“Non rendo in gara come in allenamento”, “ho perso la concentrazione”, “è un problema di testa”, “non ha retto l’emozione della gara”… quante volte nel mondo dello sport si sentono frasi simili a queste per spiegare prestazioni al di sotto delle aspettative.
In tutte le discipline sportive, individuali o di gruppo che siano, il ruolo della componente mentale è ciò che fa la differenza.
E’ proprio a seguito di questa acquisizione di consapevolezza che sempre più sportivi si interessano al mental training e chiedono l’intervento di psicologi dello sport.
Contrariamente a quanto molte persone possono pensare, la psicologia dello sport non dedica solo al supporto di atleti di vertice o “appannaggio” dei grandi campioni. Tutt’altro!
Lo scopo principe di questa branca della psicologia positiva è restituire valore al benessere individuale e garantire uno sport che sia veicolo di educazione alla salute a tutti i livello. Infatti, già nei settori giovanili lo psicologo dello sport interviene per comprendere le motivazioni che portano alla scelta di uno sport e che prevengono l’abbandono sportivo.
La preparazione mentale, come programma articolato di allenamento psicologico, è una componente essenziale del programma di preparazione globale di un atleta, dal neofita allo sportivo professionista.
In un percorso di mental training si acquisiscono tecniche psicologiche come il self talk, l’imagery, l’allenamento ideomotorio, esercizi di rilassamento e concentrazione che danno all’atleta gli strumenti per esprimere il suo massimo potenziale in gara come in allenamento.
Tuttavia la psicologia dello sport non ha l’obiettivo di rappresentare una “fabbrica di campioni”, bensì vuole consentire ad ogni atleta di esprimersi al massimo delle proprie capacità, vivendo l’attività sportiva, agonistica e non, in modo sereno e positivo.
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