La vita in sette anni
La vita umana, da sempre intesa come un continuo divenire, può essere letta attraverso il prisma delle fasi di sette anni. Ogni ciclo di sette anni rappresenta un periodo evolutivo in cui la psiche, il corpo e le relazioni si trasformano profondamente, e la persona si confronta con sfide diverse. Da un punto di vista psicologico, queste fasi sono legate a precise transizioni che segnano lo sviluppo del sé e delle proprie capacità emotive, relazionali e spirituali. Questi periodi costituiscono dei punti nodali lungo il cammino dell’esistenza, nei quali il cambiamento non è solo inevitabile, ma necessario per la crescita interiore.
1. Dalla nascita ai sette anni: la formazione dell’identità primaria
Nei primi sette anni di vita, il bambino sviluppa le basi della sua identità. Questo periodo, legato al legame primario con la madre o con la figura di riferimento, è fondamentale per la costruzione di un senso di sicurezza e di fiducia. Le esperienze sensoriali, emotive e affettive, che attraversano la relazione con il caregiver, sono essenziali per la creazione di un modello di sé che si sentirà amato e capace di esplorare il mondo. La fase si concentra sull’instaurazione di fiducia e su un legame di attaccamento che dà origine al senso di sé.
Durante questo periodo, il bambino percepisce il mondo come esterno e da scoprire. Le sue emozioni non sono ancora strutturate, ma la relazione con i genitori e il contesto familiare iniziano a definire il suo valore e la percezione dell’ambiente circostante.
2. Dai sette ai quattordici anni: la fase dell'apprendimento e dell’autonomia
Il secondo ciclo di sette anni segna un periodo di progressiva separazione dalla figura materna e di ricerca di autonomia. A livello psicologico, si assiste all'inizio della formazione dell’ego, della volontà e della percezione del corpo. In questa fase, il bambino diventa più consapevole di sé, dei propri desideri e delle proprie emozioni, iniziando a entrare in contatto con la scuola e con un mondo sociale più ampio. Le interazioni con i coetanei acquisiscono importanza, e la figura della madre o del padre perde il monopolio come punto di riferimento, aprendo la strada a nuovi legami affettivi.
Il conflitto tra il desiderio di indipendenza e il bisogno di appartenenza si fa più evidente. La famiglia, seppur ancora il nucleo primario di riferimento, inizia a essere vissuta come un ambiente che deve lasciare spazio alla scoperta del sé.
3. Dai quattordici ai ventuno anni: la fase dell’adolescenza e della ricerca di sé
L’adolescenza, che si colloca circa tra i quattordici e i ventuno anni, è una fase caratterizzata da un’esplosione di energie psichiche, in cui il giovane cerca di definirsi attraverso l’esplorazione delle proprie capacità, desideri e inclinazioni. Questa fase è segnata dalla ricerca di identità, dall’allontanamento dalle figure di autorità e dal desiderio di essere riconosciuti come individui autonomi. L’identità sessuale, il ruolo sociale e il progetto di vita iniziano a essere definiti, ma sono spesso segnati dall’incertezza e dalle difficoltà di adattamento alle aspettative sociali e familiari.
La famiglia diventa spesso un oggetto di riflessione e conflitto, con il giovane adulto che si sforza di capire chi vuole diventare, separandosi ma, al contempo, cercando una nuova forma di relazione. Le amicizie, in particolare, diventano fondamentali per comprendere il proprio posto nel mondo, e spesso si sperimentano diverse modalità di essere e di vivere.
4. Dai ventuno ai ventotto anni: la fase dell'emergere dell’adulto e del progetto di vita
Intorno ai ventidue anni, l’individuo entra in una fase di consolidamento delle proprie capacità e competenze. La ricerca di un posto nel mondo si traduce in un impegno concreto in ambito professionale e relazionale. I primi legami sentimentali stabili e la costruzione di una carriera rappresentano i tratti distintivi di questo periodo. È la fase dell'affermazione del sé, in cui il giovane adulto si sforza di realizzare i propri sogni e di dare forma al futuro. Tuttavia, le sfide che si affrontano, come la scelta del partner, del lavoro o la creazione di una famiglia, possono essere cariche di incertezze.
