La psicologia scolastica è un tema spesso trascurato nel panorama italiano. La differenza con la lunga e strutturata tradizione europea è evidente in principio per due motivi: una normativa carente e la penuria di professionisti.
Ma forse è opportuno partire dal principio. Da dove nasce la psicologia scolastica? La disciplina ha origine nell'Europa Occidentale e negli Stati Uniti, ma l'espressione stessa "psicologo scolastico" compare per la prima volta nel 1898, in un articolo di Hugo Münsterberg, in riferimento a un professionista che svolge un ruolo di consulenza, posizionandosi tra lo psicologo evolutivo-sperimentale e l'insegnante di classe.
Fu Daniel Stern ad utilizzare per la prima volta l'espressione "psicologo scolastico" in un testo stampato, sottolineando la necessità delle scuole di avvalersi dei servizi di valutazione forniti dagli psicologi. Per Stern ascoltare i bisogni degli allievi era fondamentale. Egli evidenziava l'essenza di quegli scambi non verbali tra genitore e figlio, basati sull'accento, il tono, il timbro e gli aspetti non verbali della comunicazione umana. Nel 1984, Vaughan e Delougaz espressero lo stesso concetto. Con il passare del tempo, la psicologia scolastica ha sviluppato i propri servizi in modo diverso, in base alle condizioni contestuali, alle necessità e alle caratteristiche dei vari Paesi.
La definizione di una psicologia scolastica a livello internazionale nasce da William Catterall, nel 1979. Nel corso dellAnno Internazionale del Bambino, ha istituito l'internazionale School Psychology Association, mettendo al centro del convegno il bambino e trasmettendo l'importanza di seguirlo sin dalla tenera età. È significativo ricordare che nel 1969 la laurea in psicologia è stata creata con lobiettivo specifico di servire la scuola, una finalità spesso disattesa. Come evidenziato poco sopra, in Europa la figura dello psicologo scolastico vanta una tradizione consolidata, soprattutto in Germania, nazione nella quale l’attività è ben interconnessa fra tutti gli attori in questione. In Italia il contesto è molto diverso. Nonostante siano stati presentati svariati disegni di legge per introdurre il ruolo dello psicologo scolastico, è solo nel 1990 che questa figura è stata inserita nel sistema sanitario nazionale italiano, con lobiettivo di prevenire le tossicodipendenze. Tuttavia, la sua presenza e le sue attività sono rimaste limitate. Solo di recente, nel 2017, è stato istituito un tavolo tecnico presso il Ministero dell'istruzione per promuovere azioni volte al benessere e al successo formativo degli studenti.
Nonostante i progressi compiuti, ci sono ancora molte sfide da affrontare nel campo della psicologia scolastica italiana. Gli psicologi che operano nei servizi territoriali hanno principalmente una formazione clinica e manca una figura di psicologo scolastico con una visione "sistemica" e specifica per il contesto.
È opportuno riportare che forse qualcosa, negli ultimi tempi, sta cambiando. L’importanza della psicologia nella scuola è sempre più riconosciuta, poiché può contribuire ad affrontare i problemi di emergenza educativa e di abbandono scolastico che affliggono il sistema educativo.
A tal proposito, ho condotto un esperimento insieme ad un gruppo di insegnanti collaborativi, focalizzandoci sull'inclusione scolastica. Inizialmente, abbiamo creato un ambiente sicuro e confidenziale per favorire la solidarietà tra i docenti. Utilizzando l'Enneagramma, abbiamo superato i limiti personali. Ho fornito loro materiali utili, come strategie di gestione delle emozioni e un diario per comprendere meglio gli studenti. Il lavoro di gruppo ha stimolato la collaborazione e la produzione di soluzioni innovative. Gli insegnanti sono diventati più competenti nel lavorare con studenti diversi, e gli studenti hanno mostrato un maggiore coinvolgimento e progressi significativi.
