La menopausa è un avvenimento naturale che riguarda il corpo delle donne, ma anche la loro psiche.Il modo in cui viene vissuto questo evento, e quindi la propria vita, dipendono non solo dalle proprie caratteristiche uniche di personalità e dalle modalità con cui si è precedentemente trascorsa la propria esistenza, ma anche, e forse soprattutto, dal significato che viene attribuito all’evento della menopausa in sé.
I cambiamenti ormonali che si verificano in questo periodo del ciclo di vita di ogni donna, infatti, si accompagnano a profondi vissuti psicologici.Il venir meno della capacità riproduttiva, infatti, può assumere in alcuni casi il significato di svalutazione della propria femminilità, di inizio della vecchiaia, in quanto associato a perdita di giovinezza, fascino e bellezza, come se le donne in età ancora fertile fossero "più donne".
In altri casi, invece, lo stesso evento della menopausa può divenire sinonimo di normalità nei suoi aspetti positivi e negativi, una sorta di avvenimento "già messo in conto", su cui non vale la pena soffermarsi troppo, se non addirittura acquisizione da parte della donna di una maggiore libertà, in quanto la fine delle mestruazioni può essere vissuta come possibilità di vivere con maggiore spensieratezza la propria sessualità e la propria quotidianità in generale.
Uno dei maggiori psicoanalisti americani, Erik H. Erikson, attribuisce al periodo della vita che va dai 40 ai 65 anni circa il complesso compito evolutivo di risolvere il conflitto tra generatività e stagnazione. Infatti, in questa fase del ciclo di vita diventa prioritario essere produttivi nel lavoro, costruirsi una rete affettiva (inclusa una famiglia), e impegnarsi socialmente; se il conflitto evolutivo tipico di questo momento dell’esistenza non viene superato, l’individuo tenderà a sfuggire alle proprie responsabilità mature costruendosi un'illusoria eterna giovinezza, a scapito della propria crescita psicologica (stagnazione).
Diventa quindi questo il momento della vita in cui ci si guarda indietro e contemporaneamente avanti. La fase di crescita è ormai terminata, ma la fase di stabilizzazione ha inizio. E’ quindi essenziale il riconoscimento e l'accettazione del limite, inteso in senso lato, perché le sensazioni di benessere e sicurezza personale derivano ora dal riconoscimento dei propri bisogni e valori e dal realizzarli, ma anche dalla comprensione che la propria vita non ha più come obiettivo prioritario la ricerca del nuovo, ma il raggiungimento della consapevolezza delle proprie acquisizioni stabili e dal saper trarre da esse soddisfazione.
E’ quindi anche da questo bilancio che dipende il modo in cui le donne percepiscono psicologicamente l'avvenimento della menopausa.La menopausa intesa come normalità o, addirittura, libertà, sarà probabilmente affrontata in modo più costruttivo, attivo (ad esempio, condividendo col partner eventuali cambiamenti nella sfera della sessualità, con periodici controlli dal ginecologo, ecc.); invece, diventa altamente probabile che lo stesso avvenimento concepito in termini di svalutazione e perdita (della femminilità, della giovinezza) comporterà maggiore fatica ed intensità, ad esempio nello sperimentare i cambiamenti di umore legati agli sbalzi ormonali.
Come si può allora cercare di superare al meglio questa fase normale del ciclo di vita? A volte avviene una sorta di un adattamento psicologico spontaneo, che spesso passa attraverso una maggiore capacità di ascolto dei propri nuovi bisogni emotivi, oltre che del proprio corpo, per raggiungere un nuovo equilibrio psico-fisicoAltre volte, quando i vissuti psicologici attivati risultano essere più intensi e complessi, allora può essere opportuno chiedere un aiuto psicoterapeutico che abbia l'obiettivo di rimuovere gli ostacoli che impediscono il corso naturale dell'esistenza, per poterlo riprendere poi in autonomia.
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