Il Vaso della Felicità. Come aiutare i bambini a fermare nella memoria i momenti vissuti con gioia e gratitudine.
Siamo abituati a soffermarci e riflettere sui momenti faticosi e dolorosi dell’esistenza.
Come superare una paura, elaborare una perdita, curare le ferite di una relazione interrotta bruscamente.
I termini problema e disagio, o disturbo , se ci riferiamo alla sfera dell’apprendimento, tappezzano spazi sempre più ampi del quotidiano.
Eppure ogni persona, e soprattutto ogni bambino in cammino sulla strada della crescita e della continua scoperta del mondo, vive attimi più o meno lunghi di gioia, di spontanea allegria e serenità, generati da una risata condivisa, dalla sperimentazione di un gioco divertente , o da un complimento o una carezza ricevuta da una persona cara.
Problemi e disagi lasciano il segno e si imprimono indelebilmente sul nastro della memoria, tracciando solchi che solo la clessidra del tempo renderà flebili e leggeri.
Mentre il bene ricevuto, la felicità di un istante, l’entusiasmo per una scoperta…svaniscono rapidamente come un sogno al risveglio mattutino.
E invece è proprio il bene l’antidoto migliore per combattere la sofferenza , il dolore e il dispiacere per qualcosa che tocca l’intimo!
Come trattenere nella memoria i piccoli eventi che come meteore sfiorano e svaniscono?
In che modo fermare o sigillare nello scrigno dei ricordi le pillole di serenità che il quotidiano vivere elargisce?
Desidero tra queste righe suggerire una strategia semplice e ludica, utile a facilitare la rievocazione e il rapido recupero dei momenti positivi della giornata.
Chi l’ha sperimentata, ne ha tratto giovamento , pertanto la condivido affinchè ne possano usufruire il maggior numero possibile di bambini.
La strategia si chiama IL VASO DELLA FELICITÀ: ne sono venuta a conoscenza tempo fa mentre seguivo un giovane privatista in procinto di affrontare gli esami per accedere all’ultimo anno di un istituto per operatori socio sanitari.
Nel parlare del ruolo delle emozioni nell’apprendimento, il ragazzo ha ricordato un’attività che gli era stata proposta da bambino e della quale serbava un’ ottima memoria per gli effetti positivi che procurava.
Un animatore di un gruppo in occasione di un centro estivo aveva ideato IL VASO DELLA FELICITÀ, ovvero un semplice contenitore decorato con i colori dell’arcobaleno o con qualunque immagine che rappresentasse sentimenti ed emozioni positive, nel quale ogni bambino potesse depositare un foglietto dove scrivere un piccolo momento gioioso sperimentato nel corso della giornata, anche un pensiero, una riflessione, purchè positivo.
Il fine del Vaso della felicità risiede nel fatto che quel contenitore si trasforma in una specie di deposito di memorie positive, di micro eventi significativi che in tal modo vengono catturati e fermati sulla carta e possono essere ripescati in qualsiasi momento, soprattutto nelle giornate buie ed uggiose o quando nulla sembra girare per il verso giusto ed il mondo appare ostile e nemico, mentre in realtà sono i pensieri che si formulano su di esso a risultare tristi e ostili.
I biglietti affidati al Vaso diventano piccole pillole di benessere e di autostima da ritrovare quando i problemi o i malumori offuscano l’animo!
Rileggerli nei momenti NO, costituisce un piacevole balsamo e carezza dell'intimo.
Si tratta di una strategia semplice e fruibile, a costo zero…
Pertanto invito i genitori a sperimentarla con i propri figli, mentre per gli Insegnanti potrebbe essere un’attività da inserire periodicamente nella programmazione didattica, come momento utile per l’alfabetizzazione affettiva.
Ognuno può adattare a sé stesso ed alle proprie esigenze Il vaso della felicità: in un mondo che ci bombarda costantemente di notizie negative, conflitti, scontri , crisi di governo, porre l’attenzione sui frammenti di felicità che costellano il quotidiano, può fare la differenza.
Ricordiamo che la felicità risiede nelle piccole cose, come un fiore sbocciato nel giardino, il profumo di un pane sfornato appena fatto, lo sguardo complice di un amico di vecchia data, una cartolina ritrovata in un vecchio cassetto, autografata dalla calligrafia di un nonno da poco scomparso.
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Grazie per questo bellissimo e utile invito alla felicità in un momento storico dove si dá davvero troppa importanza alle disgrazie.
Daniela Ferusso il 04/09/2019
la Dott.ssa Antonietta Sajeva ha risposto al tuo commento:
Chiedo scusa per il ritardo con cui ho risposto ma per errore non avevo inviato la risposta .
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