SCEGLI LA FELICITA'!
Perché è così difficile trovare la felicità? Perché la si attende. Aspettiamo di incontrare il grande amore, il successo, la fortuna, la gloria. Tutto questo non arriva, e siamo scontenti. Aspettiamo sempre qualcosa che ci manca, illudendoci che quando arriverà saremo felici.
“Quando mi realizzerò nel lavoro, quando sarà finito questo periodo, quando mi fidanzerò…allora potrò essere felice”.
C’è uno vuoto mancante che ci divide sempre dalla felicità, e viviamo costantemente nell’attesa che arrivi qualcuno o qualcosa a colmarlo. La felicità non è qualche cosa che arriva dall’esterno.
La felicità è uno stato di coscienza che dipende dalla nostra buona comprensione delle cose.
Non dobbiamo aspettare che la felicità venga dall’esterno sotto forma di incontri o di condizioni favorevoli. La felicità reale non può che venire da noi, dal nostro modo di considerare le cose.
Essere felici è una scelta, una conseguenza di come decidiamo di sentirci, a prescindere da quello che oggettivamente ci capita nella vita.
Quante volte è capitato di constatare che più persone, messe in situazioni identiche, reagiscono in modi diversi. Un esempio banale della vita quotidiana è un imbottigliamento nel traffico cittadino. Le reazioni degli automobilisti possono essere svariate: uno si spazientisce suonando il clacson nervosamente o prendendo a male parole i vicini; un altro sfoglia il giornale o ascolta la radio; un altro chiacchiera con il suo passeggero, o abbraccia la sua fidanzata. Infine un altro potrebbe approfittare di questo momento di sosta per centrarsi, calmarsi, armonizzarsi e rientrare in sé stesso. La stessa cosa accade nella maggior parte di circostanze della vita.
Dunque è nella nostra testa che dobbiamo fare ordine perché è il nostro pensiero che agisce sui nostri stati di coscienza.
Orientando il nostro pensiero si può diventare conduttori della propria felicità.
Assumersi la responsabilità di scegliere come orientare il nostro pensiero, come gestire le nostre emozioni, e di scegliere come reagire agli accadimenti quotidiani, ci sposterà dal sentirsi vittime passive degli accadimenti ad essere protagonisti attivi dei propri vissuti. Le persone potranno fare o dire cose che ci piacciono ma noi avremo sempre la possibilità di reagire nel modo più utile e funzionale per noi.
Così a poco a poco la rabbia e il senso di impotenza lasceranno il posto a sentimenti più costruttivi come la forza di volontà, l’autostima, la benevolenza e la pace interiore.
Per ottenere un tale livello di gestione è importante acquisire una buona conoscenza di se stessi e del funzionamento dei propri meccanismi caratteriali automatici che non ci permettono di scegliere liberamente ma ci “telecomandano”.
L’essenziale è iniziare, sta a noi agire e applicare i metodi che ci permetteranno di trasformare le tristezze in gioie, le sconfitte in successi.
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