi sono trappole mentali che influenzano le nostre decisioni finanziarie, spesso senza che ce ne rendiamo conto. Essere consapevoli dell'effetto ancoraggio, del mental accounting e dell'avversione alla perdita può aiutarci a prendere decisioni più razionali e vantaggiose.

La prossima volta che valuterai un prezzo, spenderai un rimborso inaspettato o rifletterai su una perdita, fermati un momento: il tuo cervello potrebbe essere in trappola: sapere come evitarlo è già una grande vittoria.

Bibliografia

  • Kahneman, D. (2011). Thinking, Fast and Slow. Farrar, Straus and Giroux.

  • Tversky, A., & Kahneman, D. (1979). Prospect Theory: An Analysis of Decision under Risk. Econometrica.

  • Thaler, R. H. (2015). Misbehaving: The Making of Behavioral Economics. W. W. Norton & Company.

  • Housel, M. (2020). The Psychology of Money. Harriman House.

 

💎 La consapevolezza è il vero lusso che ci cambia la vita!   Dr. Elena De Franceschi 👩‍🎓Psicologa clinica 📧e.defranceschi@psicoaosta.com 📨info@psicoaosta.com

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