Nel presente articolo sono delineate le impostazioni di una tesi presentata sulla tematica dello stress, nella Confartigianato, è quindi un estratto riassuntivo dei risultati su uno studio a campione secondo i modelli teorici sullo stress. Il titolo della tesi è “La sindrome da stress nel modello di Karasek: il caso Confartigianato”. Si è usato come strumento il questionario e sono state evidenziate le caratteristiche del modello.
Introduzione.
Questa tesi è centrata sull’indagine dello stress, secondo il modello Domanda/Controllo di karasek, nell’Artigianato.
Si propone il problema dello stress ed il modo di affrontarlo nell’ambito di una particolare categoria lavorativa, quella delle piccole imprese di carattere Artigianale. Questa tesi è marcatamente di tipo psicosociale in quanto disegna lo studio di reazioni soggettive verso la mansione lavorativa.
Gli obiettivi del lavoro sono stabilire la presenza dello stress e misurare la comparsa di stimoli psicosomatici nella situazione lavorativa.
Nella prima Parte, vi sono descritti gli scenari che introducono il lavoro empirico svolto, in essa vi sono sezioni che riguardano:Una rassegna delle principali tappe in cui l’Artigianato ha preso forma come identità professionale e ruolo professionale. L’analisi dello stress come fenomeno oggetto di studio, dando particolare rilievo da un punto di vista lavorativo. I modelli emergenti di ricerca che hanno inquadrato lo stress portandone ad una definizione più marcata dello Stress.
Tra questi modelli è stato preso in esame il modello Domanda/Controllo di Karasek, che è risultato il più idoneo, poiché individua la domanda intesa come la gestione del tempo e dello stress ed il controllo inteso come analisi dell’ambiente organizzativo e soggettivo. In ultimo sono elencate le varie strategie d’adattamento (il Coping) allo stress come possibili modi di adattarsi allo stress riguardo alle mansioni lavorative.
Nella seconda parte, si è tracciata la ricerca vera e propria, in cui si sono prese in considerazione le informazioni desunte dai questionari giunti dalle varie confederazioni artigianali.
IL CAMPIONE: è Formato da 358 Artigiani, quindi un campione omogeneo che raffigura l’artigiano come una persona d’età media compresa tra i quaranta e i cinquanta anni con un livello d’istruzione medio-basso (licenza media inferiore) ed è nella maggior parte dei casi titolare d’impresa.
IL QUESTIONARIO, al quale hanno risposto gli Artigiani, è strutturato in modo tale da fornire un quadro completo delle loro abilità, e dei loro rapporti con l’ambiente di lavoro. Distribuito dalla Confartigianato alle varie confederazioni di categoria, raccolto per eseguire l’analisi dei dati. Il questionario, già tarato e verificato da Favretto, è stato adattato dalla cattedra di Psicologia delle Organizzazioni del Prof. Marocci a questo tipo di ricerca. Per Karasek, l’apprendimento è legato a situazioni di lavoro attivo dove alti livelli d’impiego e di domanda sono sostenuti da ampi margini di controllo e discrezionalità
ANALISI FATTORIALE: attraverso l’Analisi Fattoriale, sono emersi quattro fattori principali “Sviluppo, Domanda, Controllo, Supporto sociale”, per le sezioni 3,4,5,6,7 del Questionario.
Per le sezioni riguardanti, i Sintomi, sezione X del questionario, sono emersi quattro fattori denominati: “Stress Mentale, Reazioni Neurovegetative, Disturbi dell’equilibrio, Reazioni Psicosomatiche”.
FATTORI AUTOVALORE % VARIANZA SPECIFICA % VARIANZA CUMULATA
1-SVILUPPO 5,06876 14,9 14,9
2-DOMANDA 3,80001 11,2 26,1
3-CONTROLLO 3,07226 9,0 35,1
4-SUPPORTO 2,34090 6,9 42,0
L’ANALISI DELLA VARIANZA: dopo avere individuato questi fattori, si è utilizzata l’Analisi della Varianza per mostrare eventuali differenze nei punteggi fattoriali tra le Medie dei campioni è risultata significativa per tutti i fattori, tranne che per il secondo Fattore della sezione che riguarda i sintomi.
Il vissuto degli Autotrasportatori, sembra caratterizzato da stress mentale e fisico, dalla presenza di sintomi psicosomatici più alti rispetto agli altri lavoratori. Le parti dinamiche che sostengono questa dimensione di stress possono essere rintracciate nel quadro che emerge dall’analisi del vissuto di questi soggetti rispetto al proprio lavoro. I punteggi relativi alla “domanda”, insieme con quelli più bassi nel Fattore “sviluppo”, disegnano un significativo quadro di disagio. L’autotrasportatore sembra percepire il lavoro come un peso di richieste eccessive e stressanti, mentre, dall’altra parte, l’aspetto routinario non gli consente spazio particolare per lo sviluppo di relazioni personali.
L’influenza dei turni di lavoro, insieme al fatto che l’autotrasportatore si sente isolato, può determinare la riduzione della normale trama di relazioni sociali su cui gli altri possono contare. Un orientamento in senso contrario è dato dalla categoria Acconciatori-Parrucchieri, che hanno valori più alti di sviluppo e di supporto sociale, con una “domanda” media. Da notare un basso livello di “controllo”. I più bassi livelli di stress appaiono caratteristici dei lavoratori del Legno anche se si può notare un certo tipo d’insoddisfazione nei confronti del lavoro. Non particolarmente elevati i segni di stress negli Estetisti, che appaiono meno pressanti dalle richieste lavorative insieme con una sensazione d’alta potenzialità connessa al proprio lavoro. Valori medi di stress sono accusati dai Meccanici i quali a fronte di un’alta domanda esprimono il livello più alto di controllo e un relativo grado di supporto sociale.
TABELLA RIASSUNTIVA.
CATEGORIE AN FATTORIALE I AN FATTORIALE II
AUTOTRASPORTATORI CONTROLLO
SUPPORTO SOCIALE STRESS MENTALE
REAZIONI. PSICOSOMATICHE.
LEGNO SVILUPPO SOCIALE
DOMANDA
ESTETISTI DISTURBI DELL’ EQUILIBRIO.
MECCANICO
I risultati hanno dimostrato che solo la Varianza ha un’influenza sui fattori, altre variabili non hanno importanza. Il risultato più eclatante è che lo stress e la tolleranza sono legate al tipo di lavoro che si svolge.
commenta questa pubblicazione
Sii il primo a commentare questo articolo...
Clicca qui per inserire un commento