Nel precedente articolo ho sottolineato come sia fondamentale per il proprio benessere psicofisico delimitare i propri confini e rispettare i propri limiti, soprattutto ascoltando i segnali del corpo, "la pancia", con amorevole attenzione verso noi stessi e senza giudizio. Ciò è importantissimo soprattutto per le PAS che rischiano di essere invase e adddirittura travolte da stimoli esterni (che elaborano più profondamente e in numero maggiore) e dalle emozioni degli altri.
Il passo successivo è quello di arrivare a stabilire un limite differente per le diverse situazioni e momenti della vita. NON esiste un limite valido in assoluto per una determinata parsona. ma tanti limiti a seconda di quanto riusciamo a tollerare e realizzare nei vari ambiti della vita quotidiana. L'ideale sarebbe muoversi all'interno del nostro territorio, appena prima del confine, proprio in questo punto ci sentiamo pieni di forze ed energie.
Quando ci sentiamo bene possiamo permetterci di spingerci uno o due passi più avanti di quello che era stato il nostro limite finora e ampliare la nostra sfera di competenza, il nostro raggioi benessere. Questa può essere ala nostra evoluzione interiore, la nostra Crescita Personale, anche in questo caso è la percezione del corpo del corpo ad indicarci quanto possiamo crescere senza spingerci troppo oltre.
La linea di confine segna anche l'inizio del mondo esterno in cui incontriamo l'altro. Se non definiamo bene i nostri confinirischiamo di perderci nell'incontro con l'altro, ciò è particolarmente facile nelle HSP (ripeto Hghly sensitive people or persons).
Quando vengono violati i nostri confini o quelli altrui, spesso si generano conflitti, alle volte i nostri limiti non coincidono armoniosamente con quelli che noi vorremmo. L'intensità di un contatto si regola sempre in base a colui che desidera meno intimità. La rinuncia di colui che ne vorrebbe di più, può avereesiti inaspettati: chi ne voleva di meno, sentendosi compreso,, compreso, rispettato e sicuro, può acquisire con il tempo più fiducia e concedere all'altro maggiore intimità.
In generale, mostrare i nostri confini e difendere il nostro spazio, implica conoscere bene le nostre peculiarità, caratteristiche e peculiarità.
Rapportarsi al mondo esterno in modo funzionale richiedeun po' di adattamento, rimanendo contamporaneamente fedeli a noi stessi, preservando la NOSTRA ESSENZA, evitando di tradire i nostri valori, mantenendo la direzione presa.
I confini non sono fissi, tantomeno quelli tra due individui: possono basarsi su situazioni, esigenze e interessi diversi, ma anche sull'idea del tutto differente di come debba essere un rapporto inquadrato in determinate categorie (di lavoro, amicale, familiare, intimo, privato, ecc.). Può anche capitare tuttavia che convenevoli e convenzioni ci impediscano di entrare veramente in contatto con un'altra persoma, in questo caso possiamo trovare il coraggio di avvicinarci di più all'altro mandando dei segnali, quando desideriamo aprirci di più nei suoi confronti. L'altro naturalmente è libero di concederci la confidenza che desidera.
Quando ci adeguiamo troppo all'altro e non tuteliamo noi stessi, spostiamo il confine all'interno del nostro spazio, per questo il contatto ci risulta a volte troppo stressante. Se qualcuno non mantiene la distanza di cui abbiamo bisogno, possiamo percepire, a livello fisico, ribadisco, se riusciamo a percepire il nostro corpo: formicolio cutaneo, senso di oppressione al petto, respiro corto, contrarsi dello stomaco, grande calore alla testa o a livello addominale, sensazione che ci si rizzino i capelli in testa o i peli sulle braccia (piloerezione), sudorazione, sechezza delle fauci e addirittura a lungo andare emicrania, tensioni muscolari, tachicardia, affanno, tosse nervosa,intensificazione di reazioni allergiche,disturbi asmatici, nausea, intestino irritabile, infiammazioni della vescica disturbi alla prostata...
Se non difendiamo o proteggiamo in tempo, in modo consapevole, i nostri confini e si genera forte stress reagiamo "automaticamente" mettendo in atto tre possibilità: attacco (esplosione), fuga o paralisi (implosione). La stessa persona può reagire diversamente a seconda del luogo in cui avviene, della persona che minaccia di farlo o dallo stato d'animo della giornata o del periodo. Gli effetti diuno scoppio improvviso provacato dal superamento dei limiti possono troncare amicizie, rovinare relazioni e in casi estremi distruggere famiglie ed intere esistenze. Chi implode invece e opta per la fuga o per la paralisi, si amareggia, si rassegna e crolla.
Alcune persone si scontrano con un ostacolo interno, non si permetttono di stare bene, hanno in sè un divieto profondamente radicato di concedersi tempo di ozio, gioia di vivere e momenti di svago. Per loro è indispensabile inanzitutto riconoscere l'importanza della tranquillità, del tempo libero e del riposo, della riflessione, per potersi concedere finalmente qualche tregua e riuscire a godersela. Non è funzionale "chiedere sempre il massimo a se stessi".
Non si tratta di fissare dei limiti per far rimanere tutto così com'è, come è sempre è stato e proseguire su una strada rigida, prdefinita, ma di riconoscerli, rispettarli e quando possibile ampliarli. nella zona prossima ai nostri limiti ci sentiamo più forti, rispecchiati e al meglio, questo è un aspetto dell'autentica crescita personale.
Essere centrati su se stessi significa sentirsi in contattto con il proprio Sè esattamente essattamente dove si è, nel qui ed ora. Se percepiamo noi stessi, corpo compreso, possiamo avvetire anche i nostri BISOGNI. Le Emozioni rappresentano importanti sensori della nostra situazione psicologica, ci aiutano a segnalarci i nostri bisogni, la loro soddisfazione o meno, quello che consideriamo un successo o un insuccesso.. Il pensiero è utile quando è consapevole, risulta quindi fondamentale la consapevolezza dei propri processi mentali.
Le zone più antiche del nostro cervello, possono comunicare con noi solo attraverso sensazioni e segnali fisici, l'intuizione ci parla attraverso la "pancia" e ci permette di cogliere le occasioni,i possibili successi o rischi. Grazie al collegamento tra mente (intesa come pensiero), emozioni e sensazioni fisiche possiamo sentirci ben radicati e percepire il nostro spazio interiore, l'impulso a spingerci oltre i nostri limiti dininuisce. Il corpo ci ancora e ci fornisce appiglio. L'unione e il sostanziale equilibrio di testa , cuore e pancia che collaborano ognuno con la propria modalità, favorisce il non esaurimento delle energie, delle nostre forze.
La capacità di "dire NO" dipende dalla chiarezza riguardo ai nostri limiti e confini a livello cognitivo, emotivo, di sesazioni ed energetico.
commenta questa pubblicazione
Sii il primo a commentare questo articolo...
Clicca qui per inserire un commento