Lo psicologo scolastico dovrebbe essere un personaggio imprescindibile all’interno del cast scolastico, per offrire un adeguato sostegno psicologico agli studenti. In una contemporaneità che registra troppo frequentemente casi di isolamento e disturbi di apprendimento, è fondamentale intensificare le relazioni interpersonali. La pratica dell'attività motoria è ancora troppo poco diffusa nelle scuole, nonostante il suo ruolo preliminare nello sviluppo cognitivo ed emotivo dei bambini. Il movimento favorisce la concentrazione mentale e permette al cervello di lavorare in modo diverso. Durante il lockdown del periodo pandemico, i bambini hanno subito una deprivazione motoria e psichica, con ripercussioni negative sulla loro salute fisica e mentale. È essenziale che gli insegnanti comprendano l'importanza del movimento in classe e condividano il ritmo e gli spostamenti nello spazio con gli studenti.
Una delle soluzioni può essere rappresentata dalla danza.
La danza ha un ruolo significativo nella didattica, specialmente nel contesto scolastico. Aiutando i bambini a sviluppare il proprio schema corporeo, la danza migliora la coordinazione e i movimenti. È un'attività gratificante che permette loro di esprimersi e divertirsi insieme alla musica.
Fin dai tempi della mia formazione presso la scuola di counseling AIPAC, ho sempre prestato molta attenzione alla dimensione corporea e la mia tesi di laurea rappresentava una sintesi degli studi sul counseling a mediazione corporea.
Partendo da questo presupposto, al fine di poter valorizzare una psicologia scolastica che possa rivelarsi reale strumento di supporto alla didattica vorrei sottolineare l’importanza di Carattere Corporeo.
Descrivere le esperienze psicofisiologiche multidimensionali a carattere corporeo è sempre suggestivo.
Che cos’è Carattere Corporeo? Si tratta di un metodo pratico che si sviluppa all'interno di gruppi di individui diversi, i quali offrono l'opportunità di confrontarsi sulle proprie differenze.
È un metodo utile nell'ambito del sistema scolastico poiché contribuisce a migliorare la gestione delle classi ma può essere un prezioso strumento di formazione per gli insegnanti perché si tratta di un processo in continua evoluzione.
Le problematiche della nostra società affondano le radici nell'individualismo dilagante. Carattere Corporeo è una dimostrazione lampante della necessità delle persone di sfuggire all’individualismo per potersi esprimere all’interno di un gruppo di persone e in un ambiente che possa essere aggregativo. Coloro che desiderano davvero migliorare dovrebbero cogliere l'opportunità di entrare nel cerchio e godersi questa esperienza unica.
La possibilità di presentare il mio progetto in diverse scuole mi ha permesso di osservare le diverse modalità comunicative e organizzative adottate dalle diverse istituzioni, nonché di valutare l'impegno degli insegnanti e i feedback che ne sono seguiti.
Introdurre progetti concreti ed esperienziali, come Carattere Corporeo può aiutare a riconnettere il corpo e la mente attraverso un'educazione basata sull'esperienza sensoriale. I primi dieci anni di vita sono cruciali per lo sviluppo del bambino, in cui si conosce ed esplora per la prima volta il mondo attraverso il corpo e le sensazioni. Gli insegnanti dovrebbero acquisire confidenza con il movimento corporeo e liberarsi dalle tensioni psicofisiche per comprendere meglio i bambini.
Il lavoro sul carattere è finalizzato ad una maggiore consapevolezza e ad agire in modo diverso rispetto ai modelli comportamentali consolidati.
La corazza caratteriale di Reich, ad esempio, rappresenta una modalità adattiva che le persone sviluppano fin dalla tenera età per affrontare un ambiente che non soddisfa i loro bisogni. Per far fronte alla mancanza di accettazione delle emozioni come rabbia o paura, i bambini imparano a bloccarle dal punto di vista psicofisico. Ciò comporta l'inibizione degli impulsi e la perdita del movimento spontaneo. La corazza si rivela una strategia di sopravvivenza che evita conflitti perenni con l'ambiente circostante. Tuttavia, crea tensioni e conflitti emotivi nel corpo, che diventa una prigione, ostacola la spontaneità e limita l'espressione delle emozioni.