Questa fase è cruciale per la definizione della propria identità adulta, caratterizzata dalla necessità di bilanciare i desideri personali con la realtà pratica del mondo che ci circonda. Le relazioni, in particolare quelle affettive, vengono esplorate in modo più profondo, alla ricerca di un legame stabile e appagante.
5. Dai ventotto ai trentacinque anni: la fase della consapevolezza e della stabilità
La fase dai ventotto ai trentacinque anni rappresenta un periodo in cui la persona si sente più consapevole del proprio cammino. La consapevolezza riguardo a ciò che si è costruito, che siano figli, una carriera o legami, inizia a prevalere. In questa fase, si affrontano le sfide della maturità: l’autosufficienza emotiva, la stabilità professionale e familiare, il raggiungimento di un equilibrio tra i vari ruoli che si ricoprono nella vita. La ricerca di un equilibrio tra ambizioni personali e necessità familiari può portare, in alcuni casi, a un’auto-riflessione che stimola la crescita, ma anche la consapevolezza delle scelte fatte e di quelle che si potrebbero rimandare.
In alcuni casi, questo periodo può essere accompagnato da una crisi di metà vita, un momento di riflessione in cui la persona può interrogarsi sulla direzione della propria vita. Le aspettative e i desideri personali possono portare a rivalutazioni e a trasformazioni nelle relazioni e nelle carriere.
6. Dai trentacinque ai quarantadue anni: la fase della crisi di metà vita e del rinnovamento
Il periodo dai trentacinque ai quarantadue anni è spesso descritto come un periodo di crisi di metà vita, in cui la persona si confronta con la realizzazione di ciò che ha ottenuto e con le sfide future. La riflessione sul tempo che resta diventa preminente, e molti possono trovarsi a rivedere le proprie scelte e a desiderare un cambiamento. Questo può portare sia a una maggiore crescita personale che a una disillusione riguardo alle aspettative della giovinezza.
Nel contesto familiare, si può avvertire la sensazione di aver raggiunto un equilibrio stabile, ma anche la necessità di continuare a evolvere. La ricerca di significato si intensifica, portando a un rinnovamento del proprio percorso, che può includere una ristrutturazione della carriera o un cambiamento nelle relazioni interpersonali.
7. Dai quarantadue ai quarantanove anni: la fase della riflessione e della realizzazione interiore
Dopo la crisi di metà vita, che può spingere a un rinnovamento o a una revisione delle scelte precedenti, il periodo che va dai quarantadue ai quarantanove anni rappresenta una fase di riflessione profonda. In questo periodo, molte persone iniziano a confrontarsi con il proprio percorso, cercando di armonizzare i desideri non realizzati con la realtà della propria vita. La consapevolezza della propria mortalità può stimolare un desiderio di realizzare i sogni rimasti nel cassetto, ma anche di valorizzare ciò che si è ottenuto. I legami familiari, come quelli con i figli ormai adulti, o con il partner, si trasformano, e si tende a riscoprire una nuova forma di relazione, più matura e meno condizionata dalla necessità di approvazione sociale.
L'emergere della saggezza, che può risultare dal bilanciamento tra i successi professionali e le esperienze personali, porta alla ricerca di un senso più profondo. Le priorità tendono a spostarsi da obiettivi materialisti a desideri più spirituali o esistenziali, come la serenità interiore e la realizzazione di sé. È una fase in cui, nonostante una crescente consapevolezza del tempo che resta, si sente una nuova vitalità nel coltivare passioni o progetti lasciati in sospeso.
8. Dai quarantanove ai cinquantasei anni: la fase della maturità completa e della legittimazione sociale
Arrivati tra i quarantanove e i cinquantasei anni, la vita assume una dimensione più stabile, in cui il passato e il futuro si intrecciano in un equilibrio profondo. I cambiamenti fisici continuano, ma la psiche ha ormai raggiunto una maturità tale da non essere più minata dall'ansia legata all'invecchiamento. In molti casi, questa fase è caratterizzata dal desiderio di lasciare un’eredità, sia in termini di valori che di realizzazioni personali, e da un rinnovato interesse verso la comunità e le nuove generazioni. È un momento in cui, guardando indietro, ci si rende conto delle conquiste ottenute, ma anche dei fallimenti che possono essere riconsiderati come insegnamenti vitali.
