Mi capita spesso di rimandare gli impegni: lo studio, quel progetto di lavoro, l’iscrizione alla palestra. Se non ho una data di scadenza imminente, potrei passare ore e addirittura giorni interi sprecati a non concludere nulla, impiegando la mente in attività effimere come il maledetto candy crash, oppure un altro dei miei amati hobbies. Per non parlare della frustrazione e dello stress che ne deriva per le scadenze che si avvicinano inesorabili!
Così spesso mi sono chiesta:
inerzia, di questo cosiddetto procrastinare?
Forse, riflettendoci meglio, le vere domande che dovrei pormi sono: <mi piace="" cio'="" che="" faccio?=""> oppure
Beh, la mia risposta è che probabilmente mi accade spesso di condurre la mia vita sui DOVERI e le RICHIESTE DEGLI ALTRI.
Ma io? e i miei sogni, progetti e passioni?
Una battaglia contro il tempo, o una sfida alla mia idea di donna? Una donna efficiente, realizzata, audace, capace di far tutto, competente, indipendente, autonoma. Una donna con le cosiddette, intelligente almeno quel poco di più che basta per realizzare i sogni che i miei genitori non hanno potuto portare avanti. Sogni di riscatto, sogni di scalata sociale, sogni di benessere economico, sogni di riconoscimento. Sogni loro.
forse tutto questo capita anche a voi. E’ difficile capire sino in fondo se tutto questo riguarda anche il proprio volere, oppure è solo una credenza familiare alla quale si aderisce per inerzia, senza chiedersi se il risultato per cui si sta lottando è anche quello che desideriamo noi. E’ difficile comprendere se tutte queste pippe mentali derivano dalla paura di non farcela o dal fatto che sotto sotto non è quel che vogliamo fare davvero. E’ difficile.
So soltanto che una cosa è certa: ogni volta che dentro di noi si scatena questa piccola e intensa crisi d’identità, ciò che aiuta ad uscirne è chiedersi:
Ascoltare i propri bisogni sembra la cosa più ovvia del mondo, eppure è come se spesso fra la persona che fa e quella che sente ci sia un velo oscurante: le due parti non si possono scorgere, ma entrambe sanno che basterebbe spostare quel telo per vederci più chiaro.
Perciò, FARE QUELLO CHE CI SI SENTE VERAMENTE DI FARE è la cosa più sana da seguire. Questa sarà sicuramente la frase più ovvia da dire, ma soprattutto dai miei pazienti, ho imparato che proprio l’ovvio è la cosa più difficile da vedere!
A quanto pare, un pò di SANO EGOISMO non guasta mai. Perciò egoisticamente, senza dover far per forza felici gli altri, senza dover cercare la loro approvazione, se in questo momento dovesse domandarvi “adesso cosa voglio”, con semplicità e sicurezza potreste rispondere, con un pizzico di sano egoismo, impegno e lavoro, "voglio costruire il sogno del momento. Voglio vivere il mio tempo intensamente, assaporando la bellezza di ciò che faccio. Voglio perseguire le mie passioni, i progetti in cui credo, gli stimoli che mi arricchiscono.E non posso più rimandare a dopo, perché stavolta non vedo l’ora di cominciare!"
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