Farsi coinvolgere emotivamente da quello che accade agli altri, rappresenta una spinta fondamentale per mettere in atto dei comportamenti solidali.
Altruismo, è una parola che deriva dal latino, indica il desiderio e la volontà di interessarsi al benessere dei propri simili.
La persona altruista per essere considerata tale, dovrebbe agire in maniera disinteressata, le sue azioni dovrebbero essere svolte in funzione del benessere dell’altro e non dovrebbero essere guidate da un tornaconto personale.
Un atteggiamento altruistico deve nascere da una profonda motivazione interiore ad aiutare gli altri, senza obblighi e senza la pretesa di possibili ricompense per l’azione offerta.
Secondo il parere di molti psicologi, forme di altruismo puramente disinteressato non esistono. La persona attraverso la sua azione di generosità godrebbe, infatti, della gratificazione di colui alla quale ha offerto il suo gesto.
Nel nostro quotidiano, tutti noi offriamo e riceviamo piccoli gesti di cortesia che ai più possono apparire come forme di altruismo, ma non è proprio così perché i piccoli gesti di cortesia, per quanto importanti nell’instaurare relazioni e dinamiche tra le persone, non costano nessuna fatica nel compierli. Non ci si priva di qualcosa per far star meglio un’altra persona.
È raro, infatti, riuscire ad offrire qualcosa che serve a noi, a qualcun altro.
Se dietro un’azione (che noi riteniamo altruistica), c’è in realtà un pensiero e una scelta di convenienza, non si può proprio parlare di altruismo.
È sempre importante riuscire a fare una distinzione tra la motivazione e il comportamento altruista… perché non sempre un comportamento è spinto da una motivazione puramente disinteressata.
La condizione essenziale per riuscire a mettere in atto un’azione altruistica è quella di essere in sintonia con se stessi, con i propri bisogni, desideri e necessità. Solo se si è coscienti di questo e si è in grado di capirli, è possibile fare altrettanto con i bisogni e le necessità dell’altro.
Se non siamo capaci di aiutare noi stessi, se ci facciamo frenare o condizionare dai nostri problemi, in che modo si può offrire un aiuto disinteressato agli altri?.
Se non siamo concentrati su noi stessi, difficilmente riusciamo a “sentire” i bisogni della persona che ci sta accanto.
Se si è in sintonia con se stessi, si riesce ad esserlo anche con altre persone, e aiutare gli altri in maniera incondizionata sarà naturale e non costerà fatica.
Dal punto di vista “economico”, la generosità disinteressata rappresenta un atteggiamento irrazionale perché le persone sono tendenzialmente spinte nel loro agire, dall’egoismo e gli slanci verso il prossimo sono viste come forme di autoconservazione.
Nella vita famigliare come in quella di coppia esistono forme di altruismo, ma il sacrificio della propria identità personale in favore del partner o dei figli, nel lungo periodo può portare a degli effetti pericolosi.
Per ogni membro della coppia o della famiglia è indispensabile crescere e potersi realizzare in maniera autonoma, e non in virtù del sacrificio di qualcun altro.
Capita di sentir dire da un genitore di aver sacrificato tutta la sua vita per la famiglia e i figli.
Il fatto di essersi dedicata/o esclusivamente alla famiglia per un determinato periodo di tempo può essere stato sicuramente appagante, ma con il passare degli anni la gratificazione personale da sola inizia a non essere più sufficiente. Ecco allora che si tende a rimproverare i figli, il marito o la moglie, per non mostrare la dovuta riconoscenza.
Perché una coppia (una famiglia) funzioni, è necessario uno spirito di cooperazione. Per agire in questo modo è fondamentale tenere sotto controllo l’egoismo e rendere l’altruismo una strategia razionale e conveniente per tutti i soggetti coinvolti.
Al giorno d’oggi compiere una gentilezza in maniera puramente disinteressata viene vista con diffidenza. Ricevere un gesto gentile a volte ci può mette in imbarazzo o far nascere dei punti interrogativi. Eppure se ci pensiamo attentamente, è la cosa di cui abbiamo più bisogno e che ricerchiamo maggiormente.
Credo che essere benevoli e in armonia con se stessi sia un buon punto di partenza per poter essere ben disposti verso gli altri in modo sincero e disinteressato.
L’altruismo e un valore forse dimenticato…o non ben capito, ma che tutti noi faremo bene a riscoprire.
commenta questa pubblicazione
Sii il primo a commentare questo articolo...
Clicca qui per inserire un commento