Ti svegli al mattino con lo stomaco chiuso, già stressato all’idea di affrontare la giornata. Il pensiero del tuo capo che urla, dei colleghi che sparlano o dell’ennesima riunione inutile ti pesa addosso. Se questa scena ti suona familiare, potresti trovarti in un ambiente lavorativo tossico.
Ma cosa significa esattamente? Un ambiente di lavoro diventa tossico quando i livelli di stress, conflitto e malessere superano la soglia della normalità, trasformandosi in una minaccia per la salute mentale e fisica. In questo articolo vedremo come riconoscerlo, gli effetti sulla vita privata e alcune strategie per sopravvivere senza compromettere il proprio benessere.
Segnali di un ambiente lavorativo tossico
Non sempre è facile identificare un ambiente tossico, perché la pressione sul lavoro è spesso considerata normale. Tuttavia, alcuni segnali dovrebbero far scattare un campanello d’allarme:
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Cultura della paura e della pressione eccessiva: Se ogni errore viene punito con umiliazioni, se la competizione è spietata o se i turni sono massacranti senza riconoscimenti, la situazione è tossica.
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Mancanza di comunicazione e supporto: Nessuno sa bene cosa deve fare, i manager danno ordini contraddittori e i colleghi non collaborano.
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Senso di esaurimento costante: Se sei sempre stanco, demotivato e inizi a odiare il tuo lavoro, c’è qualcosa che non va.
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Turnover elevato: Se tutti se ne vanno dopo poco tempo, significa che il problema non sei tu, ma l’azienda.
Le conseguenze sulla vita privata
Un lavoro tossico non si limita all’ufficio: le sue ombre si allungano sulla tua vita personale, spesso senza che tu te ne renda conto.
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Problemi di salute mentale: Ansia, depressione, attacchi di panico e insonnia sono effetti comuni di un ambiente lavorativo stressante.
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Difficoltà nelle relazioni: Sei sempre nervoso e irritabile, litighi con il partner o trascuri amici e famiglia.
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Effetti fisici: Mal di testa, tensione muscolare, problemi gastrointestinali e abbassamento delle difese immunitarie sono segnali che il corpo sta reagendo allo stress.
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Perdita di autostima: Ti convinci di non essere abbastanza bravo, anche se il problema è l’ambiente e non le tue capacità.
Per esempio, Lucia una dipendente di una media azienda commerciale Campana, è arrivata da me perchè iniziava a soffrire di insonnia e tachicardia e provava un senso di vuoto costante in ogni situazione lavorativa e privata. Dopo mesi di frustrazione, ha iniziato a sfogare la sua rabbia a casa, compromettendo la relazione con il suo compagno. Solo dopo qualche mese di lavoro insieme si è resa conto che l'ansia non c'entrava proprio nulla e il problema non era il compagno disordinato, ma ha capito che il problema è proprio il lavoro.
Strategie pratiche per affrontare un ambiente tossico
Se non puoi lasciare subito il lavoro, ci sono modi per proteggere la tua salute mentale.
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Impara a mettere dei confini: Non rispondere alle email dopo l’orario di lavoro, non accettare carichi che vanno oltre le tue capacità e prenditi il tempo per le pause.
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Trova una valvola di sfogo: Sport, meditazione, scrittura o qualsiasi attività che ti aiuti a scaricare lo stress.
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Parla con qualcuno di fidato: Un amico, un familiare o un terapeuta possono aiutarti a mettere le cose in prospettiva.
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Cerca alleati sul lavoro: Se ci sono colleghi che la pensano come te, fate squadra per sostenervi a vicenda.
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Valuta alternative: Anche se cambiare lavoro spaventa, cominciare a guardarsi intorno può darti un senso di controllo.
Quando è il momento di chiedere aiuto
Se i sintomi diventano ingestibili e la tua salute mentale ne risente, è essenziale cercare supporto professionale. Uno psicologo del lavoro o uno psicoterapeuta possono aiutarti a capire se la situazione è recuperabile o se è meglio cambiare ambiente.
Se il tuo lavoro ti sta distruggendo, ricorda: nessuno dovrebbe sacrificare la propria salute per uno stipendio. Hai il diritto di lavorare in un ambiente sano e rispettoso.
Riconoscere un ambiente lavorativo tossico è il primo passo per proteggere il proprio benessere. Se il lavoro ti prosciuga, influisce negativamente sulle tue relazioni e sulla tua salute, è ora di reagire. Mettere dei confini, trovare supporto e, se necessario, cambiare strada possono essere le soluzioni per tornare a vivere senza ansia e stress costante.
Bibliografia
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Goleman, D. (1995). Intelligenza emotiva. Rizzoli.
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Maslach, C., & Leiter, M. P. (2016). Burnout: Recognizing, Managing, and Preventing It. Harvard University Press.
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Sapolsky, R. M. (2004). Why Zebras Don't Get Ulcers. Holt Paperbacks.
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Ferrucci, F. (2020). Stress lavoro-correlato e burnout. Franco Angeli.
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