La respirazione è un processo automatico al quale non diamo troppo peso. Ci rendiamo conto che respiriamo solo in occasione di deprivazione, generalmente abbastanza estreme che portano un certo senso di ansia e soffocamento.
All’interno di un percorso come quello di una “psicomotricità”, si può avviare una educazione psicomotoria che ha come scopo quella di generare una tensione verso l’armonizzazione del sé corporeo.
Come in un tipico esercizio in cui si possono invitare i partecipanti a concentrarsi su ciò che accade nel loro corpo e poi a descrivere al gruppo le sensazioni provate; per quanto riguarda gli stimoli esterni possono provare ad accarezzare una parete a occhi chiusi e poi raccontare le loro sensazioni. In entrambe i casi i soggetti, anche bambini, devono concentrarsi sull’esperienza che stanno facendo allo scopo di ritrovare una nuova coscienza del proprio corpo, emozioni che favorisce l’armonizzazione “ corpo - mente”.
Tutto ciò porta anche un senso di serenità e benessere che facilita la vita di tutti i giorni, sia che gli attori siano bambini o adulti, tutti spesso vessati da ritmi di vita talora frenetici che certo non favoriscono il rilassamento e il benessere psicofisico.
Per fare un esempio pratico se lavoriamo sulle nostre emozioni, possiamo decifrarle meglio e evitare per esempio di confondere una “fame autentica” con una “fame nervosa”.
In questo modo favoriamo una corretta assunzione di cibi, per cui riusciremo a controllare per esempio il peso, limitando l’insorgere dell’obesità adulta e infantile.
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