Lavorando sul corpo è possibile trasformare i limiti in opportunità per superare i meccanismi caratteriali.
Attraverso il linguaggio corporeo, possiamo entrare in contatto profondo con noi stessi e relazionarci in modo diretto e spontaneo. Il lavoro corporeo consente di accedere agli aspetti inconsci dei modelli di attaccamento, che sono rappresentazioni interne di sé stessi e delle figure di attaccamento. Questi modelli influenzano la relazione con gli altri e possono condizionare il clima della classe e l'approccio educativo dell'insegnante.
In definitiva, Carattere Corporeo rappresenta un metodo affascinante e multidimensionale che permette alle persone di esplorare e condividere le proprie esperienze psicofisiologiche all'interno di un gruppo, promuovendo la comunicazione, l'accoglienza e il benessere emotivo. Come professionista, mi auguro che tutti colgano l'opportunità di abbracciare questa pratica e di vivere un'esperienza trasformativa.
Per maggiori informazioni e per approfondire ulteriormente gli argomenti introdotti in questo articolo su psicologia, didattica e Carattere Corporeo potete acquistare il mio libro a questo link: https://www.amazon.it/Tradizioni-psicologia-didattica-counseling-Carattere/dp/B09S64KJM8/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=ÅMÅŽÕÑ&crid=9RH1EBITGGYG&keywords=aurelia+gagliano&qid=1685222768&sprefix=aurelia+gagliano%2Caps%2C95&sr=8-1
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La relazione tra linguaggio corporeo e l'emotività di un individuo sono un mondo affascinante che non si finisce mai di esplorare, e più esploriamo più ritroviamo noi stessi, la nostra strada. Articolo interessantissimo
Sandro il 31/05/2023
la Dott.ssa Aurelia Gagliano ha risposto al tuo commento:
La ringrazio e mi fa piacere Sandro che la sua linea di pensiero si sposa con la mia.
Ho letto l'articolo tutto d'un fiato perchè è interessante e scritto con un linguaggio chiaro e fruibile alla comprensione.
L'intervento di uno psicologo a scuola è senz'altro un'azione che produce effetti positivi sia per gli insegnanti che per gli alunni.
L'Istituto in cui svolgo la mia attività di insegnante, ha messo a disposizione, di chi ne ravvisasse la necessità, la consulenza di uno psicologo quale supporto alle attività ed alle difficoltà che quotidianamente si riscontrano in una classe. Personalmente ho chiesto l'intervento della dott,ssa Gagliano, la quale con la sua professionalità ed esperienza nel settore, ha fornito, attraverso la sua mediazione, aiuto e sostegno per gestire al meglio alcune situazioni particolari.
Con questa mia vorrei ringraziare l'esperta su citata, per aver approvato ed incoraggiato il lavoro svolto in classe da noi insegnanti e per aver avuto un confronto proficuo..
Ad maiora dottoressa !
Marta il 01/06/2023
la Dott.ssa Aurelia Gagliano ha risposto al tuo commento:
Marta lavorare al suo fianco è stato entusiasmante, soprattutto per la dedizione che lei mostra nei confronti dei suoi alunni. Sapere di essere stata di supporto in modo significativo mi lusinga.
Ad maiora Marta.
Complimenti! Grande professionista!
Molto preparata e grande umanità!
Fabrizio il 01/06/2023
la Dott.ssa Aurelia Gagliano ha risposto al tuo commento:
Grazie grazie davvero Fabrizio.
Ottima tematica attuale e sarebbe che si sarebbe dovuta affrontare già molti anni prima in quanto tutti gli effetti erano prevedibili. Complimenti per l'articolo per la materia che merita approfondimento e costante aggiornamento
Anonimo il 01/06/2023
la Dott.ssa Aurelia Gagliano ha risposto al tuo commento:
La ringrazio. Molti sacrifici attorno alla tematica che vanno avanti da troppi anni. Gli approfondimenti può trovarli nel libro che cito in fondo all'articolo ed acquistabile su amazon sia in formato cartaceo sia ebook. Saluti.
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