Le relazioni interpersonali, ora più che mai, si arricchiscono di un valore più profondo: la famiglia, gli amici, la comunità diventano fonti primarie di sostegno emotivo. Nonostante un certo allentamento della pressione sociale, in molti casi si avverte un bisogno di riscatto personale e di nuovi stimoli, che si traducono in attività creative, viaggi, o nella ricerca di significati spirituali più ampi. È una fase in cui si tende a vivere con maggiore autenticità, e i legami sociali più veri e profondi emergono con forza.
9. Dai cinquantasei ai sessantatre anni: la fase del "raccoglimento" e della saggezza condivisa
Questa fase è spesso vissuta come un periodo di sintesi: la persona, ormai matura, si trova a fare il bilancio di una vita intera. Sebbene i cambiamenti fisici diventino più marcati, la mente e lo spirito tendono a concentrarsi su una visione più profonda della vita. È il tempo del "raccoglimento", dove molte persone, avendo superato i carichi familiari e professionali, iniziano a dedicarsi maggiormente a sé stesse, alla riflessione interiore, alla spiritualità e alla connessione con le cose semplici della vita. L’esperienza accumulata diventa una risorsa che può essere condivisa con gli altri, specialmente con le generazioni più giovani.
Molti sentono il desiderio di tramandare il proprio sapere e le proprie esperienze, e il valore delle relazioni con figli, nipoti e amici assume un carattere di stabilità emotiva e reciproco supporto. L’accento non è più posto sul cambiamento, ma sulla conservazione di ciò che è stato imparato, affinché possa arricchire la vita degli altri.
10. Dai settantatré ai settanta anni: la fase del "lasciare andare" e dell’accettazione
Il ciclo che va dai settantatré ai settanta anni segna un momento di grande accettazione. La persona giunge alla consapevolezza che la maggior parte dei traguardi significativi sono stati raggiunti, e ciò che resta è un processo di "lasciare andare". Questo non significa rinunciare alla vita, ma accettare la transitorietà delle cose e vivere il presente in maniera piena, abbandonando il desiderio di controllo. La riflessione sulla morte, che diventa sempre più concreta, non è vissuta come una minaccia, ma come una parte naturale del ciclo della vita.
Le relazioni si spostano verso un’intimità più profonda, priva di aspettative e più orientata alla serenità reciproca. Si tende a rimanere più ancorati al presente, nella consapevolezza che il tempo rimasto è limitato. La spiritualità o la meditazione possono assumere un ruolo importante in questa fase, contribuendo a rendere più dolce l’eventuale transizione verso la fine della vita.
11. Oltre ìi settanta anni: la fase del "lasciarsi andare con grazia"
Superati i settanta anni la vita spesso diventa un processo di "lasciarsi andare con grazia", in cui la persona è chiamata ad affrontare la fine della propria esistenza con un senso di pace interiore e di saggezza accumulata. In questa fase, si tende a vivere l’esperienza del vivere come un regalo più che come un obiettivo da raggiungere. Le persone di questa età, che hanno sperimentato numerosi cambiamenti durante l’arco della loro vita, sono portatrici di una saggezza che trascende l’esistenza quotidiana.
La capacità di perdonare, di fare pace con sé stessi e con gli altri, e di vivere in sintonia con il momento presente diventa essenziale. È un tempo di riconciliazione, in cui il distacco dai legami terreni non è percepito come perdita, ma come una transizione verso un altro stato di esistenza.
Erikson, E. H. (1950). Childhood and Society. W. W. Norton & Company.
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Vaillant, G. E. (2002). Aging Well: Surprising Guideposts to a Happier Life from the Landmark Harvard Study of Adult Development. Little, Brown and Company.
La consapevolezza è il vero lusso che ci cambia la vita! Dr. Elena De Franceschi Psicologa clinica e.defranceschi@psicoaosta.com info@psicoaosta.com
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